“ALLEGORIA DELLA MIGRAZIONE”: I DIPINTI DI DENTI IN MOSTRA DIALOGANO CON GLI SCATTI DI BRUSCHI

Un dipinto di Giorgio Denti

CREMONA. E’ dedicata al poliedrico artista Giorgio Denti la nuova mostra online del progetto Museum C-19 che consente di fruire, online, di rassegne di creativi contemporanei. Nato all’ombra del Torrazzo, Denti è presidente del Circolo Pinoni, sodalizio in seno al quale organizza diverse attività culturali. Socio dell’Aics, ha esposto in numerose rassegne collettive dedicandosi, oltre che alla pittura, alla fotografia.

Denti ha sviluppato un interessante progetto che lega i suoi dipinti alle fotografie di Gianluigi Bruschi, dal titolo “L’allegoria della migrazione”.

«L’idea – spiega – nasce guardando gli scatti fotografici di un amico tornato da Lampedusa, dove ha visitato il luogo dove vengono accatastate le barche, i barconi con cui i migranti attraversano il Mediterraneo per cercare accoglienza. L’allegoria l’ho voluta dipingere, interpretando ciò che le fotografie mi suggerivano nel loro accatastarsi quali rottami inutilizzabili. Allegoria quale illusione di un sogno, qualunque esso fosse, sperato e infranto su una spiaggia.

Uno scatto di Bruschi

Allegoria di una narrazione il cui significato è tenuto nascosto e non reso esplicito nella sua veridicità. Generalmente per comodità usiamo il termine «migrante». Tuttavia questo termine nasconde in se tutta una serie di categorie causa effetto che portano le persone a spostarsi da un paese all’altro o all’interno del loro stesso paese. Le fotografie già di per se stesse descrivono quello che è stato o che sarà delle persone.

L’uso del colore e il tratto e le forme come probabilmente erano alla loro partenza indicano il significato allegorico di ciò che è stato tenuto nascosto. Di come problemi, soprusi, miserie qualunque esse siano vengano sfruttate per una illusione che si infrange come le barche che vengono accatastate inutilizzabili».

Quanto allo stile dei due autori, Simone Fappanni fa osservare che «nella pittura di Denti si osserva una ricerca espressiva volta a una essenzializzazione del soggetto tramite linee geometriche. Non si tratta, però, di un’operazione di semplificazione, ma di sintesi, condotta allo scopo di guidare l’osservatore al centro del soggetto rappresentato. Parimenti, negli scatti di Brusci si va oltre un intento meramente documentaristico, portando l’attenzione su un piano emotivo e al contempo emozionale».

Questo il link diretto all’esposizione virtuale.