ARTE E GASTRONOMIA: QUALE RAPPORTO?

Il Mangiafagioli di Annibale Carracci, (1584 -1585), Galleria di Palazzo Colonna, Roma. Fonte immagine: Wikipedia.

VITERBO. Ho sempre pensato che il saper cucinare e proporre, quindi, una cucina vera, autentica, genuina, equivalga ad un’operazione artistica.

Nel piatto c’è una vera e propria composizione fatta oltre che di sapori, anche di colori, di gusto, di emozioni, insomma di tutte quelle belle cose che si possono riscontrare, appunto, in un’opera d’arte. Del resto la storia dell’arte, da sempre, è piena di riferimenti che pongono l’attenzione sul mondo culinario.

Baccanali, triclini, interni di osterie, per non parlare, poi, dell’immagine forse più celeberrima di questo argomento, il quadro “Il mangiatore di fagioli” eseguito nel 1584-85 da Annibale Carracci e che è l’emblema della cosiddetta pittura di “genere”.

Altri esempi più vicini a noi sono sicuramente le opere di Daniel Spoerri che nel 1960 aderisce al movimento artistico del “Nouveau Realisme” e che in molte sue opere presentava proprio cibi reali, veri.

Un’altra famosa opera come la “Campbell’s Soup” fatta da Andy Warhol nel 1962 sancisce ancora una volta l’interesse dell’arte figurativa verso il mondo alimentare.

Ma si potrebbe andare avanti, nell’universo dell’arte contemporanea, con immagini fotografiche, installazioni e performances che si ispirano a questo argomento…

AUTORE: ALFONSO TALOTTA

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