ANTONELLA GIAPPONESI TARENGHI: PURA ESPRESSIONE CREATIVA

BIOGRAFIA. Antonella Giapponesi Tarenghi vive a Brescia. Dopo anni di studi figurativi, abbraccia per una maggiore libertà esecutiva l’astrattismo.

Con il progetto “ La Parola Dipinta” espone alla Triennale di Arti Visive (2014) a Roma, Museo Bellini (Sarnico), sale Vantini  (Salò), AAB (Bs) e Museo della Permanente (Mi).Nel 2017 dà vita ( con un logo registrato ) a Reversal : la ricerca del nucleo essenziale della verità si manifesta attraverso opere completamente bianche. Con esso espone alla Triennale di Arti Visive, Roma (2017) complesso del Vittoriano ala Biasini, sala Gold.

La pittrice Antonella Giapponesi Tarenghi al Museo della Battaglia di Anghiari

E’ Ospite del Padiglione Guatemala (LVII Biennale di Venezia) e Padiglione Europa (Biennale di Architettura, Venezia). Personale a Palazzo Pirelli (Mi), Biennale Lake Como.

I nuovi studi riguardano ora la metamorfosi, come modificazione della forma, per lo scorrere del tempo, ma non del suo contenuto, e sono esposti al Museo della battaglia e di Anghiari, e alla mostra riservata agli Artisti della Permanente (ne fa parte dal 2015) dal titolo “Io e Leonardo “.

In questo periodo è impegnata allo studio del ritratto attraverso l’utilizzo del pastello e gessetto. Ottiene il riconoscimento alla Carriera presso la Camera dei deputati a Roma (2018) e l’inserimento nell’Atlante dell’Arte Contemporanea de Agostini (2019-2020).

“Nel mio lungo percorso artistico – spiega l’artista – ho attraversato diversi periodi  contraddistinti da studi, sacrifici e soddisfazioni. Ho iniziato dipingendo la natura studiandone i  suoi colori caldi, materici, per poi passare ad un figurativo dove la figura in  primo piano era il veicolo per trasmettere  emozioni.   Il mio forte desiderio di ricerca e di sperimentazione, mi hanno spinta  a diversi cambiamenti raducali.

STILE. “L’arte di Antonella Giapponesi Tarenghi è pura espressione creativa. Infatti i suoi cicli compositivi si caratterizzano per una solida base riflessiva in seno alla quale hanno preso forma opere in cui la materia e il segno e il colore si sostanziano in atmosfere, visive e visuali, che possiedono il rarissimo dono dell’evocazione. Ogni dipinto di Antonella è, dunque, una meta-narrazione avvincente e appassionante in cui immergersi completamente lasciandosi piacevolmente sedurre”. (Simone Fappanni)

GALLERIA. Dei diversi momenti compositivi di Antonella Giapponesi Tarenghi, vengono presentati lavori appartenenti a quattro specifici cicli: La Paola dipinta, Reversal, Metamorfosi e Ritratti eccezionalmente introdotti della pittrice.

LA PAROLA DIPINTA.   La figura che aveva sempre caratterizzato le mie opere, veniva ora avvertita come un limite alla mia espressività. Desideravo essere maggiormente libera di rappresentare quel mio mondo interiore ricco ed esuberante. Dopo studi, ricerche e nuovi punti di vista, sono giunta all’annullamento della figura, denunciata come ostacolo all’espressività, e successivamente sostituita con parole – immagine. Nasce il mio  progetto LA PAROLA DIPINTA . Queste opere affondano le radici in quei movimenti artistici degli anni 60 / 70 i quali misero in relazione la parola e l’immagine, l’arte e la comunicazione, creando un nuovo lessico, la poesia visiva, che sottolineando la crisi della rappresentazione, si facevano promotori di un nuovo concetto di arte. Con l’utilizzo della singola parola scomposta, nasce una nuova figurazione astratta , dove le lettere vivacemente colorate, venivano disposte sulla tela con libera inventiva, intersecandosi, sovrapponendosi, incastrandosi l’una nell’altra , con un processo di astrazione ed approdando ad una nuova identità di puri colori e geometrismi.

