
BERGAMO – Il 2025 per quanto riguarda le rassegne d’arte antica (e non) inizia con l’esibizione dell’arte a Bergamo dove prendono il via BAF – Bergamo Arte Fiera e IFA – Italian Fine Art.
Si tratta delle due fiere che si dividono lo spazio espositivo e che conducono i visitatori in un itinerario che include sei secoli di arte con tutti gli annessi e connessi che questa parola si porta dietro, dall’arte antica fino alle più recenti espressioni moderne e contemporanee.(?)
Se per quanto riguarda il contemporaneo le acque sono sempre agitate e le speculazioni sono il carattere saliente( spesso piu dei contenuti dell’arte stessa)la sezione dedicata all’antico propone una selezione di antiquari e gallerie che rappresentano, nelle intenzioni, il meglio della scena artistica attuale, con lo sforzo di prestare attenzione particolare alla qualità e alla varietà delle opere.
Non si può negare che, al visitatore a digiuno di cose legate al mondo dell’arte, tale sovraesposizione potrebbe risultare disorientante, quando non fastidiosa; ma è effetto collaterale facilmente ovviabile.
Quest’anno, l’evento si distingue per l’ingresso di venti nuove gallerie, affiancate da nomi consolidati come Tornabuoni Arte e Deodato Arte, entrambi punti di riferimento non solo italiano per l’arte autentica.
Se si deve trovare un pregio all’exibition bergamasca rispetto alle altre fiere/mercato che si succederanno di qui a poco è il tentativo ( non si direbbe voluto ma piuttosto fortuito e dato da un insieme di piu fattori che non dalla fiera in se)di andare oltre il semplice mercato, proponendo un contesto culturale a tutto tondo ed erogato senza troppe preoccupazioni per le distinzioni o categorizzazioni che, guardacaso, sono i segnacorsia delle regole del mercato d’arte.
Vengono proposti incontri, conferenze e mostre, il che arricchiscono il calendario con appuntamenti focalizzati sull’arte e gli eventi del passato, presente e futuro dell’arte.
Fra questi si segnala Giovanni Valagussa, ex direttore dell’Accademia Carrara il quale approfondisce la figura di Giovanni Carnovali, detto Il Piccio, attraverso i capolavori di una collezione privata.
Il curatore Sergio Curtacci offre uno sguardo sulle tecnologie emergenti nei beni culturali, indagando il futuro dei musei attraverso realtà virtuale e intelligenza artificiale, questione importante e che non manca di suscitare malumori quando non irritazione nel momento in cui si parla di concretezza e unicità, soprattutto nell’esperienza di un incontro autentico e ” in presenza” con una vera testimonianza del passato più o meno recente o un’opera contemporanea.
Intanto, prima che le campagne martellanti del main stream e i guru della digitalizzazione, lancino quale forma di progressismo, la proposta definibile folle senza altro aggiungere, ( gia orecchiata qua e la fra gli stand),di una totale ed esclusiva esibizione virtuale.
Converrà approfittare della possibilità che ancora sussiste di toccare, vedere, annusare il profumo delle cerelacche sui corpi d’arte dell’antico; quali fossili viventi di un passato denso di contenuti e le trementine degli acrilici dai toni squillante nelle e delle invenzioni dei moderni, prima che, senza nemmeno potersene rendere conto, ci sia precluso continuare a farlo.
LUCA NAVA
Img Noesis-Noema: F.Ornaghi
IFA – Italian Fine Art 2025
Sede Fiera di Bergamo, PAD. A, via Lunga – 24125 Bergamo
Date da venerdì 10 a domenica 19 gennaio 2025
Orari Lun-ven, ore 15 – 19. Sab-dom, ore 10 – 19
BAF – Bergamo Arte Fiera 2025