ROVERETO. Da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Beatrice Avanzi, si può ammirare al Mart il dipinto di Ardengo Soffici dal titolo Incontro di Dante e Beatrice (1906), che viene esposto in occasione del 700° anniversario della morte dell’Alighieri.
L’opera è esposta accanto ad altro lavori dell’artista che spaziano dalle sue famose sperimentazioni cubo-futuriste al ritorno all’ordine.
Come spiegano i promotori dell’evento, «Incontro di Dante e Beatrice fa parte di un ciclo decorativo realizzato tra 1905 e 1906, destinato al salone delle feste dell’allora Grand Hôtel des Bains e andato perduto quasi completamente durante la Prima Guerra Mondiale. Il pannello rimane l’unica testimonianza di quel ciclo decorativo ancora presente nella collocazione originaria, appartenente oggi a Casa Raphael – Palace Hotel».
Da osservare è anche il fatto che «la figura di Dante nasconde in realtà un messaggio politico preciso. In una terra ancora in mano agli austriaci, il committente dell’opera aveva suggerito a Soffici pochi temi: feste, divertimenti e scene di argomento dantesco. Dante era infatti un omaggio chiaro all’italianità, simbolo di una nazione che resiste al giogo degli occupanti. Per un fervente patriota come Soffici questo aspetto aveva una particolare importanza».
Nondimeno, «l’opera testimonia una delle prove più rilevanti che precede l’adesione dell’artista all’avanguardia cubista e futurista. Incontro di Dante e Beatrice è esposto accanto ad alcune opere successive di Soffici provenienti dalle Collezioni, dal Paesaggio di gusto cézannianodel 1912 al quadretto che raffigura Poggio Caiano del 1962, eco di immagini popolari della campagna toscana».
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NOTA. L’immagine è stata inserita esclusivamente per corredare il presente articolo di presentazione della mostra in osservanza a quanto indicato nelle note dell’Ufficio stampa della rassegna