ADDIO A REMO LANA, IL MAESTRO DELL’ENERGETISMO

L’artista Remo Lana, fondatore dell’Energetismo

MILANO. La notizia si è diffusa ieri in poche ore: è scomparso Remo Lana, artista dalla notevole caratura espressiva, persona generosa e distinta. Molto particolare, nel suo iter compositivo, è il fatto che abbia dato vita, nel 1989, all’Energetismo, di cui è stato caposcuola.

Nato e residente a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, ha dipinto e scolpito e si è dedicato all’attività di gallerista.

Ex Presidente del “Centro Culturale Cernuschese” e della Galleria d’Arte “D.G. B. Cernuschese”, oltre che direttore Responsabile della rivista “Arte e Poesia a Cernusco”.

Autodidatta, ha eseguito i suoi lavori prevalentemente ad olio su tela o legno. I suoi soggetti sono prevalentemente composizioni spaziali-astratte, con venature geometriche. Ha donato oltre trenta quadri di soggetto risorgimentale al Capanno Garibaldi di Ravenna. Notevole è la sua attività espositiva, con oltre centocinquanta personali e la partecipazione a rassegne e concorsi. È stato anche un apprezzato poeta.

«In questo nostro mondo – disse – l’artista creativo, capace di percepire e comunicare, nella consapevolezza del sacrificio da profondere nell’opera d’arte, deve rivolgere il suo interesse agli spazi intergalattici, alla vita intelligente esistente su altri pianeti, alla materia, all’ energia del Cosmo, in cui tutto vive, da cui tutto proviene, a cui tutto ritorna.

Percorrere ed indagare questo “percepire”, ha il fine di dare ai contemporanei il conforto per il divenire e la testimonianza delle proprie conoscenze interiori, e di lasciare ai posteri le anticipazioni che “illumineranno” la strada che condurrà l’uomo dalla terra alle stelle.

I vari, ismi, componimenti, forme, colori, tecniche, suoni dello spazio, tutti sono validi, per contribuire, da pionieri, alla formazione di una nuova Civiltà Cosmica.

Convinto, quindi che l’artista, precursore del destino dell’uomo, debba usare le sue doti intuitive per il miglioramento della Comunità in cammino, enuncio: l’Energetismo artistico».

Il risultato di questa riflessione si manifesta in soggetti veramente originali in cui emerge una scrittura meta-rappresentativa veramente intrigante, ove è bandita ogni ovvietà e ogni concessione al mero decorativismo fine a se stesso.

La ricerca di Lana è, infatti, profondissima e abbraccia soggetti che variamente si riferiscono a questa dichiarazione programmatico-progettuale. Va rilevato, inoltre, come l’artista riesca a eseguire opere in cui la dimensione evocativa risulta estremamente accattivante e coinvolgente, tanto da essere perfettamente comprensibile al fruitore già a una prima analisi».

Alla moglie e ai famigliari vanno le nostre più sentite condoglianze a cui si aggiungono quelle del mondo artistico. (Simone Fappanni)