BERGAMO. “Quando ci siamo messi al lavoro per organizzare la 39a edizione di Bergamo Film Meeting, immaginavamo uno scenario diverso da quello attuale”. Così inizia il comunicato che illustra questo impredibile evento culturale in terra orobica fino al 2 maggio. E continua come segue:
Pensavamo, infatti, a un’edizione ibrida, che potesse svolgersi parte online e parte in presenza. Non mettevamo in conto un’apertura completa, ma che si potesse almeno entrare in sala, seppure con i posti contingentati. Questo ci avrebbe permesso di mantenere vivi alcuni “passaggi” che riteniamo fondamentali e congeniti alla natura di Bergamo Film Meeting: l’incontro, il confronto, le emozioni e i pensieri condivisi, il senso di una partecipazione consapevole, la coltivazione di conoscenze e amicizie. Purtroppo, l’emergenza sanitaria sta di nuovo inaridendo queste, peraltro tiepide, nostre illusioni.Per questioni organizzative e per esigenze istituzionali, legate ad alcuni enti pubblici che sostengono il Festival, non possiamo andare oltre le date che abbiamo stabilito all’inizio dell’anno. Nel 2022, poi, ci attende un’edizione di grande importanza e significato: Bergamo Film Meeting compie quarant’anni e quindi dobbiamo prepararci, se vogliamo ritornare – come auspichiamo – alle date tradizionali di marzo; dobbiamo metterci sotto al più presto, per organizzare un’edizione all’altezza del rilevante traguardo. Non dimentichiamo, inoltre, che il 2023 sarà l’anno di Bergamo e Brescia capitali della cultura e la nostra Associazione vorrebbe essere protagonista nel panorama delle diverse iniziative che sicuramente celebreranno il valore e la qualità del riconoscimento.
Apprestiamoci a seguire un’edizione inusuale, diversa, cercando di esplorare e capire nuovi strumenti di visione, con curiosità e senza dismettere quella tensione alla scoperta che fa parte del nostro DNA. Il programma di BFM 39 non ha niente da invidiare a quelli passati; anzi, l’abbiamo reso ancora più ricco, recuperando qualcosa delle proposte mancate lo scorso anno, come gli omaggi a Márta Mészáros e Jerzy Skolimowski, e aggiungendo altri e sostanziosi percorsi di ricognizione nel cinema del presente e in quello del passato.
A Volker Schlöndorff è dedicata la retrospettiva storica, un atto dovuto a un autore che ha segnato il cinema contemporaneo e che, a parte pochi titoli, non è molto conosciuto dal pubblico italiano. Classe 1939, ma possiamo dire che gli 82 anni non li dimostra, il regista tedesco è stato una sorta di predestinato: alla scuola dei gesuiti in Francia aveva come compagno Bertrand Tavernier, recentemente scomparso. Tra l’altro, Tavernier, una vera e propria enciclopedia cinematografica vivente oltreché un grande regista e un importante critico, era stato a Bergamo Film Meeting nel 1993, in occasione della retrospettiva dedicata a Riccardo Freda. Ne è passata di acqua sotto i ponti…
Tornando a Schlöndorff, abbiamo a che fare con una personalità poliedrica: autore di trasposizioni da opere letterarie fondamentali del Novecento, mescolatore di generi, abile direttore di attori, compresi grandi divi del cinema americano ed europeo, indagatore instancabile dei conflitti del presente, coscienza critica della sua Germania, ancora oggi soffocata dall’indicibilità degli orrori nazisti.
Abbiamo più volte, nonostante ogni anno che passa non riusciamo a intravedere decisivi cambi di rotta “politici”, professato la nostra fiducia in un’Unione Europea che sia veramente tale, solidale e promotrice di cittadinanza attiva. Pur nella difficile situazione che il continente sta vivendo, si è aperto qualche spiraglio e il presente sta insegnando qualcosa sull’importanza della cooperazione tra gli stati e sulla condivisione di strategie comuni.
Il cinema europeo copre più del 90% del programma del Festival, con scelte che insistono sulla conoscenza della produzione contemporanea: la francese Mia Hansen-Løve e il portoghese João Nicolau sono quest’anno i protagonisti di Europe, Now!, la sezione di Bergamo Film Meeting dedicata a registi emergenti, ma già con una solida carriera alle spalle. Parigina, classe 1981, Mia Hansen-Løve esordisce ancora giovanissima come attrice in alcuni film di Olivier Assayas, una vecchia conoscenza di Bergamo Film Meeting; regista e sceneggiatrice, ha collezionato con i suoi lavori una serie di ritratti, che, come lei stessa ha dichiarato, si ispirano alle persone che ha conosciuto o amato, inanellando storie di amore, abbandono, crescita e rinascita. João Nicolau è nato a Lisbona e ha studiato antropologia. Lavora come regista, montatore, attore e musicista. Autore di un cinema fuori dagli schemi, esplora le vite di personaggi eccentrici, fragili ma determinati nel perseguire le loro passioni e, perché no, le loro manie di umana sopravvivenza.
Vogliamo ricordare, in questa edizione, una figura a noi particolarmente cara, Agnès Varda, scomparsa nel marzo del 2019, che nel lontano 2001 era stata a Bergamo e di cui avevamo avuto modo di apprezzare la vivacità, il rigore e la simpatia. Cinque film, visibili sulla piattaforma Mubi, che sono insieme un ricordo affettuoso e riconoscente e un invito ad aprirsi alla varietà del reale e alle sue sorprese, alle persone e alla loro inesauribile creatività. Agnès ci aiuta a pensare che possa esistere un mondo diverso.
Ma non vogliamo entrare troppo nei dettagli di questo Festival: di film ce ne sono, ne abbiamo contati circa 150 e rappresentano tanti generi e autori, vecchi e nuovi. Le sale virtuali sono tre, abbonarsi è semplice, c’è tutto il tempo perché ognuno possa organizzare i propri itinerari di visione. E per votare i film dei due concorsi, entrambi ricchi di opere che ci fanno viaggiare in territori a volte sconosciuti e che ci permettono di andare incontro al futuro di autori che si presentano sulla scena con opere già mature per stile e capacità narrative.
Per quest’anno va così: sarà un’esperienza nuova, dove la tecnologia è la risorsa che ci permette di rimanere insieme o comunque legati, “diversamente” connessi. Restituiamo valore alla voce, usando magari il telefono come tale, scambiandoci impressioni, pareri, giudizi: dal vivo, ascoltando e replicando, semplicemente conversando, come tra vecchi amici, immaginando di essere seduti attorno a un tavolo, sotto il sole primaverile, a bere qualcosa insieme.
In collaborazione con il Comune di Bergamo e Lab 80 venerdì 23 aprile alle ore 20.30 presentiamo sul canale YouTube di BFM l’anteprima mondiale di Brucia. Ancora. Paolo Fresu, Elio Biffi, Paolo Spaccamonti, Gerardo Chimini play Il fuoco di Giovanni Pastrone, un film girato nei luoghi che sono stati teatro di eventi della storia più recente di Bergamo Film Meeting: variazioni cinematografiche e musicali di grande suggestione, semplicemente per dire che, nonostante tutto, la vita continua, che noi continuiamo a “tenere un piede” nella fascinazione e nella tessitura di emozioni che solo la platea è in grado di produrre. Teniamo vivo lo spirito di corpo, aspettando che la scienza ci aiuti a uscire quanto prima da questo groviglio. Alla fine, quando torneremo liberi, ci sembrerà di avere fatto un lungo e difficile viaggio, che ci lasceremo alle spalle non appena ci siederemo in sala, davanti a uno schermo veramente tale.
Bergamo Film Meeting
MOSTRA CONCORSO
Come sempre riservata ai nuovi autori, la competizione internazionale presenterà 7 lungometraggi di fiction, inediti in Italia, caratterizzati dall’originalità linguistica e narrativa con cui affrontano i temi della contemporaneità. I lungometraggi selezionati concorreranno al Premio Bergamo Film Meeting, assegnato ai tre migliori film della sezione sulla base delle preferenze espresse dal pubblico. Al film vincitore andrà un riconoscimento del valore di 5.000 euro, istituito come sostegno rivolto alle produzioni che investono nei giovani autori, nel cinema indipendente e di qualità. Inoltre la giuria internazionale, che quest’anno sarà presieduta da Martha Otte (senior programmer del Tromsø International Film Festival), e composta da Dominique Cabrera (regista) e da Luciano Barisone (giornalista e critico cinematografico) assegnerà 2.000 euro quale Premio per la migliore regia.
FILM
Une vie démente/Madly in Life/Follemente in vita [t.l.] AIT
di Raphaël Balboni e Ann Sirot, Belgio, 2020, 87′
Alex e Noémie, entrambi sulla trentina, vogliono un figlio. I loro piani vengono stravolti quando la madre di Alex, Suzanne, inizia a comportarsi in modo strano a causa di un disturbo neurodegenerativo progressivo. Cosa potrebbe accadere se i ruoli tra genitori e figli si invertissero improvvisamente?
Ghost Tropic/Tropico Fantasma [t.l.] AIT
di Bas Devos, Belgio, Paesi Bassi, 2019, 85′
Dopo una lunga giornata di lavoro, Khadija, donna delle pulizie di cinquantotto anni, si addormenta sull’ultima corsa della metropolitana. Quando si sveglia è al capolinea, dall’altra parte della città, e non ha scelta: deve tornare a casa a piedi. Durante il tragitto, la donna si ritrova a chiedere e a dare aiuto alle varie persone che incontra sul suo cammino nella notte di Bruxelles.
