ARTEMISIA GENTILESCHI: CORAGGIO E PASSIONE, MOSTRA A PALAZZO DUCALE

Artemisia Gentileschi Giuditta e Abra con la testa di Oloferne 1640-1645 Olio su tela, cm 115×116,5 Terni, Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, Collezione d’Arte

GENOVA. Fino al 1° aprile 2024, nei saloni dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale di Genova sfilano alcuni tra i maggiori capolavori di una delle artiste più potenti della storia, dalla vita appassionante, ricca di colpi di scena, fallimenti e successi straordinari.
È Artemisia Gentileschi, iconico esempio di tenacia e genialità, donna dalla vita tutt’altro che facile,
segnata dalla prematura scomparsa della madre, dal contesto sociale che non le permette di affermarsi
come pittrice, fino al traumatico stupro. Ma, nonostante ciò, Artemisia è capace di emergere attraverso il suo indiscutibile talento artistico e il suo coraggio trasmettendo, attraverso le eroine protagoniste dei suoi quadri, il suo desiderio di riscatto e di affermazione all’interno di una società in cui le donne hanno un ruolo sottomesso e dove la pittura è una pratica raramente concessa al sesso femminile. La sua figura e i suoi dipinti hanno segnato così profondamente la storia dell’arte italiana che risuonano ancora prepotenti nel nostro tempo. La mostra, a cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio, propone un percorso suddiviso in 10 sezioni, tra vicende familiari appassionanti, soluzioni artistiche rivoluzionarie, immagini drammatiche e trionfi femminili e offre l’opportunità di vedere raccolti oltre 50 capolavori sparsi in tutta Europa e negli
Stati Uniti, opere che permettono di delineare un ritratto preciso della personalità complessa di una
delle artiste più celebri al mondo. La mostra è promossa e organizzata da Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria e rientra nell’ambito delle iniziative di Genova Capitale Italiana del Libro 2023.

Nella prima metà del Seicento, quando il mondo dell’arte è ancora dominato dagli uomini, Artemisia
Gentileschi è stata la protagonista di una carriera eccezionale, che l’ha portata a lavorare per alcune
delle corti più prestigiose d’Europa: Firenze, Napoli e Londra, solo per citarne alcune. È stata
omaggiata da medaglie, ritratti dipinti da pittori illustri, poemi e incisioni. Eppure la sua fama oggi è
dovuta soprattutto alla violenza carnale che ha subito nel 1611, ad opera di un pittore senza legge,
Agostino Tassi. Sarà soltanto grazie al suo talento e alla sua eccezionale personalità che Artemisia
riuscirà a scrollarsi di dosso i pregiudizi nei suoi confronti e dedicarsi a costruire un percorso artistico
eccezionale. Questa mostra, promossa e organizzata da Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione
per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria, vuole ricostruire le vicende che hanno funestato
la vita di Artemisia, ma anche restituirle il merito di aver contribuito in maniera profonda al
rinnovamento della pittura, sulle orme di Caravaggio.

Perché una mostra di Artemisia proprio a Genova?
Oltre a Roma, la Superba è la città che accomuna i principali artisti di questa esposizione: esattamente
quattrocento anni fa Orazio Gentileschi si trova a Genova, dove lascia alcune tra le sue opere più
significative, mentre Agostino ha lavorato qui nel 1605 per alcuni mesi, lasciando un segno indelebile
nella costruzione di formidabili prospettive. Anche se non esistono documenti che possano confermare
un soggiorno di Artemisia a Genova, l’eco del suo lavoro e alcune sue opere giungono nella Superba,
così come i dipinti realizzati da suo padre in città saranno copiati successivamente dalla figlia.
Questa mostra, a cura di Costantino D’Orazio, intreccia vicende umane, rivoluzioni pittoriche, aneddoti
e pensieri di una vivace ed intraprendente comunità artistica, che nel primo Seicento ha attraversato
l’Italia e si è avventurata in Europa, diffondendo le novità caravaggesche, lo spirito della Controriforma
e uno sguardo sulla realtà del tutto inedito.
Ne hanno giovato molti pittori genovesi, come Domenico Fiasella – che conosce e lavora con Orazio –
Gioacchino Assereto e Bernardo Strozzi, che in questa mostra, grazie al lavoro di Anna Orlando,
aprono una interessante finestra sul panorama genovese dell’epoca, in perfetta corrispondenza con le
novità che stanno esplodendo a Roma.

FONTE. Testo e foto, inseriti al solo scopo di presentare l’evento: press kit Ufficio stampa Arthemisia