MODENA. Andrea Federici espone, dal 19 (inaugurazione alle 18) al 29 settembre, alla Galleria Ranarossa. Il morbo di Alzheimer causa il progressivo deterioramento della psiche. Nella mente degli ammalati, tutto sembra lentamente scomparire: parole e immagini diventano sconnesse e illeggibili. In queste persone resta, tuttavia, una scintilla, che si attiva tramite l’amore e pare connettersi con la loro anima e con quella di chi li circonda. Le opere di Andrea Federici rappresentano questa progressiva perdita delle parole e dei ricordi dovuta alla malattia, offrendo però spiragli di speranza grazie alla raffigurazione dell’amore verso un riflesso d’anima. Quel riflesso sincero e più pulsionale, che l’artista rappresenta in forma di animale e che resta vivo nella persona, sebbene via via più assente, costituendone la vera essenza. La stessa essenza a cui è legata la sezione onirica di questa mostra. Nel sogno, dove reale e razionale perdono significato, al malato viene, infatti donata la possibilità di ritrovare una dimensione in cui può essere ancora pienamente se stesso. La mostra è curata da Cristina Boschini.
Andrea Federici ha studiato all’istituto d’arte ‘Toschi’ di Cremona e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna col professor Concetto Pozzati. Ha sperimentato diversi linguaggi pittorici, inizialmente dedicandosi anche alla fotografia artistica. Ha recentemente esposto al Palazzo Ducale di Revere, alla On Art Gallery di Firenze, al Centro Arte Perini di Castelvetro e nelle sedi di Bologna e Milano della Maurizio Nobile Fine Art.