ANCHE BACH MI HA SALVATO: ANTONELLO VIOLA ESPONE DA ANTONINI ARTE CONTEMPORANEA

Uno scorcio della mostra

ROMA. Fino al 9 gennaio Francesca Antonini Arte Contemporanea ospita “Anche Bach mi ha salvato“, la mostra personale di Antonello Viola accompagnata da un testo di Davide Ferri.

Questo il comunicato di presentazione della rassegna:

La mostra raccoglie una selezione di dieci opere inedite su carta giapponese, insieme a una grande installazione ambientale in vetro ideata appositamente per la sala centrale.

Anche Bach mi ha salvato arriva a oltre cinque anni dall’ultima esposizione in galleria, un intervallo di tempo in cui l’artista ha affinato la sua pratica a partire da forme, modi e convinzioni che da sempre definiscono la sua identità: l’idea che la pittura richieda una processualità lenta, lentissima e che ogni dipinto chiami l’artista a un rapporto di lunga frequentazione, a un dialogo tra due alterità che si contaminano reciprocamente.

I lavori di Antonello Viola si sviluppano attraverso una serie di momenti emblematici che caratterizzano la sua pratica. Un foglio di carta giapponese di formato medio o piccolo come inizio, una serie di tratificazioni successive, di campiture e toni di colore a olio che si rilanciano reciprocamente, che reagiscono l’uno all’altro e che inspessiscono la carta fino a farla dissolvere nel colore: non è esattamente la carta, dunque, ma questa “carta-colore” il medium specifico dell’artista; l’approdo a un ultimo strato di foglia d’oro, o di oro bianco o rame, che dona a ogni lavoro l’aspetto di un “quasi monocromo”.

Uno strato che chiude, sigilla e custodisce, e al contempo costituisce un nuovo inizio: solo dopo averlo steso/applicato, l’artista inizia un meticoloso processo di scavo (uno scavo lieve, che asseconda le accidentalità della superficie), un nuovo disegno dell’opera, che si realizza retroattivamente e per via di raschiature e delicate asportazioni, e che lascia emergere, in piccole aree e lungo i margini, gli strati sottostanti, la vita materiale del dipinto.

I lavori hanno cronologie molto lunghe (a volte spaventosamente lunghe, di anni): ogni opera è dunque un
segmento temporale, una porzione di vita, un oggetto che può rivelare o nascondere immagini potenziali,
atmosfere e umori che hanno a che fare con il passare dei giorni e delle stagioni.

INFO Francesca Antonini Arte Contemporanea Via di Capo le Case, 400187 ROMA
Tel. +39 06 67 91 387 info@francescaantonini.it www.francescaantonini.it Martedì – Venerdì 12.00 – 19.00
Sabato 10.30 – 13.30 Ingresso su appuntamento.

NOTA. Si ringrazia Antonini Arte Contemporanea per foto e testo.