Spirál/Spiral/Spirale [t.l.] AIT
di Cecília Felméri, Ungheria, Romania, 2020, 98′
Un uomo, due donne, un lago e la connessione tra il ciclo della vita e quello della natura. Un dramma psicologico sugli schematismi delle relazioni e sulla difficoltà di cambiare, di dimenticare il passato, rischiando tragiche conseguenze.
Pun mjesec/Full Moon/Luna piena [t.l.] AIT
di Nermin Hamzagić, Bosnia Erzegovina, 2019, 85′
Notte di luna piena. Hamza, ispettore di polizia, accompagna la moglie nel reparto maternità. Le si sono rotte le acque e viene ricoverata d’urgenza. L’uomo è preoccupato, ma deve lasciarla, perché non è riuscito a liberarsi dal turno di lavoro. Alla stazione di polizia lo aspettano i soliti problemi che i suoi colleghi risolvono accettando tangenti. Hamza decide di sfuggire al ciclo della corruzione e prova a trovare un equilibrio tra gli interessi di un sistema corrotto e il suo senso di giustizia.
Raftis/Tailor/Il sarto [t.l.] AIT
di Sonia Liza Kenterman, Grecia, Germania, Belgio, 2020, 100′
Nikos è un sarto un po’ eccentrico, inquilino nella soffitta della sartoria paterna. Quando la banca minaccia di impossessarsi del negozio e suo padre si ammala, la fantasia di Nikos entra in azione: con una singolare sartoria su ruote si reinventa, portando stile e fiducia in se stesse alle donne di Atene.
Adventures of a Mathematician/Le avventure di un matematico [t.l.] AIT
di Thor Klein, Germania, Polonia, Regno Unito, Bosnia Erzegovina, Francia, Austria, Romania, Paesi
Bassi, Norvegia, Turchia, 2020, 102′
La storia vera del matematico polacco Stan Ulam, immigrato dalla Polonia agli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale, e del conflitto interiore e morale che si trovò a fronteggiare collaborando alla costruzione della bomba atomica e del primo computer.
Rivale/Rival/Il rivale [t.l.] AIT
di Marcus Lenz, Germania, 2020, 96′
Roman, ragazzino ucraino di 9 anni, raggiunge in Germania la madre Oksana, che lavora illegalmente nella casa di Gert, un vedovo sessantenne. Gert prova a fare amicizia con il ragazzino, ma Roman lo tiene a distanza.
AIT: Anteprima Italiana
VISTI DA VICINO
Produzioni indipendenti provenienti dal panorama internazionale, tutti inediti in Italia. Film documentari nei quali lo sguardo curioso e attento del regista si addentra senza remore nel vivo della realtà, dimostrandosi capace di cogliere e sintetizzare il visibile e l’invisibile, di raccontare un tema, un luogo, un personaggio “da vicino”, con intensità e partecipazione. Due i premi che verranno attribuiti: il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo – Sezione Visti da Vicino, del valore di 2.000 euro, assegnato in base alle preferenze espresse dal pubblico, come riconoscimento alle produzioni cinematografiche indipendenti; e il Premio della Giuria CGIL – La Sortie de l’Usine,del valore di 1.000 euro, attribuito dai delegati sindacali di CGIL Bergamo al documentario che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro.
FILM
Lobster Soup/Zuppa d’aragosta [t.l.]
di Pepe Andreu e Rafa Molés, Spagna, Islanda, Lituania, 2020, 97′ AIT
Ogni mattina Krilli prepara la zuppa di aragosta al caffè Bryggjan, un minuscolo posto nel villaggio più insignificante d’Islanda. Ma ora la montagna, i turisti e la lava sembrano spingere l’intero villaggio nel mare. Le storie sprofonderanno nel mare e l’ultima zuppa di aragosta sarà servita nel caffè Bryggjan.
Après L’usine/Beyond The Factory/Oltre La Fabbrica [t.l.]
di Maxime Coton, Belgio, 2019, 50′ AIT
Perseguitato dalle immagini della fabbrica in cui ha lavorato per trent’anni, Marc Coton incontra i suoi ex colleghi per trovare una risposta alla domanda rimasta in sospeso dopo l’improvvisa chiusura di quel fiore all’occhiello dell’industria: «Ora che la fabbrica ha chiuso, cosa siamo diventati?».
Pollywood
di Pawel Ferdek, Polonia, 2020, 85′ AIT
Pollywood è il viaggio di un regista negli Stati Uniti, sulle tracce dei fondatori di Hollywood, tutti originari dell’Europa orientale. Una storia universale e divertente sul coraggio e la disperazione, sulla “Fabbrica dei sogni” e sulla Hollywood moderna.
Show Dancer/Ballerino di spettacolo [t.l.]
di Laurits Flensted-Jensen, Danimarca, 2020, 77′ AIT
Lasse è un ballerino e ama l’euforia delle luci della ribalta. La sua vita è stata uno schizofrenico giro sulle montagne russe fatto di danza, droga e pene detentive. Ora Lasse sta per andare di nuovo in prigione ma ha deciso che questa sarà l’ultima volta.
Olliver Hawk/The Hypnotist/L’ipnotizzatore [t.l.]
di Arthur Franck, Finlandia, 2019, 72′ AIT
Nel 1980, l’ipnotizzatore più famoso della Finlandia – Olavi Hakasalo, in arte Olliver Hawk – finì sotto processo per truffa. Era un eccentrico ciarlatano, un genio incompreso incastrato per ragioni politiche, o forse entrambe le cose?
My Mexican Bretzel/Il mio bretzel messicano [t.l.]
di Nuria Giménez Lorang, Spagna, 2019, 74′ AIT
My Mexican Bretzel è un film muto sottotitolato con estratti – così ci viene detto – dal diario di Vivian Barrett e realizzato con un montaggio dei film casalinghi realizzati da suo marito, un ricco industriale, tra gli anni ’40 e ’60 del secolo scorso.
ჩემი ნაწილი დედამიწაზე/My Piece Of The Earth/Il mio pezzo di terra [t.l.]
di Maka Gogaladze, Georgia, 2019, 54′ AIT
I cambiamenti portati dal crollo dell’Unione Sovietica a Tbilisi, sono stati seguiti da un incendio a casa mia. Ho preso allora la fotocamera e, attraversando i resti della mia infanzia, ho cercato di preservare la mia memoria, che è anche la memoria collettiva della Georgia.
Alt det jeg er/All that I am/Tutto ciò che sono [t.l.]
di Tone Grøttjord-Glenne, Norvegia, 2020, 75′ AIT
Emilie ha subito abusi sessuali dal suo patrigno dall’età di sei anni fino ai dodici anni, quando è stato condannato e imprigionato. Dopo cinque anni in affidamento, la diciottenne Emilie torna a casa della sua famiglia per ricostruire una relazione fratturata con sua madre e i fratellastri più piccoli.
My Father, The Spy/Mio padre, la spia [t.l.]
di Gints Grūbe e Jaak Kilmi, Lettonia, USA, Germania, 2019, 84′ AIT
Aprendo il sipario sul losco mondo dietro le quinte della Guerra fredda, questo film racconta la drammatica storia di una figlia e del padre doppiogiochista, esplorando la loro relazione sullo sfondo di eventi le cui radici risalgono a più di quattro decenni fa,
Ikuiset vaeltajat/Carnival Pilgrims/Eterni vagabondi [t.l.]
di Mika Mattila, Finlandia, Norvegia, Germania, 2020, 88′ AIT
Cosa ci spinge a spostarci? Perché abbiamo il desiderio irrequieto di riposarci andando in qualche posto lontano? Carnival Pilgrims è una riflessione cinematografica sui fenomeni del turismo globale e sul nostro desiderio perpetuo di essere altrove.
The Sound Is Innocent/Il suono è Innocente [t.l.]
di Johana Ožvold, Repubblica Ceca, Francia, Slovacchia, 2019, 68′ AIT
Johana ci guida nel parco giochi della musica elettronica, che le consente un’ampia gamma di libere espressioni artistiche. Ma come trovare una direzione in uno spazio che sembra senza fine? Johana decide di affrontare un’odissea per scoprirlo.
They Thought They Saw A Ghost/Pensavano di aver visto un fantasma [t.l.]
di Paolo Patelli, Giulio Squillacciotti, Giuditta Vendrame, Italia, Paesi Bassi, 2020, 51′ AM
Approfondendo l’invisibilità del lavoro nell’automazione, il film si apre al mondo quotidiano dei marittimi, i vettori del 90% delle merci mondiali. Prende così vita una storia divisa in capitoli, un’osservazione immersiva del tempo trasformato dalle tecnologie automatizzate.
Síðasta Haustið/The Last Autumn/L’ultimo autunno [t.l.]
di Yrsa Roca Fannberg, Islanda, 2019, 79′ AIT
In una fattoria desolata, spinta contro l’Artico, si allevano pecore da secoli. Questo è l’ultimo autunno in cui il gregge sarà radunato a valle dalle montagne circostanti.
Albert, berger/The Sheperd Albert/Albert, pastore [t.l.]
di Philippe Van Cutsem, Belgio, Francia, 2019, 62′ AM
Il pastore Albert – così si faceva chiamare – sarebbe stato completamente dimenticato se, molti anni dopo, un uomo non avesse scoperto per caso delle brevi poesie scritte a matita sulle pareti di pietra di un ovile.
