ANTOLOGICA DI ESCHER CON OLTRE 200 OPERE A PALAZZO DUCALE

Maurits Cornelis Escher, <em>Mano con sfera riflettente</em>, 1935, Litografia, 21.3 x 31.1 cm, Olanda, Collezione Escher Foundation. All M.C. Escher works © 2021 The M.C. Escher. Company The Netherlands. All rights
Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, Litografia, 21.3 x 31.1 cm, Olanda, Collezione Escher Foundation. All M.C. Escher works © 2021 The M.C. Escher. Company The Netherlands.
All rights, press kit ufficio stampa Arthemisia

GENOVA. Palazzo Ducale di Genova accoglie, fino al 20 febbraio 2022, la più grande e completa mostra antologica dedicata al grande genio olandese Maurits Cornelis Escher, oggi uno degli artisti più amati a livello globale e i cui mondi impossibili sono entrati nell’immaginario collettivo rendendolo una vera icona del mondo dell’arte moderna.

Con oltre 200 opere e i suoi lavori più rappresentativi come Mano con sfera riflettente (1935),

Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata,la mostra presenta in 8 sezioni un excursus della sua intera e ampia produzione artistica.

Per la prima volta, a Genova il pubblico potrà esperire l’immaginifico universo escheriano tramite inedite sale immersive e strutture impossibili che saranno messe a confronto con opere di grandi artisti visionari del calibro di Giovanni Battista Piranesi (1720 – 1778) e di Victor Vasarely (1906 – 1997).

Tra arte, matematica, scienza, fisica, natura e design, la mostra Escher è un evento unico per conoscere più da vicino un artista inquieto, riservato ma indubbiamente geniale e per misurarsi attivamente con i tantissimi paradossi prospettici, geometrici e compositivi che stanno alla base delle sue opere e che ancora oggi continuano a ispirare generazioni di nuovi artisti in ogni campo.

Promossa e organizzata dal Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova, Regione Liguria e Arthemisia, in collaborazione con M. C. Escher Foundation, la mostra ècurata da Mark VeldhuysenCEO della M.C. Escher Company – e Federico Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al mondo.

LA MOSTRA

A Escher, artista sui generis che amava dire “lo stupore è il sale della terra”, si deve il merito di aver amplificato le possibilità immaginative della grafica e aver donato lo stupore, appunto, a tutti coloro che hanno osservato e osservano la sua opera dove tutto è connesso: scienza, natura, rigore analitico e capacità contemplativa.

Partendo dalle opere di impronta Art-Nouveau risalenti al periodo della formazione presso la scuola di Jessurun de Mesquita, la mostra pone l’accento sul periodo del viaggio italiano di Escher.

Ispirato e influenzato dall’arte a lui contemporanea e del passato, l’artista declina costruzione geometrica e rigore nel segno visionario della ricerca estetica più pura. Artista poliedrico e contemporaneo al suo tempo, fu però capace di anticipare intere correnti artistiche come quelle del Surrealismo e dell’ Optical Art di cui può essere considerato un esponente ante litteram. Infatti, egli non trova solo nel mondo dei numeri, della geometria e della matematica l’unica chiave per dar forma al suo universo creativo. Genio complesso che attinge a piene mani ai vari linguaggi fondendoli in un nuovo intrigante percorso, può, in questo senso, considerarsi un unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi che emoziona sempre il grande pubblico.

L’arte di Escher, che le nuove tecnologie digitali sembrano rincorrere facendone propri i risultati, infatti, non accusa i segni del tempo, sebbene siano trascorsi quarantasette anni dalla scomparsa del suo ideatore.

FONTE. Testo e foto, inseriti al solo scopo di presentare l’evento: press kit Ufficio stampa Arthemisia

In un video la presentazione della mostra