VITERBO. Viterbo torna ad ospitare con grande affetto l’artista Alfonso Talotta, che dopo un lustro propone nella sua città natale una personale di notevole rilievo.
Da ‘LA PERFETTA PITTURA’ del 2017 curata da Gianni Garrera al Centro culturale di Valle Faul, fondazione Carivit, a ‘LA PRESENZA REALE DELLA PITTURA’ del 2022 a cura dello stesso Garrera allestita nelle due grandi sale dellastorica Rocca Albornoz.
Inaugurata il 9 aprile è visitabile fino al 2 giugno, dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30. La mostra abbraccia dipinti e sculture in ceramica di diversi cicli artistici, 35 opere in tutto.
Nella prima sala sono presenti dipinti recentissimi dell’artista svolti nel 2021 intitolate ‘Sdoppiamenti’.
Egli mette insieme una situazione additiva e quella sottrattiva quindi «moltiplicare dividendo» comeracconta l’artista. In queste opere la forma di spacca come fosse un nucleo mantenedo però un puntodi energia come congiunzione. Come scrive Garrera «nel momento che si scinde la forma unica, la forma doppia che si genera contiene uno sviluppo delle sue parti tale che le due metà non potranno mai più ricongiungersi e riformare un unico».
Questa è una forma nuova che può avere vari supporti a disposizione di grandi dimensioni, come ad esempio un pavimento, per creare nuove soluzioni spaziali e come dice l’artista «mettere insieme questo moltiplicare e dividendo, che a me interessa molto, può portare ad altre situazioni».
Continuando con il percorso, la seconda sala è suddivisa in tre sezioni. La prima che si incontra è allestita dalle opere ‘la pelle della pittura’ datate 2017. Il colore nero delle opere con cui si contraddistingue questo ciclo è particolare, è un nero che contiene forme che mano a mano emergono in superficie, a piccoli passi come è solito fare l’artista con effetti luministici leggeri.
Successivamente arriva il ciclo ‘forma unica’ datata 2019, la forma viene presa più volte e rielaborata in termini diversi con un azione interna ricominciando da capo, mai uguale. La forma unica è una forma che viene vista da multeplici angolazioni infinite.
L’ultima sezione ospita le operedel ciclo ‘forma continua’ datata 2020. In questo ciclo le forme compiono movimenti, anche se le forme dell’artista sono apparentemente piatte, esse rinascono, escono, ritornano, si ricreanono e si rigenerano continuamente.
Il rapporto quindi di incontro tra tutte le forme presenti che dialogano tra loro genera un respiro, il respiro fa pensare a l’esistenza, l’esistenza della presenza reale della pittura.In alternarnza alle opere sono esposte anche 9 sculture in ceramica di varie datazioni, dal 2000 fino ad arrivare al 2021, smaltate e/o pitturate con colori vivaci e brillanti oppure lasciate volutamente grezze, a pelle viva, entrambi sono lo stile inconfondibile dell’artista Alfonso Talotta
AUTRICE: EMANUELA ARTEMI (Riproduzione del testo riservata)