Amor Fati
di Cláudia Varejão, Portogallo, Francia, Svizzera, 2020, 102′ AIT
Amor Fati ricerca parti che si completino a vicenda. Sono ritratti di coppie, amici, famiglie, animali domestici e loro proprietari. Condividono l’intimità della vita quotidiana, le abitudini, le credenze, i gusti e persino alcuni tratti fisici.
Arguments/Discussioni [t.l.]
di Olivier Zabat, Francia, 2019, 108′ AIT
Chi «sente voci» vive costantemente con persone nella propria testa che spesso parlano in modo aggressivo e ostile. In questo film, la cosiddetta follia non viene considerata come una rottura con la realtà, ma viene piuttosto analizzata nella sua relazione con essa.
AIT: Anteprima Italiana
AM: Anteprima Mondiale
EUROPE, NOW!
La ricognizione nel cinema europeo contemporaneo della 39a edizione di Bergamo Film Meeting si soffermerà sul lavoro di Mia Hansen-Løve (Francia) e João Nicolau (Portogallo). Dei due registi, le cui opere si caratterizzano per l’attenzione alle vicissitudini di individui immersi nelle contraddizioni della società e per il rigore emotivo nel raccontare storie intimistiche, sarà presentata in anteprima nazionale la personale completa. La sezione sarà arricchita da Boys & Girls. The best of Cilect Prize, una selezione dei film di diploma delle scuole di cinema europee che aderiscono al CILECT – realizzata in collaborazione con la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano -, e da Europe, Now! Film Industry Meetings (26 e 27 aprile), le due giornate rivolte ai professionisti del settore che intendono essere un’occasione di networking e una piattaforma di aggiornamento sulle opportunità offerte da festival, mercati, training programmes, fondi europei e nazionali.
MIA HANSEN-LØVE
Parigina, classe 1981, ancora giovanissima esordisce come attrice nelle pellicole di Olivier Assayas Fin août, début septembre (1998) e Les destinées sentimentales (2000). Il loro sodalizio artistico si accompagnerà ben presto ad un legame al di fuori del set. Nel 2001, Mia Hansen-Løve si iscrive al Conservatoire d’art dramatique di Parigi che lascia però dopo due anni, quando inizia a scrivere per i Cahiers du Cinéma.
Il passaggio dietro alla macchina da presa avviene poco dopo, con il brevissimo corto in bianco e nero Un pur esprit (2004), cui fa immediatamente seguito il cortometraggio Après mûre réflexion, presentato al Festival di Locarno.
Arriva nel 2007 il suo primo lungo Tout est pardonné, una storia di legami e abbandoni familiari, che debutta alla Quinzaine des réalisateurs del Festival di Cannes, vince il Premio Louis Delluc ed è nominato ai Cèsar come miglior opera prima.
Il successivo Le père de mes enfants (Il padre dei miei figli, 2009) racconta il declino di un affermato produttore cinematografico e la sua decisione di togliersi la vita, lasciando moglie e figlie alle prese con la sua eredità materiale e spirituale. Il film si aggiudica il Premio speciale della giuria a Cannes, nella sezione Un Certain regard.
Nel 2012 la regista vince il Premio della regia al Festival di Locarno con Un amour de jeunesse (Un amore di gioventù), dove Lola Créton è protagonista di una storia d’amore totalizzante che nasce nell’adolescenza e si consuma nell’età adulta.
Dopo l’uscita di Eden (2014), presentato al Toronto International Film Festival, ritratto della scena musicale francese degli anni Novanta ispirato alla storia del fratello Sven, nel 2016 Mia Hansen-Løve dirige Isabelle Huppert ne L’avenir (Le cose che verranno), con il quale vince l’Orso d’argento per la miglior regia. È la storia di un’insegnante di filosofia la cui vita apparentemente perfetta inizia a cadere a pezzi quando il marito la lascia e i figli si allontanano da casa.
Nel settembre 2018, torna a Toronto per l’anteprima di Maya, viaggio in India di un giovane reporter di guerra in cerca di una nuova pace e di un contatto con il mondo, lontano dai fantasmi di un passato e un presente traumatici.
Regista e sceneggiatrice di tutti i suoi lavori, Mia Hansen-Løve ha collezionato attraverso i suoi film una serie di ritratti, che, come lei stessa ha dichiarato, si ispirano alle persone che ha conosciuto o amato, inanellando storie di amore, abbandono, crescita e rinascita. La regista è oggi una conferma nel panorama del cinema francese contemporaneo, molto amata dalla critica che ne ha seguito il percorso di festival in festival, spesso paragonandola a maestri come Truffaut e Rohmer.
Il suo ultimo film, Bergman Island, sarà presentato al prossimo Festival di Cannes. Girato completamente in lingua inglese e interpretato da Tim Roth, narra la relazione professionale e personale di una coppia di registi americani ritiratisi sull’isola di Fårö, dove viveva Ingmar Bergman, per scrivere un film.
Mercoledì 28 aprile alle ore 21.00 la regista presenzierà al Q&A per il pubblico, in diretta sulla pagina Fb e sul canale YouTube di BFM.
Giovedì 29 aprile alle ore 14.30 la regista converserà con gli studenti della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano – Fondazione FM. L’incontro è aperto al pubblico.
In collaborazione con Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano – Fondazione FM.
FILM
Après mûre réflexion/Dopo un’attenta considerazione [t.l.], Francia, 2004, 15′
Un pur esprit/A Pure Spirit/Uno spirito puro [t.l.], Francia, 2004, 3′
Tout est pardonné/All Is Forgiven/Tutto è perdonato [t.l.], Francia, 2007, 105′
Le père de mes enfants/Father of My Children/Il padre dei miei figli, Francia, Germania, Belgio, 2010, 110′
Un amour de jeunesse/Goodbye First Love/Un amore di gioventù, Francia, Germania, 2011, 110′
Eden, Francia, 2014, 131′
L’avenir/Things to Come/Le cose che verranno, Francia, Germania, 2016, 102′
Maya, Francia, Germania, 2018, 107′
JOÃO NICOLAU
João Nicolau è nato a Lisbona e ha studiato antropologia. Lavora come regista, montatore, attore e musicista. Come montatore ha collaborato con João César Monteiro, Margarida Gil, Alessandro Comodin e Miguel Gomes.
Nel 1999 realizza il documentario Calado não dá, ambientato nell’isola di Santiago a Capo Verde; Rapace (Bird of Prey), presentato al Festival di Cannes nel 2006, a Mar del Plata, Buenos Aires e alla Viennale, è il suo primo cortometraggio di finzione con protagonista un ragazzo la cui vita viene scossa da una giovane e bellissima traduttrice.
Nel 2009 dirige il cortometraggio Canção de amor e saúde (Song of Love and Health), anch’esso selezionato a Cannes alla Quinzaine des réalisateurs.
Nel 2010 termina il suo primo lungometraggio, A espada e a rosa (The Sword and The Rose), proiettato al Festival del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, a San Paulo e a Buenos Aires, racconta di un giovane lisbonese maniaco dell’ordine che decide di imbarcarsi su una caravella portoghese del XV secolo e di vivere secondo i codici della pirateria.
Del 2012 è il cortometraggio O dom das lágrimas (The Gift of Tears), un viaggio iconografico immerso nella fantasia lusitana. Nel 2013 torna a Cannes con Gambozinos (A Wild Goose Chase), un breve racconto sull’esperienza di un bambino di dieci anni in un campo estivo.
Il suo secondo lungometraggio, John From (2015), presentato a Siviglia, Torino, Belfort e San Paolo, è una commedia brillante e un po’ strampalata che gira attorno alla figura di Rita, adolescente alla scoperta del mondo, e ai suoi sogni d’amore.
Il suo ultimo lavoro, Technoboss (2019), è stato presentato in anteprima al festival di Locarno. Il protagonista, Luís Rovisco, è un tecnico di dispositivi di sicurezza; vicino alla pensione capisce sempre di più la futilità del tempo speso nel lavoro, facendosi trascinare da ciò che lo fa sentire vivo: la musica, il ballo e il gustare nuovamente la giovinezza.
Giovedì 29 aprile alle ore 20.00, in collaborazione con il Circolo del Cinema di Verona, proiezione online del film John From e intervista al regista.
Giovedì 29 aprile alle ore 21.00 il regista presenzierà al Q&A per il pubblico, in diretta sulla pagina FB e sul canale Youtube di BFM.
In collaborazione con Agência – Portuguese Short Film Agency, O Som e a Fúria e Luso – Mostra Itinerante del Cinema Portoghese. Con il patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo.
FILM
Rapace/Bird of Prey/Rapace [t.l.], Portogallo, 2006, 25′
Canção de amor e saúde/Song of Love And Health/Canzone d’amore e salute [t.l.], Portogallo, Francia, 2009, 35′
A Espada e a Rosa/The Sword And The Rose/La spada e la rosa [t.l.], Portogallo, Francia, 2010, 142′
O Dom das Lágrimas/The Gift of Tears/Il dono delle lacrime [t.l.], Portogallo, 2012, 28′
Wild Haggis/Gambozinos/Haggis selvaggi [t.l.], Portogallo, Francia, 2013
John From, Portogallo, Francia, 2015, 100′
Technoboss, Portogallo, 2019, 113′
Europe, Now!
