A FUOCO LA VENERE DEGLI STRACCI DI PISTOLETTO

Nella foto di repertorio, tratta da Wikipedia, una delle versioni dell’opera La Venere degli stracci. Si tratta della versione collocata, a suo tempo all’ex lanificio Trombetta, occupato dalla Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella.

NAPOLI. Una grande versione dell’opera “La Venere degli stracci”, tra le più iconiche di Michelangelo Pistoletto, è stata distrutta da un incendio a Napoli, dov’era collocata, in pieno centro. Questo evento solleva una serie di interrogativi sulla tutela delle opere d’arte, nonché sulla modalità di tutela del nostro patrimonio artistico.

La Venere degli stracci era un’installazione artistica composta da una statua in gesso di Venere, dea dell’amore e della bellezza, con accanto una montagna di indumenti usati. Quest’opera rappresentava una critica alla società dei consumi e all’accumulo di beni materiali, invitando il pubblico a riflettere sulle conseguenze del consumismo e sulla necessità di un cambiamento di mentalità.

L’incendio che ha devastato l’opera è un duro colpo per il mondo dell’arte. Non solo si è persa una creazione di grande valore artistico, ma anche un simbolo di denuncia sociale e di riflessione critica. L’arte pubblica svolge un ruolo importante nel plasmare l’identità culturale di una comunità e nel promuovere la consapevolezza sociale. 

La distruzione della Venere degli stracci ci ricorda che l’arte è vulnerabile e che può essere soggetta a vari rischi. È fondamentale che gli artisti, le istituzioni culturali e il pubblico lavorino insieme per garantire la conservazione e la tutela delle opere d’arte, preservando così il nostro patrimonio artistico per le generazioni future.

Per fortuna altre versioni dell’opera sono conservate in diversi altri siti, fra cui musei e raccolte. E, non di meno, il sindaco della città partenopea, Gaetano Manfredi, sul sito ufficiale del comune, ha dichiarato che “’l’installazione sarà rifatta con la partecipazione popolare”. E ha aggiunto: “Ho sentito Michelangelo Pistoletto. Era amareggiato e ferito, ma ha detto che anche quest’atto così violento dev’essere interpretato da noi come momento di ripartenza” (fonte dichiarazione: www.comune.napoli.it).