ALBERTO BESSON. L’arte? Una ragione di vita

Cremasco, Alberto Besson ha conseguito significativi riconoscimenti al Castello Sforzesco di Milano e alla Società Belle Arti di Torino, che lo hanno incoraggiato a continuare il suo discorso artistico iniziato nel 1965. Gli anni ’70 sono di grande fervore creativo, favorito dalla frequentazione degli ambienti artistici milanesi, parallelamente agli studi universitari. Tre le personali nel capoluogo lombardo in breve tempo e prime realizzazioni serigrafiche su lastre di alluminio e nuovi materiali plastici. Alberto è una persona super impegnata, fra mostre in tutte il globo e altri impegni, ma trova sempre tempo per gli amici. Quindi anche per un veloce “caffè virtuale” con me che ho avuto l’onore di presentare alcune sue personali. E spero in futuro di presentarne altre. Fra l’altro Besson è autore di diverse opere pensate per le copertine dei miei libri. Ne vado davvero orgoglioso. Lo ringrazio per il tempo che mi ha dedicato. L’amicizia è davvero un grande dono!

– Cosa rappresenta per te l’arte?

Una delle ragioni di vita.

– Quando hai iniziato a dipingere?

Nel 1965.

– Quali soggetti preferisci?

Figure stilizzate femminili e spazi astratti dove ognuno può intravedere ciò che preferisce secondo la propria personale sensibilità.

– Come definiresti il tuo stile?

Neofuturista.

– C’è stata un’evoluzione nella tua ricerca creativa?

Certamente. Sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Negli anni Sessanta erano soggetti prevalentemente in bianco e nero. Poi è arrivato il colore, prima chiarista, poi pop.