Boys & Girls – The Best of CILECT Prize
Definita in collaborazione con la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano, la selezione dei film realizzati dagli studenti delle scuole di cinema europee che aderiscono al CILECT presenta quest’anno 16 cortometraggi, scelti tra i vincitori e i finalisti del CILECT Prize 2019 e 2020, nelle categorie animazione, fiction e documentario. Il premio viene attribuito ogni anno dall’intera comunità di studenti e insegnanti delle oltre 180 scuole che fanno parte dell’associazione internazionale. Per il 2019, hanno potuto partecipare alla votazione anche i volontari di BFM 2018, che hanno eletto le loro opere preferite durante la speciale “Maratona CILECT Prize” organizzata dalla Civica.
In collaborazione con CILECT e Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti – Fondazione FM.
FILM
New Neighbours di Sara Burgio, Andrea Mannino, Giacomo Rinaldi, Italia, 2018, 6’
Casting diSándor Csoma, Ungheria, 2019, 27’
Pod mrakem/Cloudy/Nuvoloso [t.l.] di Zuzana Čupová, Filip Diviak, Repubblica Ceca, 2018, 5’
Homebound/Senzatetto [t.l.] diMarika Harjusaari, Finlandia, 2019, 19’
Siostry/The Sisters/Le sorelle [t.l.] di Michał Hytroś, Polonia, 2018, 20’
Ostrom/A Siege/L’assedio [t.l.] diIstván Kovács, Ungheria, 2018, 22
Après le silence/After the Silence/Dopo il silenzio [t.l.] di Sonam Larcin, Belgio, 2018, 23’
Sisters/Sorelle [t.l.] diDaphne Lucker, Paesi Bassi, 2018, 15’
Tente 113, Idomèni/Tent 113, Idomèni/Tenda 113, Idomèni [t.l.] diHenri Marbacher, Svizzera, 2020, 18’
Cukr a sůl/Sugar and Salt/Zucchero e sale [t.l.] diAdam Martinec, Repubblica Ceca, 2019, 19’
I Was Still There When You Left Me/Ero ancora là quando mi hai lasciato [t.l.] diMarie McCourt, Belgio, 2020, 23’
Augenblicke/A Blink of an Eye/Un battito di ciglia [t.l.] diKiana Naghshineh, Germania, 2018, 4’
Piołun/Bitter Herb/L’erba amara [t.l.] diMaria Ornaf, Polonia, 2019, 16’
Tanda diTeodora-Kosara Popova, Bulgaria, 2021, 21’
Cuttin’ Well/Tagliare bene [t.l.] diOscar Wicken, Norvegia, 2019, 13’
Meli Melo/The Mish Mash/Confusione [t.l.] diJulian Wolf, Belgio, 2018, 19’
EUROPE, NOW! FILM INDUSTRY MEETINGS
Meet the European Decision Makers
Due giornate rivolte ai professionisti del settore che intendono essere un’occasione di networking e una piattaforma di aggiornamento sulle opportunità offerte da festival, mercati, training programmes, fondi europei e nazionali.
LUNEDÌ 26 APRILE, ORE 14.30 / ZOOM WEBINAR
I FESTIVAL EUROPEI: RUOLO E PROSPETTIVE NEL SETTENNIO DI EUROPA CREATIVA
Meet the European Festivals and networks: strumenti di promozione di innovazione e patrimonio, audience development, distribuzione e accesso al mercato
I festival di cinema si configurano oggi più che mai come un luogo di distribuzione, di promozione dell’innovazione e del patrimonio, di accesso al mercato, di permanent education, oltre che di discussione critica e audience development: BFM, uno dei soli tre festival italiani sostenuti da Europa Creativa senza soluzione di continuità, organizza una giornata di riflessione e networking, invitando rappresentanti di festival e di enti e reti europei che si occupano di sostenere professionisti e di lavorare con i festival a vario titolo, per promuovere la circolazione di film europei.
ORE 14.30
Saluti e presentazione del programma delle giornate
ORE 14.45
Il ruolo dei festival: distribuzione, audience development, promozione, innovazione e patrimonio – modera Cristina Loglio, esperta di politiche europee per la cultura.
1° slot – Finanziamenti ai festival e alcuni modelli di festival europei e di reti nazionali ed europee
- Silvia Sandrone – Creative Europe Desk Italy Media: gli strumenti di Europa Creativa a sostegno della missione e delle sfide future dei festival di cinema europei.
- Carolina Stera – Associazione Alpe Adria Cinema: il case study di Trieste Film Festival parte di una rete europea di festival finanziata da Europa Creativa (MIOB – Moving Images Open Borders).
- Chiara Omero – AFIC: come i festival italiani affrontano le sfide dell’audience development, anche nella conversione all’online.
- Martha Otte – Tromsø International Film Festival: un esempio virtuoso di festival europeo che sostiene anche produzione e distribuzione.
ORE 15.30
Coffee Break
ORE 15.40
2° slot – I festival e la promozione del patrimonio
- Markus Duffner – Locarno Pro: l’esperienza e lo strumento dell’Heritage Online Platform di Locarno Pro.
- Gérald Duchaussoy – Institut Lumière e Marché International du Film Classique (MIFC): promuovere i film del patrimonio attraverso il mercato e l’analisi dei suoi trend attuali, con uno sguardo proiettato al futuro.
- György Ráduly – Hungarian Film Archive: le retrospettive e gli omaggi nei festival come occasione di promozione del lavoro di conservazione e delle opere dei maestri del cinema europeo contemporaneo, nonché di una possibile distribuzione alternativa.
ORE 16.15
Coffee Break
ORE 16.25
3° slot – I festival italiani e la loro relazione con film literacy, audience development e distribuzione indipendente. I festival incontrano il mondo dell’education:
- Bruno Zambardino – Piano Cinema e Immagini per la Scuola – MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo: anticipazioni sulla programmazione 2021 / 2022 di sostegno alle iniziative di film literacy.
- Silvia Pareti – Cineteca Italiana: le sfide della film literacy, con un progetto europeo tra i più innovativi di educazione all’immagine finanziati da Europa Creativa (The Film Corner) e con un festival tutto dedicato alle nuove generazioni di spettatori.
- Emilie Boucheteil – European Film Factory: l’esperienza di una piattaforma di educazione al cinema.
I festival incontrato la distribuzione, in sala e online
- Eddie Bertozzi – Academy Two (membro di Europa Distribution): in che modo i festival possono sostenere la distribuzione di opere arthouse, spesso indipendenti, che dopo la partecipazione ai festival devono raggiungere e possibilmente creare un nuovo pubblico in sala, virtuale e non.
- Irene Musumeci – MUBI: il Netflix del cinema d’essai e le sue strategie in termini di audience development a livello europeo.
ORE 18.00
Talk con i protagonisti di Europe, Now! di BFM 2021
ore 18.00 – Mia Hansen-Løve: note sul percorso di una regista “esemplare”.
ore 19.00 – João Nicolau: un autore che co-produce con la Francia ed è oggi venduto dal più importante sales europeo, e con un legame speciale con l’Italia (il sodalizio con Alessandro Comodin).
MARTEDÌ 27 APRILE, ORE 10.30 / ZOOM WEBINAR
ACCESSO AL MERCATO, FONDI NAZIONALI ED EUROPEI, CO-PRODUZIONI: WHAT IS WHAT?
Registi e produttori, che insieme compongono quello che è chiamato in ambito industry il creative team di un progetto di film, devono conoscere sempre più a fondo tutte le opportunità cheEuropa Creativa da un lato ed enti nazionali e regionali preposti dall’altro mettono a disposizione per finanziare i loro progetti, a qualunque stadio di produzione essi si trovino.
I festival di cinema, con i loro co-production forum e training programmes spesso sono il primo luogo di conoscenza, ma poi è necessario spingersi oltre e diventare in alcuni casi dei veri e propri esperti di fondi e strumenti di accesso al mercato che a volte possono essere specialistici ma più spesso possono risolvere problemi di finanziamento in ogni fase della vita creativa e produttiva di un progetto cinematografico e audiovisivo. Mettersi in rete con altri professionisti europei è poi un’altra strada per reperire altri strumenti di finanziamento e per confrontarsi con colleghi europei su problematiche analoghe e trovare soluzioni comuni.
ORE 10.30
Saluti e presentazione del programma della giornata
ORE 10.40
Panel su accesso ai contributi e al mercato:
Modera Cristina Loglio, esperta di politiche europee per la cultura
1° slot – strumenti istituzionali in place
- Silvia Sandrone – Creative Europe Desk Italy – Media: overview sui fondi europei a sostegno dello sviluppo di lungometraggi.
- Mariella Troccoli – MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo: panoramica sulle opportunità dei fondi di co-produzione e dei fondi per la internazionalizzazione dei professionisti.
- Roberto Stabile – ANICA: alcuni strumenti utili e necessari per l’internazionalizzazione dei professionisti italiani in ottica europea.
ORE 11.30
Coffee Break
ORE 11.40
2° slot – piattaforme di accesso al mercato
- Jo Mühlberger – European Film Promotion: Producers on the Move Programme e gli altri programmi di EFP a sostegno della alta formazione di autori e produttori, della circolazione dei film, della messa in rete dei professionisti.
- Frédéric BOYER – Les Arcs FF e l’Industry Village: come un evento industry diventato centrale nel panorama europeo può cambiare la traiettoria di un festival.
- Alessandra Speciale – Milano Film Network: come una rete di festival regionali ha costruito alcuni strumenti di sostegno all’accesso al mercato per giovani autori, anche nell’ottica di una ricaduta economica sul territorio.
