ARTISTS’ LIBRARY: UNA BIBLIOGRAFIA IN 3D

Uno scorcio della mostra (fonte: press kit MACRO)

ROMA. Quando gli artisti indicano tre libri importanti per la loro formazione, allora nasce una mostra davvero molto accattivante. É questa l’originale “scommessa culturale” del MACRO che ha preso forma nella rassegna Artists’ Library.

Questo il comunicato che illustra la rassegna visitabile fino al 5 settembre.

Artists’ Library: 1989–2021 è una bibliografia tridimensionale, un progetto espositivo dove le pubblicazioni e i testi in mostra indirizzano e aiutano il pubblico a comprendere il modo di pensare, scrivere, collezionare e creare degli artisti che le hanno scelte – oltre a suggerire alcune delle infinite possibilità che il medium libro può offrire.

Invece che concentrarsi su un periodo già storicizzato, la mostra prende in considerazione gli anni dal 1989 in poi. Una data simbolica, di cesura, che vede il crollo del Muro di Berlino, il passaggio dall’analogico al digitale e l’invenzione del World Wide Web.

A ognuno degli artisti invitati è stato chiesto di indicare tre libri pubblicati a partire dal 1989 (ogni genere di libri) ritenuti importanti per il proprio percorso artistico, e di scrivere un breve testo per spiegare questa scelta. Ogni artista ha segnalato inoltre una propria pubblicazione.

Sono stati coinvolti artisti del calibro di Noah Barker, Éric Baudelaire, Pauline Curnier Jardin, Claudia de la Torre, Maria Eichhorn, Simone Fattal, Aaron Flint Jamison, David Horvitz, Tobias Kaspar, Giulio Paolini, Walid Raad, Georgia Sagri, Luca Trevisani.

Il risultato di questo invito si materializza in una biblioteca temporanea, un profilo sia della produzione editoriale degli ultimi trentadue anni, sia dei diversi approcci all’arte e al libro degli artisti partecipanti. Alcuni di loro hanno svelato quali letture avevano segnato delle svolte importanti nella loro vita; altri hanno selezionato delle vere e proprie opere a stampa; alcuni hanno confessato la loro ossessione per un singolo autore; altri ancora hanno colto quest’opportunità per creare quasi un nuovo lavoro, che si costruisce grazie alle connessioni generate dai titoli scelti per l’occasione.

Di fronte a questa varietà di approcci e narrazioni, piuttosto che trasformare STUDIO BIBLIOGRAFICO in una sala di lettura, la mostra agisce come un indice tridimensionale: mette in mostra i libri accanto alle ragioni degli artisti e incoraggia i visitatori a esperire i materiali bibliografici e la loro conoscenza al di fuori delle mura del museo.

La lettura rimane infatti una dimensione per lo più intima e privata, che difficilmente trova nelle sale di un museo contemporaneo la propria condizione ideale. Così, Artists’ Library: 1989–2021 apre come delle finestre sulle letture, il pensiero e la vita degli artisti, tracciando dei ritratti, delle bio-bibliografie, allo stesso tempo in conversazione tra loro e con i visitatori del museo.

Le mostre sono promosse da ROMA Culture (culture.roma.it) sotto l’indirizzo dell’Assessorato alla Crescita culturale.

CREDITS. Testo e foto, pubblicati al solo scopo di presentare l’evento. Fonte: press kit uf. stampa MACRO