PARMA. E’ in corso in questi giorni e fino all’11 ottobre, la dodicesima edizione di ArtParma Fair, giunta alla sua 12ª edizione. Allestita nel quartiere fieristico parmense (Padiglione 7), in concomitanza con Mercanteinfiera autunno, tradizionale rassegna dedicata dell’antiquariato.
Come si legge nella home page dell’evento (https://www.artparmafair.it/) : “con oltre 80 espositori, ArtParma Fair si caratterizza per essere un importante palcoscenico culturale: per due fine settimana consecutivi la manifestazione costituirà uno dei più importanti e qualificanti momenti d’incontro e confronto tra pubblico, collezionisti, esperti del settore, permettendo di entrare a diretto contatto con le molteplici tendenze dell’Arte.
Molto più dunque di una mostra-mercato di Gallerie, ma una ragionata e analitica selezione per dar luce alle correnti artistiche, dalle più influenti a quelle emergenti – dal Futurismo all’Astrattismo e Metafisica, dalla Pop Art all’Informale sino all’Arte concettuale – con un focus speciale posto proprio sulle ultime tendenze e sugli artisti che meglio le rappresentano. I collezionisti a caccia di un investimento sicuro potranno trovare nomi di artisti universali che hanno segnato la storia recente dell’Arte come – solo per citarne alcuni – Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Lucio Fontana, Agostino Bonalumi, o ancora Mario Schifano, Tano Festa, Angelo Brescianini ed Ennio Finzi ma potranno puntare anche alle nuove tendenze e ai nuovi talenti con la sezione Contemporary Art Talent Show, il progetto di arte accessibile sotto i 5000 euro di ArtParma Fair.
ArtParma Fair rappresenta per la città e per tutta la regione un importante momento di scambio e di confronto, un appuntamento immancabile per i collezionisti alla ricerca dell’opera su cui fare il giusto investimento, un’occasione per esperti del settore alla ricerca di proposte artistiche selezionate e di valore”.
Fra gli espositori, il caro amico, e sensibile artista, Arduino Quintini, che mi ha gentilmente offerto le sue riflessioni sull’evento.
“Parma – afferma Quintini – è una grande vetrina dell’Arte Contemporanea. Gallerie importanti propongono firme importanti. Partecipare per chi ama questa forma espressiva è coinvolgente. L’essere un autore minore non mi procura nessun timore reverenziale.
Io porto un idea e mi confronto con altre idee. Considero l’Arte Contemporanea non più un prodotto evocativo piuttosto un percorso di sintesi culturale. Oggi si produce molto per sfamare il bisogno del nuovo. Ma non c’è novità senza Cultura.
La mia personale e opinabile persuasione è che si fabbricano Artisti per i bisogni dei Galleristi. Vedo lavori che assecondano la moda facendo il verso dei Grandi senza proporre il Nuovo. Il Nuovo è per me sintesi di un lungo percorso culturale.
Lo studio del passato è necessario per conoscere da dove arrivi. Se non hai coscienza della partenza non saprai mai dove ti trovi. Io sono partito dal Suprematismo, per approdare al Neoplasticismo di Mondrian. Ora sviluppo il mio percorso dal Costruttivismo per vivere in una atmosfera astratto-geometrica che sia strumento di comunicazione di un pensiero filosofico che mi guida: l’Uomo non è Attore bensì funzionario all’economia della specie.
L’Uomo è il cerchio che.interagisce in uno spazio geometrico colorato dalle emozioni. La Pittura è evocativa l’Arte è propositiva di una IDEA. È l’idea la luce di quel faro che si chiama : Cultura”.