- Federico Pedroni – Rai Cinema: le sfide necessarie che comporta il sostegno del più importante broadcast nazionale per le opere prime e seconde di giovani autori italiani prodotte in ottica europea.
ORE 12.20
Coffee Break
ORE 12.30
3°slot – alcune best practice di accesso al mercato europeo
- Alessandro Gropplero – When East Meets West: un modello europeo di co-production forum che è anche momento di training e che ogni anno registra dati di crescita rilevante in termini di business. Perché frequentarlo e quali strumenti di accesso al mercato offre per registi e produttori.
- Maria Bonsanti – Eurodoc: il più importante programma di formazione europeo per produttori di documentari, con la sua rete di experts e il suo percorso altamente professionalizzante.
- Alessandra Pastore – Meeting Point Vilnius: modello ed evoluzione di un nuovo percorso regionale ma sempre più di dimensione europea.
ORE 14.30 – 16.30
One to one session, su prenotazione, con alcuni dei panelist delle giornate professionali.
Confermata la disponibilità di: Silvia Sandrone, Eddie Bertozzi, Frédéric Boyer, Gérald Duchaussoy, Markus Duffner, Alessandro Gropplero, Irene Musumeci, Alessandra Speciale, Carolina Stera.
ORE 16.30
Le co-produzioni europee: alcune case histories
Introduzione di Marina Marzotto, Presidente AGICI, e interventi di Claudia Di Lascia, Federico Minetti, Gianfilippo Pedote, Nadia Trevisan, Ines Vasiljevic. In collaborazione con AGICI.
Come gli autori italiani si riorganizzano creativamente in ottica europea: strategie e collaborazioni attorno all’esperienza de La prima onda.
Introduzione di Carlo Sigon – regista e Presidente AIR3, e interventi di Paolo Vari – regista e produttore e Claudio Bozzatello – regista. In collaborazione con AIR3 – Italian Directors Guild.
Last but not least: alcune case histories su cui riflettere
- Cristina Sardo – Rossofuoco: come una co-produzione europea può risolvere i problemi di finanziamento in maniera determinante – il caso di Fuori tutto, documentario vincitore di TFF Italiana Doc nel 2019.
- Marica Stocchi – Rosamont: alcune esperienze possibili di co-produzioni europee.
Per i panel in inglese sarà disponibile la traduzione simultanea. Ingresso gratuito per tutti gli accreditati Industry. Info: industry@bergamofilmmeeting.it
In collaborazione con Creative Europe Desk Italy MEDIA – Ufficio di Torino, AGICI – Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti, AIR3 – Italian Directors Guild – Associazione Italiana Registi.
CINEMA D’ANIMAZIONE: IZABELA PLUCIŃSKA
Izabela Plucińska inizia la sua formazione alla Łódź Film School, dove realizza tre cortometraggi: Backyard (Giardino dietro casa, 1999), Dubler (Gemello, 2001) e Po drugiej stronie (Dall’altro lato, 2002). Sono lavori in cui si delinea il suo approccio alla plastilina, modellata in figure volutamente imprecise che consentono ai personaggi di mutare le proprie forme, in uno spazio e tempo dove realtà e suggestione si confondono.
Nel 2005, dopo aver vinto una borsa di studio che le permette di trasferirsi in Germania e studiare presso la Film University Babelsberg Konrad Wolf, si laurea con il cortometraggio Jam Session, tratto dall’omonima pièce teatrale di Maciej Zenon Bordowicz, con il quale conquista l’Orso d’argento nella Short Film Competition della Berlinale cominciando, così, ad attirare l’attenzione di vari festival internazionali come l’Annecy International Animation Film Festival e il Warsaw Film Festival.
Nel 2006 fonda ClayTraces, una società di produzione indipendente, insieme a Jamila Wenske: da allora realizza una decina di cortometraggi che mostrano, con il susseguirsi degli anni, una crescente maturità nell’utilizzo di un materiale così tangibile quanto ostico. Una camera fissa, un piano in vetro, e delle tracce nella plastilina che, scaldandosi tra le dita che la modellano, si plasma in bassorilievi e figure bidimensionali. Uno dei soggetti che accompagnano da sempre la filmografia di Izabela Plucińska è la vita di coppia, fatta di tenerezza, ironia, intimità ma anche di litigi e ostacoli. La sua “trilogia della quotidianità” composta da Sniadanie (Colazione, 2006), Popoludnie (Pomeriggio, 2012) e Abend (Sera, 2016) è la rappresentazione di come la normalità di un rapporto possa, attraverso degli eventi imprevedibili, riportare alla luce il vero significato di condivisione e di amore. Questo aspetto viene portato all’estremo in Sexy Laundry (Bucato Sexy, 2016), dove si racconta con ironia il tentativo originale di una coppia di provare a rivivere, dopo venticinque anni di matrimonio, l’entusiasmo sessuale dei primi tempi.
Altri film come 7 More Minutes (Ancora 7 minuti, 2007), Marathon (Maratona, 2008) – co-diretto insieme a Špela Čadež, alla quale Bergamo Film Meeting ha dedicato una retrospettiva completa nel 2018 – e il mediometraggio Esterhazy (2009) sono la rappresentazione di una dimensione del sogno: i personaggi si muovono in una realtà immersa in un tempo sospeso, inizialmente angosciati poi completamente liberi da ogni preoccupazione.
Durante questi mesi di pandemia, Izabela si sta dedicando alla realizzazione di un nuovo cortometraggio che le ha permesso di avvicinarsi a una tecnica per lei inedita, ovvero il disegno tradizionale a carboncino: 98kg esplora, su uno sfondo di un rosso penetrante, la tematica della violenza domestica vissuta da una donna per mano del marito, una trappola tossica dove quei 98 chili sono il peso della violenza che è costretta a subire.
Al momento, la regista polacca sta lavorando anche alla produzione di un mediometraggio di circa 30 minuti in cui, tornando alla claymation, adatterà il romanzo Joko fête son anniversaire di Roland Topor, illustratore e drammaturgo a cui si è già ispirata per il suo Portrait en Pied de Suzanne (Ritratto in piedi di Suzanne, 2019). Narrazioni kafkiane che si piegano in modo eccezionale allo stile di Izabela Plucińska, strizzando l’occhio a Jan Švankmajer, uno dei maestri che da sempre ha ispirato la sua filmografia.
Domenica 25 aprile dalle ore 15 alle 17.00 la regista terrà una masterclass gratuita sulla piattaforma Zoom, in collaborazione con l’Associazione Avisco – Audiovisivo Scolastico. Iscrizione obbligatoria su: formazione@bergamofilmmeeting.it
Venerdì 30 aprile alle ore 21.00 la regista presenzierà al Q&A in diretta sulla pagina Fb e sul canale YouTube di BFM. L’incontro sarà moderato da Andrea Martignoni, direttore artistico di Animaphix, Festival Internazionale del film d’animazione.
Con il patrocinio dell’Istituto Polacco di Roma e in collaborazione con ClayTraces e Krakow Film Foundation.
FILM
Portrait en Pied de Suzanne/Portrait of Suzanne/Ritratto in piedi di Suzanne [t.l.],
Polonia/Germania/Francia, 2019, 14’53’’
Sexy Laundry/Bucato sexy [t.l.] Polonia/Canada/Germania, 2016, 12’03’’
Abend/Evening/Sera [t.l.], Polonia/Germania, 2016, 2’30’’
Liebling/Darling/Cara [t.l.], Polonia/Germania, 2013, 7’03’’
Popoludnie/Afternoon/Pomeriggio [t.l.], Polonia/Germania, 2012, 2’38’’
Josette und ihr Papa/Josette and Her Daddy/Josette e suo papà [t.l.], Germania, 2010, 8’
Esterhazy, Polonia/Germania, 2009, 24’49’’
Marathon/Maratona [t.l.], Polonia/Germania, 2008, 5’11’’
7 More Minutes/Ancora 7 minuti [t.l.], Polonia/Germania, 2007, 7’42’’
Sniadanie/Breakfast/Colazione [t.l.], Polonia, 2006, 2’19’’
Jam Session, Polonia/Germania, 2005, 9’31’’
Po drugiej stronie/On The Other Side/Dall’altro lato [t.l.], Polonia, 2002, 4’25’’
Dubler/Twin/Gemello [t.l.], Polonia, 2001, 3’19’’
Studnia/Backyard/Giardino dietro casa [t.l.], Polonia, 1999, 2’29’’
RETROSPETTIVA VOLKER SCHLÖNDORFF
Ottantadue anni ma non li dimostra. Piglio giovanile, linguaggio chiaro, competenza sopraffina, affabulazione vivace. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a una persona in piena attività creativa. Volker Schlöndorff inizia la sua carriera cinematografica nel 1960, il suo ultimo lungometraggio di finzione è del 2017: è stato regista, sceneggiatore, produttore, attore. Sicuramente è una delle figure più rappresentative del cinema tedesco del dopoguerra.
Nasce il 31 marzo del 1939 a Wiesbaden; a soli cinque anni perde la madre a causa di un incidente domestico. Nel 1956 va in Francia per uno scambio scolastico; l’esperienza dovrebbe durare due mesi, ma in territorio francese ci rimane dieci anni. A Parigi frequenta il prestigioso Lycée Henri IV: per un periodo ha come compagno di classe il futuro regista Bertrand Tavernier. La famiglia lo vorrebbe medico, ma Schlöndorff, ritornato a Parigi, entra nel mondo del cinema e lavora come assistente alla regia di Louis Malle, Alain Resnais e Jean-Pierre Melville.
