AEROPITTURA FUTURISTA IN MOSTRA AL LABIRINTO DELLA MASONE

Guglielmo Sansoni detto Tato, Canta motore va, 1934, Canta motore va, olio si tela su masonite, cm 41×52

FONTANELLATO (PR). E’ stata prorogata fino al 18 settembre la mostra evento DALL’ALTO. Aeropittura futurista, a cura di Massimo Duranti con la collaborazione di Andrea Baffoni, allestita nei sontuosi spazi del Labirinto della Masone a Fontanellato.

Prima o dopo la visita, vale la pena visitare (o rivedere) la collezione permanente di Franco Maria Ricci (che comprende anche dipinti di Ligabue e una fondamentale scultura di Giandante X), che lungo il percorso consente di visionare e sfogliare le sue autorevoli pubblicazioni, a cominciare dal prezioso periodico “FMR”, e divertirsi a trovare l’uscita dello splendido labirinto, fra avvolgenti infiorescenze e canne di bambù.

Merita davvero la visita questa originale rassegna, che si sofferma sull’Aeropittura, componente essenziale per comprendere la ricchezza e la multiformità del Futurismo, l’avanguardia italiana che, nei primi anni del Novecento, ha portato una notevole innovazione, non solo nelle arti plastiche, a cominciare dalla grande fiducia “nel domani” alla luce degli sviluppi tecnologici e meccanici.

Bruno Tano, Senza titolo (Aeropittura africana),1936 circa, olio su tela (?), cm. 69,5 x 100,1936 c., Collezione privata

“Paesaggi, aerei, visioni dall’alto a volte dilatate, distorte o addirittura capovolte: questo si ritrova nelle opere di Aeropittura che con sintesi ed essenzialità hanno esaltato la velocità, il movimento e la simultaneità del volo come atto fisico e come stato d’animo”, si legge nel comunicato stampa, che consente di apprezzare i migliori esiti di questa parte del Futurismo grazie ai suoi protagonisti di spicco: Balla, Depero, Dottori, Benedetta, Fillia, Somenzi e Tato, fra dipinti, grafiche e aerosculture, come quelle firmate da Renato Di BossoUmberto Peschi, Benedetta Cappa MarinettiLeandra Angelucci Cominazzini, BarbaraMarisa MoriMino Rosso.

Si tratta di coloro che nel 1931 hanno firmato il manifesto dell’Aeropittura. “L’interesse per la resa pittorica del movimento e della velocità – continuiamo a leggere nelle note” è un tratto distintivo di tutta l’arte futurista e la fascinazione nei confronti del volo e delle vedute aeree si ritrovano più volte negli anni Venti, fino ad assumere ufficialità alla fine del decennio a partire da un testo di Mino Somenzi del 1928 e da un articolo di Filippo Tommaso Marinetti del 1929. Il successo dell’Aeropittura è tale che nel 1939, per la III Quadriennale d’Arte Nazionale, verrà realizzata una mostra collettiva intitolata proprio “Mostra futurista di aeropittori e aeroscultori” e per l’occasione Marinetti scrive un’introduzione in cui analizza diffusamente per la prima volta questa tendenza, classificando il movimento in quattro declinazioni pittoriche e in due aeroscultoree”.

Simone Fappanni, autore di questo articolo, davanti all’opera di Gerardo Dottori Incendio città, 1926, Comune di Perugia, Museo Civico di Palazzo della Penna

Circa un centinaio i pezzi proposti, eseguiti con diverse tecniche e in vari formati, alcuni di dimensioni ridotte, ma non per questo meno interessanti, altre molto ampie, a conferma della varietà espressiva dei futuristi.

Molto importante è sottolineare che, oltre agli artisti menzionati, figurano anche Giacomo Balla e Fortunato Depero che, seppur non furono propriamente aeropittori, apposero la loro firma in calce al manifesto aerosperimentale.

Merita anche una speciale menzione, continuiamo a leggere nella nota, “l’ultimo degli aeropittori: Guido Strazza, che quest’anno compie 100 anni. Giovanissimo incontrò Marinetti che, dopo aver visto alcuni disegni, lo invitò nel 1941 a una mostra di futuristi a palazzo Braschi e l’anno dopo alla Biennale di Venezia. Otto disegni in mostra documentano quella sua breve stagione futurista, prima di approdare a un astrattismo del segno che lo ha reso famoso nel mondo”.

In concomitanza con la mostra è stato pubblicato un nuovo volume della Franco Maria Ricci Editore dedicato “dedicato a questo tema.

Info. La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19. L’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone, che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.

AUTORE: SIMONE FAPPANNI

Si ringrazia Maria Chiara Salvanelli dell’Ufficio Stampa della rassegna per i materiali e il personale del Labirinto della Masone per l’accoglienza.

L’articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2022 nelle colonne del quotidiano “La Provincia” di Cremona