Amate gli Artisti, non l’Arte!

Vi dico la verità anche se non v’interessa. Lo confesso: Amo gli Artisti, non l’Arte. E attenzione: non è la provocazione di un “vecchio” critico. Anche perché non sono tanto vecchio. Molto “critico” sì. E forse anche per questo che nell’ambiente artistico ho questa “nomea” (non dico “fama” perchè potrebbe sembrare presuntuoso). Ma d’altra parte se le opere di un artista non mi emozionano, non ci posso fare niente. È più forte di me. Piuttosto non ne scrivo o non presento una sua mostra. Qualcuno prende questo mio atteggiamento come una forma di supponenza. Io invece credo che sia onestà intellettuale e serietà. Dico sempre a chi mi sottopone i suoi lavori: meglio trovarsi di fronte a una persona che ti dice come la pensa sul tuo lavoro creativo o chi t’incensa, mentendo, a profusione? Ovviamente la risposta sembra scontata. E via con le rassicurazioni sul fatto che sia meglio avere un critico che critica anziché un adulatore. Salvo poi non accettare critiche di qualsiasi tipo: poetiche, narrative e tecniche. “Ma non sa – dicono – quante persone sono venute alle mie mostre? Quanti mi hanno scritto che dipingo tanto e bene? Persino il parroco del mio paese non ha mancato di farmi i complimenti durante l’omelia domenicale!”. Insomma, un “artistico” lei non sa chi sono io. Amen. Diceva la mia cara mamma: faccio come quelli di Piacenza, di ciò che non ho, faccio senza. Battute a parte. Questa mia indole mi ha suggerito di fare il critico solo per passione. E così è stato. Inoltre, mi sono convinto che l’arte in quanto tale è idea, gli artisti sono gli artefici dell’arte, quindi sono loro da amare perché non è l’arte che emoziona, ma l’opera d’arte. Sbaglio?

AUTORE: SIMONE FAPPANNI © RIPRODUZIONE DEL TESTO RISERVATA