Nel 1964 dirige il suo primo lungometraggio, Der junge Törless (I turbamenti del giovane Törless), una storia di formazione ambientata negli anni immediatamente anteriori alla Grande Guerra. Tratto dal romanzo di Robert Musil, il film riscuote un grande successo internazionale e ottiene numerosi riconoscimenti in importanti festival.
La trasposizione di opere letterarie rimarrà una costante in tutta la carriera di Schlöndorff, che non esita ad “affrontare” autori fondamentali del Novecento come Marcel Proust – di cui nel 1983 trasferisce coraggiosamente su pellicola il primo capitolo de «La Recherche», Un amour de Swann –, Marguerite Yourcenar, Günter Grass, Heinrich Böll, Max Frisch, Margaret Atwood. Nel decennio successivo realizza diversi film, tra cui Mord und Totschlag (Vivi ma non uccidere, 1967), un racconto generazionale; Baal (1970) e Der plötzliche Reichtum der armen Leute von Kombach (L’improvvisa ricchezza della povera gente di Kombach, 1971), entrambi prodotti per la TV.
Del 1972 è Strohfeuer (Fuoco di paglia), film a sfondo sociale, mentre del 1975 è Die verlorene Ehre der Katharina Blum (Il caso Katharina Blum), tratto dal romanzo breve di Böll, film intenso che risente della situazione politica degli anni Settanta, segnata dal terrorismo e dalle azioni repressive dello Stato. Il primo è interpretato da Margarethe Von Trotta, la regia del secondo è co-firmata dalla stessa. I due, uniti nella vita dal 1971 al 1991, hanno realizzato insieme diversi progetti, tra cui Der Fangschuß (Il colpo di grazia, 1976), storia di un amore drammatico e impossibile, ambientata nel 1919 nelle regioni baltiche e tratta dal romanzo della Yourcenar. Il tema dell’emancipazione femminile sarà un’altra delle costanti del regista, sempre affrontato con grande sensibilità, delicatezza e profondo rispetto.
Nel 1979 con Die Blechtrommel (Il tamburo di latta), Schlöndorff vince la Palma d’Oro a Cannes e l’Oscar per il miglior film straniero; attraverso l’eccentrica figura del protagonista lo sguardo si apre sulla nascita del Nazionalsocialismo e sugli anni della Seconda Guerra Mondiale. La storia della Germania, e in particolare la tragedia della pratica concentrazionaria e dello sterminio, sono al centro di Der Unhold (L’orco, 1996) e Der Neunte Tag (Il nono giorno, 2004), quest’ultimo inedito in Italia. In La mer à l’aube (2011) è raccontato un episodio della Resistenza francese sotto l’occupazione tedesca e in Diplomatie (Diplomacy – Una notte per salvare Parigi, 2014) incombe per tutto il racconto la minaccia di Hitler di distruggere la capitale francese.
Il successo prima de Il tamburo di latta e poi dei suoi film successivi apre a Schlöndorff le porte dell’America, dove lavora con grandi star come Dustin Hoffman e John Malkovich (Death of a Salesman, Morte di un commesso viaggiatore, 1986), Holly Hunter (A Gathering of Old Men, Tutti colpevoli, 1987), Natasha Richardson (The Handmaid’s Tale, Il racconto dell’ancella, 1989), spaziando tra diversi generi, ma sempre con lo sguardo rivolto ai conflitti e alle tensioni del mondo contemporaneo.
Tra il 2005 e il 2006 collabora con Andrzej Wajda per la realizzazione di Strajk – Die Heldin von Danzig (Strike), anche questo inedito in Italia, che racconta la nascita, nei primi anni Ottanta, di Solidarność – il sindacato autonomo dei lavoratori polacchi – attraverso un personaggio femminile di straordinaria forza e ostinazione.
La sua grande versatilità nella scelta dei soggetti si riflette anche sulla sua vita professionale. Schlöndorff alterna al lavoro di regista cinematografico quello di regista teatrale e di opere liriche, per le quali nutre una grande passione. Negli anni Novanta incontra Billy Wilder restituendoci, con due lavori, un ritratto affettuoso, vivace e denso del grande regista ebreo galiziano, emigrato negli Stati Uniti all’avvento del nazismo.
Sabato 1 maggio a partire dalle ore 11.00 il regista presenzierà al Q&A per il pubblico in diretta sulla pagina Fb e sul canale YouTube di BFM.
Con il patrocinio del Goethe-Institut Mailand.
FILM
Der junge Törless/Young Törless/I turbamenti del giovane Torless, Germania Occidentale, Francia,
1966, 87′
Mord und totschlag/Degree of Murder/Vivi ma non uccidere, Germania Occidentale, 1967, 87′
Baal, Germania Occidentale, 1970, 87
Der plötzliche Reichtum der armen Leute von Kombach/The Sudden Wealth of the Poor People of
Kombach/L’improvvisa ricchezza della povera gente di Kombach, Germania Occidentale, 1971, 102′
Strohfeuer/Summer Lightning/Fuoco di paglia, Germania Occidentale, 1972, 100′
Die verlorene Ehre der Katharina Blum/The Lost Honour of Katharina Blum/Il caso Katharina Blum,
Germania Occidentale, 1975, 106′
Der Fangschuß/Coup de Grâce/Il colpo di grazia, Germania Occidentale, Francia, 1976, 97′
Deutschland im Herbst/Germany in Autumn/Autunno In Germania, Germania Occidentale, 1978, 123
Die Blechtrommel/The Tin Drum/Il tamburo di latta, Germania Occidentale, Polonia, Francia,
Jugoslavia, 1979, 163′
Die Fälschung/Circle of Deceit/L’inganno, Germania Occidentale, Francia, 1981, 108′
Un amour de Swann/Swann in Love/Un amore di Swann, Germania Occidentale, Francia, 1984, 110′
Death Of A Salesman/Morte di un commesso viaggiatore, Usa, 1985, 136′
A Gathering Of Old Men/Tutti colpevoli, Germania Occidentale, Usa, 1987, 91′
Homo Faber/Voyager/Passioni violente, Germania, Francia, Grecia, 1991, 117′
Billy, How Did You Do It?/Billy, ma come hai fatto?, Germania, 1992, 183′
Der Unhold/The Ogre/L’orco, Germania, Francia, Regno Unito, 1996, 118′
Die Stille nach dem Schuss/The Legend of Rita/Il silenzio dopo lo sparo, Germania, 2000, 103′
Der neunte Tag/The Ninth Day/Il nono giorno [t.l.], Germania, Lussemburgo, Repubblica Ceca, 2004, 98′
Strajk – Die Heldin von Danzig/Strike/Sciopero – L’eroina di Danzica [t.l.], Germania, Polonia, 2006, 104′
La mer à l’aube/Calm at Sea/Il mare all’alba [t.l.], Francia, Germania, 2011, 90′
Ulzhan, Germania, Francia, Kazakhistan, 2007, 105′
Retour à Montauk/Return To Montauk/Ritorno a Montauk [t.l.], Germania, Francia, Irlanda, 2017, 106′
OMAGGIO A MÁRTA MÉSZÁROS
Si compone di 5 film restaurati dal National Film Institute – Film Archive – Hungary, l’omaggio dedicato da Bergamo Film Meeting allo sguardo innovatore della regista ungherese Márta Mészáros, che con il suo impulso attivista ha dato voce a donne forti e complesse e raccontato la realtà e la memoria storica del suo Paese.
«Una donna indipendente – una donna che si trova in una situazione in cui deve prendere una decisione da sola – è il personaggio centrale di ogni film che ho fatto finora».
(Márta Mészáros, Hungarofilm Bulletin, 1976 n. 2)
Márta Mészáros occupa una posizione unica nella storia del cinema ungherese e mondiale. Vincitrice dei premi Kossuth e Prima, di riconoscimenti alla Berlinale, a Chicago, a Cannes e in molti altri festival cinematografici internazionali, la regista è di fatto una leggenda. Insieme alle sue contemporanee Agnès Varda, Larisa Shepitko e Věra Chytilová, è una delle autrici più significative al mondo.
È stata la prima donna ungherese a ricevere un diploma in regia cinematografica, ha dedicato i suoi film alla rappresentazione della vita delle donne (identità, devianza, ribellione femminile, intimità erotica e storia dello stalinismo in Ungheria) e il suo debutto alla regia ha catturato l’attenzione del mondo intero. Fin da piccola ha dovuto fare i conti con la sua condizione di orfana, con la fame e le vicissitudini della Storia. Nacque a Budapest nel 1931. Suo padre, lo scultore d’avanguardia László Mészáros, in fuga dal fascismo si trasferì con la famiglia nel Kirghizistan dove, allo scoppio della seconda guerra mondiale, cadde vittima delle purghe staliniane. Anche sua madre morì. La piccola Márta finì quindi in un orfanotrofio sovietico e tornò in Ungheria solo dopo la guerra.
