MILANO. Addio a Oliviero Toscani, fotografo di fama internazionale, conosciuto anche per le sue campagne pubblicitarie provocatorie e innovative. Figlio di Fedele Toscani, storico fotoreporter del Corriere della Sera, Oliviero ha mostrato fin da giovane una forte inclinazione per la fotografia, formandosi presso la Kunstgewerbeschule di Zurigo.
La sua carriera ha preso slancio negli anni ’80, quando ha iniziato a collaborare con Benetton, realizzando campagne che affrontavano temi sociali delicati come il razzismo, l’AIDS e la pena di morte. Tra le sue opere più iconiche si ricordano l’immagine di un prete che bacia una suora e quella di un malato di AIDS in fin di vita circondato dalla famiglia. Queste campagne hanno suscitato dibattiti accesi, ridefinendo i confini tra arte, pubblicità e impegno sociale.
Oltre alla collaborazione con Benetton, Toscani ha lavorato per numerose riviste internazionali e ha fondato “Colors”, una rivista che esplora la diversità culturale nel mondo. Ha anche creato “Fabrica”, un centro di ricerca per la comunicazione moderna, sostenendo giovani talenti nel campo delle arti visive.
Negli ultimi anni, Toscani ha continuato a provocare e stimolare riflessioni attraverso le sue opere, mantenendo una presenza attiva nel dibattito pubblico su temi sociali e politici. Purtroppo, nel 2023 gli è stata diagnosticata l’amiloidosi, una malattia rara e incurabile, che lo ha portato alla morte all’età di 82 anni.
La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il mondo della fotografia e della comunicazione visiva. Oliviero Toscani lascia un’eredità di immagini potenti e un approccio innovativo che ha saputo coniugare estetica e messaggio sociale, sfidando costantemente le convenzioni e stimolando il pensiero critico.
Fonti
Wikipedia, voce Oliviero Toscani