Madre – Labirinto (2005) cm 70×70
Vita (2013) cm 70×70
Giustizia (2014) cm 100×100

REVERSAL. L’obiettivo del mio lavoro è quello di giungere all’ESSENZA , a quella parte di mistero e compiutezza che ci rimanda all’origine delle cose, l’utero immenso che ci ha partorito. Se dovessi fare un bilancio del mio percorso artistico (sono più 30 anni che espongo) posso dedurre che il mio lavoro è stato quello di togliere sempre peso dalla struttura complessa delle opere figurative, dalla frammentazione dell’immagine, dai colori che li ho prima ridimensionati utilizzando solo i colori primari, poi tolti definitivamente per utilizzare solo il colore bianco. La tela che penetrando il reale, geometrizzandosi, come una ragnatela di connessioni cerebrali generate da parole chiave dell’esistenza umana, è un tentativo di lavare via ciò che si vede per riscoprire l’intimo. Per dare una definizione al mio lavoro prendo in prestito una citazione di Italo Calvino “dopo aver esplorato varie strade e compiuto esperimenti diversi, è venuta l’ora che io cerchi una definizione complessiva per il mio lavoro; proporrei questa: la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso. ”Italo Calvino, “La Leggerezza”. Studi, ricerche uniti al desiderio di giungere all’essenza , mi hanno portato al mio nuovo periodo artistico, che ho chiamato REVERSAL (con un logo depositato e registrato). REVERSAL = inversione , che non vuol dire, ritornare indietro e rinnegare tutto ciò che ho precedentemente fatto. Significa un cambio di direzione per andare oltre il presente verso un possibile orizzonte alternativo. L’insoddisfazione dello stato presente, la perdita di punti fermi, il vuoto, il nulla, che io avverto sia nella società che nell’arte, mi hanno spinta a sovvertire questo stato attraverso un personale percorso artistico. L’inversione è stata necessaria, per poter dar forma a nuove possibilità, per migliorare, per non rimanere chiusa nelle ovvietà della propria prospettiva. REVERSAL mi restituisce la profondità del nuovo cammino. Ciò che balza subito agli occhi è la diminuzione cromatica: le opere sono realizzate utilizzando solo il colore bianco o colori molto tenui.  Dall’esplosione del colore all’abbaglio del BIANCO. Contro l’opacità dei valori, il BIANCO. Contro lo sgualcimento della trama del mondo, la leggerezza.  Schiacciata dal peso del reale, rifuggo la sua rappresentazione e il figurativo, per rifugiarmi col pensiero nella ricerca dell’ essenza. L’utilizzo del colore bianco è fondamentale per la realizzazione di queste mie opere dal profilo SPIRITUALE /FILOSOFICO.  I colori, intesi come il vello illusorio ed effimero che avvolge la materia celandone l’essenza, sono considerati superflui, e volutamente tolti per poter penetrare nel nucleo essenziale della verità.  La diminuzione cromatica come risultato di una conquista dello stato più profondo e autentico della bellezza. Un bianco che esiste in se stesso, un’idea metafisica, uno stato da raggiungere. Questo colore inviolato, stimola una sensazione di pace, di assenza, di quiete, di leggerezza, di rinnovamento, e si pone come immagine del non detto, del non espresso, schermo di tutte le proiezioni fantastiche. Anni di studi, ricerche, mi hanno portato alla concretizzazione del mio nuovo percorso artistico “REVERSAL” che incarna la dimensione del VALORE,CONSAPEVOLEZZA e DIVINITA’ racchiuse nella natura e nell’Uomo potenziale fino ad oggi sopito.

Legami, cm 80×80
Geometrie libere, cm 80×80
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è ORO-90-X-90-2018-1.jpg
Oro, cm 90×90

METAMORFOSI. “Reversal” non è stato per me un punto di arrivo, ma un nuovo inizio, un momento prezioso fatto di riflessione, come un  crogiolo nel quale si sono mescolati gli ingredienti  necessari a giungere ad una trasformazione di idee, forme, colori. Nasce il progetto incentrato sulla METAMORFOSI , intesa come cambiamento della forma, per l’incessante scorrere del tempo, ma non del suo contenuto. In queste opere cristallizzo un istante della continua trasformazione della forma, come legame presente fra passato e futuro.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è METAMORFOSI-1-100-X-100-2018.jpg
Metamorfosi 1 (2018), com 100×100
Metamorfosi 2 (2018) cm 90×90
Metamorfosi 3 (2019) cm 50×50
Metamorfosi 4 (2019) cm 90×90
Metamorfosi 5 (2020) cm 90×90
Metamorfosi 6 (2020) cm 80×80

RITRATTI. Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha la sola possibilità di fuggire. La fuga permette di scoprire rive sconosciute. E così accettando i mutevoli cicli naturali io ho desiderato riscoprire il sentimento di solidarietà  della nostra umanità fragile e semplice. Con impegno serietà e pazienza, ho intrapreso una strada , dove l’importanza di ogni più piccolo dettaglio, ombra, sfumatura è determinante. Nascono i miei ritratti, realizzati con pastelli secchi CarbOthello  e gessetti.

Emanuele (2020), cm 70×50
Elisabetta (2020), cm 50×35
Elisabetta (2020), cm 50×70
Autoritratto (2020), cm 70×50
Mio padre (2020), cm 40×30
Giuseppe (2020), cm 50×50
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è MADDALENA.-50-X-70-2020.jpg
Maddalena (2020), cm 50×70
Maddalena (2020), cm 50×70