Tra il 1954 e il 1956 studia all’Accademia di cinema di Mosca e fino al 1968 realizza documentari sulla Romania e l’Ungheria. Gli avvenimenti autobiografici hanno ispirato la serie dei Diari, che ha riscosso un notevole successo internazionale. Ha diretto lungometraggi fin dal 1968. Di quell’anno è, infatti, il suo primo film: Eltávozott nap (La ragazza). In Szép lányok ne sirjatok (Non piangete belle ragazze, 1970), Szabad lélegzet (Senza legami, 1973), Örökbefogadás (Adozione,1975), Kilenc hónap (Nove mesi, 1976) e Ők Ketten (Donne, 1977), Márta Mészáros raffigura – senza emettere giudizi e con puritana imperturbabilità – quel processo in base al quale qualcosa di grande e semplice accade nella vita e nelle relazioni delle sue protagoniste consapevoli e ribelli, costringendole a prendere decisioni. Questi film divennero subito grandi successi internazionali. Adozione (1975) vince l’Orso d’oro per la regia, per la prima volta assegnato a una regista e a un ungherese nella storia della Berlinale; Nove mesi si aggiudica il premio OCIC alla Berlinale e il premio FIPRESCI a Cannes (1977), aprendo la strada alle coproduzioni internazionali. Entrambe i film differiscono da quelli della “scuola di Budapest”, sviluppatasi parallelamente alla sua carriera, perché non si concentrano sullo sfondo sociale, mostrando del contesto solo quanto psicologicamente necessario. Realizzato in coproduzione con la Francia Örökség (Due donne un erede, 1980) rivela uno sfondo storico dietro a una serie di triangoli amorosi eccellenti. Di pochi anni dopo è la tetralogia dei Diari, il cui primo episodio, Napló gyermekeimnek (Diario per i miei figli, 1982), ha vinto il premio speciale della giuria a Cannes nel 1984.
Fra i 30 film e i numerosi documentari all’attivo della regista, ne troviamo anche uno dedicato a Imre Nagy, la figura principale della rivoluzione ungherese del 1956: A temetetlen halott (L’uomo di Budapest, 2004). Il suo ultimo film, Aurora Borealis (2017), che ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, ripercorre l’occupazione sovietica di Vienna attraverso l’insolito destino di una madre e di una figlia.
In collaborazione con National Film Institute – Film Archive – Hungary e con il patrocinio del Consolato Generale di Ungheria di Milano
FILM
Holdudvar/Binding Sentiments/Sentimenti vincolanti, Ungheria, 1969, 82′
Szép lányok, ne sírjatok!/Don’t Cry, Pretty Girls!/Non piangete, belle ragazze!, Ungheria, 1970, 85′
Örökbefogadás/Adoption/Adozione, Ungheria, 1975, 87′
Kilenc hónap/Nine Months/Nove mesi, Ungheria, 1976, 90′
Ők ketten/The Two of Them/Due di loro, Ungheria, Francia, 1977, 92′
OMAGGIO A JERZY SKOLIMOWSKI
È riservato a Jerzy Skolimowski, regista, sceneggiatore e attore cinematografico polacco, tra i massimi rappresentanti delle cinematografie dell’Europa dell’Est, fautore di un cinema autoriale, libero e intriso di grande rinnovamento, il secondo omaggio di BFM 39, che comprende 6 film.
Skolimowski nasce a Łódź, in Polonia, nel 1938. Dopo la morte del padre, membro della resistenza ucciso nel ‘43, trascorre la sua infanzia e parte dell’adolescenza tra Varsavia e Praga: tra i suoi compagni di scuola ci sono i futuri cineasti Miloš Forman e Ivan Passer, nonché lo scrittore e statista Václav Havel. Terminati gli studi universitari, si divide tra boxe e letteratura, sostenendo numerosi combattimenti in campo dilettantistico e contemporaneamente pubblicando due raccolte di poesie e una pièce teatrale. Nel 1960 incontra Andrzej Wajda, che lo coinvolge nella realizzazione di Niewinni czarodzieje (Ingenui perversi): Skolimowski collabora alla sceneggiatura e interpreta il personaggio del giovane pugile. Nello stesso anno, si iscrive alla scuola di cinema di Łódź e insieme a Roman Polański stende la sceneggiatura di Nóz w Wodzie (Il coltello nell’acqua). I suoi primi cortometraggi si contraddistinguono per l’aspetto dissacrante della satira politica, l’uso sofisticato della musica, la padronanza del montaggio e i forti toni espressionistici della fotografia, uniti all’attenzione per la realtà giovanile dei primi anni ‘60 in Polonia. A Rysopis (Rysopis – Segni particolari nessuno, 1964) seguiranno Walkower (Walkover, 1965), Bariera (Barriera, 1966), Le départ (Il vergine, 1967) e Rece do góry (Mani in alto!, 1967): tutte opere con al centro la società polacca, le sue trasformazioni, le tensioni sociali, gli ideali socialisti, le aspettative deluse. Su Mani in alto! si accaniscono le autorità, che ne impediscono l’uscita per quattordici anni. Skolimowski sceglie allora l’esilio. Il vergine, girato in Belgio, conquista l’Orso d’Oro a Berlino. Deep End (La ragazza del bagno pubblico) e König, Dame, Bube (Un ospite gradito… per mia moglie), entrambi del 1972 ed entrambi realizzati in Germania, precedono The Shout (L’australiano, 1978) e Moonlighting (Moonlighting – Cittadini di nessuno 1982), il film che, ricco di elementi autobiografici, sancisce la sua condizione di emigrato, riflessa nella figura del protagonista. Del 1985 è The Lightship (La nave faro), una storia di violenze e di redenzione incentrata sul rapporto tra un padre e il figlio, con Klaus Maria Brandauer e Robert Duvall; il film conquista il premio speciale della giuria al Festival di Venezia. Nel 1989 Skolimowski è in concorso a Cannes con Torrents of Spring (Acque di primavera), dal romanzo di I.S. Turgeven, storia di un amore travolgente tra Nastassja Kinski e Timothy Hutton. Seguirà una lunga pausa. Dopo 17 anni di inattività e 27 anni di esilio, il regista torna in Polonia per dirigere Cztery noce z Anna (Quattro notti con Anna, 2008), mentre con Essential Killing (2010) è di nuovo in concorso a Venezia: il film riceve il Leone d’Argento – Gran premio della giuria e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile di Vincent Gallo. Il suo ultimo lavoro, 11 minut (11 Minutes, 2015), è un film corale di rara intensità e un vero e proprio affresco cinematografico.
Con il patrocinio dell’Istituto Polacco di Roma.
FILM
Rysopis/Identification Marks: None/Segni particolari: nessuno, Polonia, 1964, 76′
Walkower/Walk over/Facile vittoria [t.l.], Polonia, 1965, 78′
Bariera/Barrier/Barriera, Polonia, 1966, 83′
Ręce do góry/Hands Up!/Mani in alto!, Polonia, 1981, 72′
Essential Killing, Polonia, Norvegia, Ungheria, Irlanda, 2010, 83′
11 minut/11 minutes/11 minuti [t.l.], Polonia, Irlanda, 2015, 81′
INCONTRI: CINEMA E ARTE CONTEMPORANEA
La sezione INCONTRI: CINEMA E ARTE CONTEMPORANEA, nata dalla collaborazione tra il Festival e The Blank Contemporary Art e volta ad evidenziare i punti di contatto tra il mondo del cinema e quello dell’arte contemporanea, quest’anno si converte in tre appuntamenti digitali che saranno trasmessi attraverso i canali social delle due realtà. I talk, che vedranno protagonisti il direttore della fotografia Luca Bigazzi, l’attrice, regista, doppiatrice e coach LIS Deborah Donadio e l’artista visivo Gian Maria Tosatti, vogliono essere un’indagine sul tema dello sguardo, dei rapporti tra vedere e sapere, in un’analisi affrontata secondo tre prospettive differenti utili ad abbracciare un pubblico variegato.
SABATO 24 APRILE, ORE 15.00 / Diretta sulla pagina Fb di Bergamo Film Meeting e di The Blank
TALK CON LUCA BIGAZZI
Luca Bigazzi, pluripremiato direttore della fotografia, in conversazione con Claudia Santeroni, coordinatrice di The Blank, sulle tangenze tra la costruzione di scene cinematografiche, l’organizzazione delle performance di arte contemporanea e l’evoluzione della luce in pittura e nel cinema. Il cinema è nato dal connubio di diverse discipline e invenzioni: lo specchio, la camera oscura, la fotografia, una pluralità con cui si è confrontata anche la Storia dell’Arte. Ripercorrendone la carriera e leggendola da un punto di vista inedito, la conversazione con Luca Bigazzi mira ad evidenziare assonanze e divari che attraversano questi due ambiti della cultura contemporanea: tradizioni, scuole, mezzi, influenze, esterofilia, budget, produzioni, pubblico, artifici, rapporti umani.
