
CALCO. Apre con l’esposizione delle opere di Franco Torazza la rassegna d’arte presso il centro culturale Arlate-Calco (inaugurazione il 15 maggio alle 17,30), nella brianza lecchese, volta a valorizzare artisti che hanno documentato, nei decenni dalla fine dell’800 fino ai giorni nostri, l’evoluzione del paesaggio, del costume tramite la trattazione dei temi tradizionali della rappresentazione artistica.
Con Franco Torazza si affronta un periodo storico piuttosto movimentato dal punto di vista degli stimoli culturali, nonché per la condizione legata agli eventi bellici e ai cambiamenti sociali, specialmente nel secondo dopoguerra.
Gli estremi cronologici della vita di Torazza sono compresi fra 1919 e il 1993.
L’autore attraversa dunque buona parte del secolo XX, raccogliendo cosi tutti i molteplici risvolti di un tempo che ha vissuto e ciò che ha lasciato in eredità.
La sua arte mostra una granitica adesione alla realtà sposando il dato figurale come condizione irrinunciabile del proprio dipingere.
Sostanzialmente insensibile, ma non ignaro delle novità artistiche portate dalle correnti moderniste e d’avanguardia del secondo dopoguerra, provenienti da città come Milano e da altri centri maggiori, Torazza si è profuso in un’ampia produzione attraverso varie tecniche fra cui, quella d’elezione è stata certamente la pittura ad olio.
L’esposizione consta di dipinti animati da due principali caratteri: una produzione che ha incontrato e ancora incontra agevolmente il favore di un ampio pubblico, grazie a immagini che immortalano soleggiati paesaggi della campagna e dei luoghi della Brianza da lui frequentati, nelle quali il tempo sembra scorrere placidamente, senza portare con se sussulti emotivi particolari.
Questo primo gruppo di opere sembrano voler sposare maggiormente una visione pacificata e serena della vita, libera dall’incombenza del confronto con tematiche dai risvolti più pregnanti, che invece si ritrovano in altri lavori esposti, prediligendo per i primi, spesso una tavolozza dai colori più vividi e dalla piena saturazione.
Un secondo gruppo di opere mostra caratteri opposti a quelle per prime considerate.
In queste i soggetti e i luoghi vengono restituiti con tonalità più dimesse, talvolta serotine, che portano un implicito sguardo su una realtà carica di episodi di vita vissuta.
Sono opere in cui la gamma dei colori è ristretta ma attentamente variata nei toni e negli accostamenti e/o velature.
Nature morte, tramonti, e altri soggetti carichi di significato da intendersi nello spettro semantico più ampio possibile dei possibili riferimenti che l’artista ha inteso, animando i soggetti di un fremito emotivo percepibile.
In rassegna sono radunate opere in numero e caratteristiche tali da consentire di rilevare tali aspetti plurisemantici nell’invenzione e nelle modalità di procedere dell’artista.
LUCA NAVA