APNEA: 24 DIORAMI PSALIGRAFICI DI VANNI CUOGHI IN MOSTRA AL M.AR.CO DI MONZA

Monolocale 94 ,(Typhoon 20), anno 2019, tecnica mista, cm 35×50

Le sale del M.Ar.Co, Museo d’Arte Contemporanea, ospitato nella Villa Reale di Monza, è la sede della nuova mostra di Vanni Cuochi dal titolo “Apnea”. La rassegna si svolge nell’ambito della “Milanesiana”.

Curata da Elisabetta Sgarbi su progetto di allestimento di Luca Volpatti, è formata da ventiquattro diorami realizzati con la tecnica della psaligrafia, ovvero l’arte di tagliare la carta e, a differenza dell’origami che consente solo di piegare i fogli, questa tecnica permette anche di intagliarli per dare vita a forme bidimensionali.

Come si legge nel comunicato stampa, «le opere di Cuoghi sono piccoli teatrini che rappresentano camere d’albergo, uffici, gallerie d’arte e diner in cui un’umanità, composta da personaggi fatti di carta ritagliata, sembra attendere, trattenendo il fiato, l’evolversi di un’immane catastrofe.

Nate in seguito all’esperienza di reclusione e isolamento vissuta da Vanni Cuoghi a causa del passaggio di un tifone, per molti tratti simile a quella vissuta da tutti noi in questi mesi, le opere provengono dalla Galleria Rossi & Rossi di Hong Kong per cui sono state concepite».

«Ho chiamato questa serie di lavori Monolocali, spiega l’artista, perché tutta la narrazione si svolge in una stanza soltanto. Ho vissuto sempre in case molto piccole e anche io mio studio è di soli 25 metri quadrati. Negli ambienti piccoli tutto si amplifica e viene pervaso da un forte senso di mistero: un rumore proveniente dal piano di sopra nel cuore della notte, non può che celare un dramma che si sta consumando».

«In Apnea, fa osservare la curatrice – le opere di Cuoghi entrano nelle stanze e ci invitano a immaginare. Immaginare un mondo di interni, diverso. Immaginare  che non esista nulla al di là di quello che viviamo negli interni, un mondo ideale, dentro, che ci salva da quello fuori, pericoloso,  virulento. E così quegli interni diventano inquadrature e dunque cinema».

La mostra è visitabile fino al 20 luglio ed è accompagnata da un elegante catalogo.

Vanni Cuoghi ha partecipato a numerose biennali in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di San Pietroburgo (2008), la Biennale di Praga (2009), la 54a Biennale di Venezia, Corderie dell’Arsenale, Padiglione Italia (2011) la 56a Biennale di Venezia, Collateral Italia Docet (2015) e la Biennale Italia-Cina (2012) e ha, inoltre, partecipato a mostre pubbliche a Pechino, in occasione dei XXXIX Giochi Olimpici (2008), il Liu Haisu Museum di Shangai (2008), il Museo d’Arte Contemporanea di Perm’, in Russia (2010), Vestfossen Kunstlaboratorium Museum in Norvegia (2018). Sue opere sono state esposte in diverse fiere italiane e internazionali come Frieze (Londra), MiArt (Milano), Artefiera (Bologna), Scope (New York) Off (Bruxelles) Daegu Artfair, (Corea) KIAF, Seoul (Corea), Bank (Hong Kong). Dall’ottobre del 2015 è titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia Aldo Galli di Como. Tra le mostre personali pubbliche si ricordano nel 2011 Novus Malleus Maleficarum, presso San Pietro in Atrio e Pinacoteca di Palazzo Volpi a Como, nel 2013 Aion presso i Musei Civici Cremaschi a Crema, nel 2016 Da Cielo a Terra al Museo Ebraico di Bologna, nel 2017 The Invisible Sun, presso il Museo Francesco Messina a Milano. A fine maggio del 2019 inaugura The eye of the Storm, mostra personale presso la Rossi-Martino Gallery a Hong Kong di cui Apnea è una reinterpretazione.