FONTANELLATO (PR). E’ stata prorogata fino al 18 settembre la mostra evento DALL’ALTO. Aeropittura futurista, a cura di Massimo Duranti con la collaborazione di Andrea Baffoni, allestita nei sontuosi spazi del Labirinto della Masone a Fontanellato.
Prima o dopo la visita, vale la pena visitare (o rivedere) la collezione permanente di Franco Maria Ricci (che comprende anche dipinti di Ligabue e una fondamentale scultura di Giandante X), che lungo il percorso consente di visionare e sfogliare le sue autorevoli pubblicazioni, a cominciare dal prezioso periodico “FMR”, e divertirsi a trovare l’uscita dello splendido labirinto, fra avvolgenti infiorescenze e canne di bambù.
Merita davvero la visita questa originale rassegna, che si sofferma sull’Aeropittura, componente essenziale per comprendere la ricchezza e la multiformità del Futurismo, l’avanguardia italiana che, nei primi anni del Novecento, ha portato una notevole innovazione, non solo nelle arti plastiche, a cominciare dalla grande fiducia “nel domani” alla luce degli sviluppi tecnologici e meccanici.
“Paesaggi, aerei, visioni dall’alto a volte dilatate, distorte o addirittura capovolte: questo si ritrova nelle opere di Aeropittura che con sintesi ed essenzialità hanno esaltato la velocità, il movimento e la simultaneità del volo come atto fisico e come stato d’animo”, si legge nel comunicato stampa, che consente di apprezzare i migliori esiti di questa parte del Futurismo grazie ai suoi protagonisti di spicco: Balla, Depero, Dottori, Benedetta, Fillia, Somenzi e Tato, fra dipinti, grafiche e aerosculture, come quelle firmate da Renato Di Bosso, Umberto Peschi, Benedetta Cappa Marinetti, Leandra Angelucci Cominazzini, Barbara, Marisa Mori e Mino Rosso.
Si tratta di coloro che nel 1931 hanno firmato il manifesto dell’Aeropittura. “L’interesse per la resa pittorica del movimento e della velocità – continuiamo a leggere nelle note” è un tratto distintivo di tutta l’arte futurista e la fascinazione nei confronti del volo e delle vedute aeree si ritrovano più volte negli anni Venti, fino ad assumere ufficialità alla fine del decennio a partire da un testo di Mino Somenzi del 1928 e da un articolo di Filippo Tommaso Marinetti del 1929. Il successo dell’Aeropittura è tale che nel 1939, per la III Quadriennale d’Arte Nazionale, verrà realizzata una mostra collettiva intitolata proprio “Mostra futurista di aeropittori e aeroscultori” e per l’occasione Marinetti scrive un’introduzione in cui analizza diffusamente per la prima volta questa tendenza, classificando il movimento in quattro declinazioni pittoriche e in due aeroscultoree”.
Circa un centinaio i pezzi proposti, eseguiti con diverse tecniche e in vari formati, alcuni di dimensioni ridotte, ma non per questo meno interessanti, altre molto ampie, a conferma della varietà espressiva dei futuristi.
Molto importante è sottolineare che, oltre agli artisti menzionati, figurano anche Giacomo Balla e Fortunato Depero che, seppur non furono propriamente aeropittori, apposero la loro firma in calce al manifesto aerosperimentale.
Merita anche una speciale menzione, continuiamo a leggere nella nota, “l’ultimo degli aeropittori: Guido Strazza, che quest’anno compie 100 anni. Giovanissimo incontrò Marinetti che, dopo aver visto alcuni disegni, lo invitò nel 1941 a una mostra di futuristi a palazzo Braschi e l’anno dopo alla Biennale di Venezia. Otto disegni in mostra documentano quella sua breve stagione futurista, prima di approdare a un astrattismo del segno che lo ha reso famoso nel mondo”.
In concomitanza con la mostra è stato pubblicato un nuovo volume della Franco Maria Ricci Editore dedicato “dedicato a questo tema.
Info. La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19. L’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone, che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.
AUTORE: SIMONE FAPPANNI
Si ringrazia Maria Chiara Salvanelli dell’Ufficio Stampa della rassegna per i materiali e il personale del Labirinto della Masone per l’accoglienza.
L’articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2022 nelle colonne del quotidiano “La Provincia” di Cremona