MARTEDÌ 27 APRILE, ORE 15.00 / Diretta sulla pagina Fb di Bergamo Film Meeting e di The Blank
TALK CON GIAN MARIA TOSATTI
Presentazione del film My Heart is a Void, the Void is a Mirror – Odessa Episode realizzato sulle rive del lago di Odessa da Gian Maria Tosatti, in conversazione con Cristina Rota, Project Manager The Blank e Lorenzo Quagliozzi. My Heart is a Void, the Void is a Mirror – Odessa Episode è un film nato dal backstage di una grande opera ambientale realizzata in Ucraina da Gian Maria Tosatti durante le fasi più dure della pandemia Covid-19. L’intero viaggio e la lavorazione avvenuta sulla spiaggia di un lago salato alla periferia di Odessa hanno avuto una loro epica che il regista Lorenzo Quagliozzi ha voluto leggere uscendo dalla logica documentaria. L’autore sceglie di mettere il tono sugli accenti narrativi di una vera e propria avventura vissuta da un gruppo di uomini arrivati in un luogo solitario ed ascetico per parlare della crisi del mondo. All’interno del film, alcuni elementi di montaggio presi dalla storia del cinema russo dialogano con la creazione di un’opera d’arte originale con cui il film stesso fonde i suoi confini. Nella conversazione che segue il teaser del film – ancora in lavorazione – Tosatti e Quagliozzi si confrontano sul senso di evolvere un progetto cinematografico semplicemente documentario in un qualcosa di ibrido che linguisticamente si articola in modo più complesso andando a divenire un tutt’uno con l’esperienza dell’opera. Моє серце пусте, як дзеркало – одеський епізод (Il mio cuore è vuoto come uno specchio – Episodio di Odessa), in collaborazione con Izolyatsia Platform for Cultural Initiatives, è parte del Dittico del Trauma, progetto promosso da The Blank Contemporary Art realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (7. Edizione, 2019), programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
GIOVEDÌ 29 APRILE, ORE 15.00 / Diretta sulla pagina Fb di Bergamo Film Meeting e di The Blank
TALK CON DEBORAH DONADIO
Intervista a Deborah Donadio, attrice, regista, doppiatrice e coach LIS, tra le organizzatrici di CINEDEAF – Festival Internazionale del Cinema Sordo. L’intervista, condotta da Sara Tonelli, responsabile dei servizi educativi di The Blank, si configura come un momento per riflettere sul rapporto tra cinema, sordità e accessibilità, affrontando temi quali le opportunità formative accessibili nell’ambito del cinema, il significato e il valore del cinema sordo, la distribuzione sul mercato di opere di registi sordi, l’inclusione di deaf talent nel circuito cinematografico e la promozione della conoscenza della lingua dei segni e della cultura sorda attraverso l’arte cinematografica.
Grazie al servizio d’interpretariato in LIS e alla sottotitolatura, gli appuntamenti sono resi accessibili anche al pubblico sordo, a cui The Blank si rivolge mediante il progetto di accessibilità LISten Project.
EVENTI SPECIALI, ANTEPRIME, CLASSICI
Una sezione variegata e ricca di sorprese, che va ad ampliare la proposta che Il Festival offre al suo pubblico. Eventi speciali, anteprime, classici e percorsi realizzati in collaborazione con altri enti e istituzioni con cui il BFM lavora da molti anni.
OPENING BFM 39
VENERDÌ 23 APRILE, ORE 20.30 / Diretta su canali social di BFM, e disponibile fino al 2 maggio su YouTube, gratuitamente previo inserimento mail.
Brucia. Ancora.
Paolo Fresu, Elio Biffi, Paolo Spaccamonti, Gerardo Chimini play Il fuoco di Giovanni Pastrone
Bergamo Film Meeting dà il via alla sua 39a edizione venerdì 23 aprile, alle ore 20.30 con l’anteprima mondiale di Brucia. Ancora. Paolo Fresu, Elio Biffi, Paolo Spaccamonti, Gerardo Chimini play Il fuoco di Giovanni Pastrone, che sarà trasmessa gratuitamente online sui canali social di BFM. Quattro musicisti sonorizzano Il fuoco di Giovanni Pastrone, un film del 1915 che il regista firma con il nome di Piero Fosco. Quattro capitoli che scandiscono la passione di un pittore per una donna fatale, un fuoco che brucia fino a consumarlo. Quattro luoghi simbolo della cultura a Bergamo e l’auspicio che presto possano riaprire. Un’esperienza audiovisiva unica dedicata agli spettatori e a tutti i lavoratori della cultura.
Una produzione Lab 80 film, con il contributo di Comune di Bergamo, in collaborazione con Bergamo Film Meeting Onlus, Fondazione Accademia Carrara e Fondazione MIA.
CULT MOVIE
The Seven Year Itch/Quando la moglie è in vacanza
di Billy Wilder, Usa, 1955, 105′
Come tanti, Richard Sherman manda sua moglie e suo figlio in vacanza per l’estate, e in solitudine, fantastica sulla splendida ragazza bionda che ha affittato l’appartamento sopra il suo… Commedia esilarante: il maschio ne esce simpaticamente a pezzi.
Send Me No Flowers/Non mandarmi fiori!
di Norman Jewison, Usa, 1964, 100′
George Kimball è un uomo ipocondriaco cronico che non dorme la notte per la paura delle malattie e che fa colazione con le pastiglie per timore del colesterolo e del pane tostato indigesto. Commedia degli equivoci, attori straordinari.
Pillow Talk/Il letto racconta
di Michael Gordon, Usa, 1959, 102′
La decoratrice di interni Jan Morrow e il compositore Brad Allen dividono il telefono in duplex. I due non si sono mai incontrati ma si detestano perché a ciascuno sembra che l’altro abusi della linea comune. Commedia spassosissima, con una coppia di attori formidabili.
The Man Who Knew Too Much/L’uomo che sapeva troppo
di Alfred Hitchcock, Usa, 1956, 120′
Il dottor Ben McKenna, in vacanza a Marrakech con la famiglia, raccoglie casualmente da una spia in punto di morte informazioni sull’attentato che verrà compiuto a Londra ai danni di un uomo politico straniero.
The Man Who Knew Too Much/L’uomo che sapeva troppo
di Alfred Hitchcock, Gran Bretagna, 1935, 75′
Bob e Jill Lawrence sono in vacanza in montagna, in Svizzera, insieme alla loro figlia adolescente Betty. Fanno la conoscenza di Louis Bernard, un francese, che verrà assassinato mentre balla con Jill. Spy story che si sviluppa da un inizio comedy, come nel miglior Hitchcock.
MUBI. Un po’ di Varda
Dalla collaborazione con MUBI nasce la mini-retrospettiva dedicata a Bergamo Film Meeting “Un po’ di Varda”, che sulla piattaforma presenterà cinque film della regista francese. La proposta che facciamo agli spettatori di Bergamo Film Meeting in collaborazione con il sito streaming di MUBI, particolarmente attenta alla conoscenza del cinema di qualità nelle sue espressioni del passato e del presente, non vuole essere un semplice ricordo, ma piuttosto l’occasione di un nuovo incontro, perché tra le immagini di Agnès e la loro concatenazione e il loro richiamarsi, c’è una persona che ha cercato di interpretare l’altro da sé, come direbbero i filosofi. In fondo la vita, complessa e complicata, spesso inafferrabile, sempre sorprendente. «Un po’ di Varda», quindi, con il sorriso e un po’ di tenerezza.
DA SABATO 24 APRILE / MUBI
Black Panthers/Pantere nere [t.l.],Francia, Stati Uniti, 1968, 31′
Il resoconto girato in prima persona da Agnès Varda delle proteste afroamericane di Oakland nel 1968, una finestra aperta sul passato per cominciare a rimettere insieme i pezzi di una storia di cui – qui in Italia – sappiamo ancora troppo poco
Le Bonheur/Happiness/Il verde prato dell’amore, Francia, 1968, 80′
Un uomo, felicemente sposato, s’innamora di un’altra e cerca di convincere la moglie ad accettare che lui abbia la nuova relazione senza per questo infrangere il matrimonio. La donna finge d’accettare. Riflessione sull’amore e sul rapporto di coppia.
Lions Love, Francia, Stati Uniti, 1970, 112′
Tre attori di Hollywood vivono e amano insieme. Un regista viene da New York per girare un film sugli attori e su Hollywood. Un viaggio tra la controcultura degli anni sessanta. Libero e libertario.
Les glaneurs et la glaneuse/The Gleaners and I/La vita è un raccolto, Francia, 2000, 82′
Varda riesce di nuovo a percorrere un terreno non battuto e confeziona uno dei migliori documentari di sempre. Intimo, generoso e molto umano, questo tardo trionfo dimostra il suo stile autoriflessivo e la ricerca costante di materie prime, grazie a cui trova la bellezza in luoghi inaspettati.
Les plages d’Agnès/The Beaches of Agnès/Le spiagge di Agnès [t.l.], Francia, 2008, 112′
Autoritratto della più celebre tra le fotografe, registe e femministe francesi. Agnès Varda risale il fiume dei tempi in barca a vela, percorre al contrario il percorso dei suoi ottant’anni e offre il suo punto di vista sul proprio cinema… Tenero, combattivo, struggente.
ORLANDO – Identità, relazioni, possibilità
DOMENICA 25 APRILE, ORE 11.00 / In diretta sulla pagina Fb e sul canale YouTube di BFM
Il Festival ORLANDO – Identità, relazioni, possibilità presenta la sua prossima edizione, in programma dal 14 al 23 maggio, e introduce il film di Marie Losier Cassandro l’esotico!
ORE 14.00 / Mymovies
Cassandro el exotico!/Cassandro The Exotico!/Cassandro l’esotico! [t.l.]
di Marie Losier, Francia, 2018, 73’
Cassandro è la stella degli Exóticos, wrestler queer messicani. Dopo ventisei anni di carriera, si trova in un momento critico della sua vita e deve reinventarsi cercando di non farsi dominare dai ricordi di un passato tumultuoso.
In collaborazione con il Festival ORLANDO – Identità, relazioni, possibilità.
Lab 80 film presenta: 5 PEZZI FACILI
Questa edizione di 5 pezzi facili scaturisce dal lungo e proficuo sodalizio tra Bergamo film Meeting e Lab 80 film. I titoli proposti – cinque anteprime per la distribuzione – spaziano dal cinema sperimentale di Luca Ferri con il suo ultimo cortometraggio Sì, al film di famiglia con Il secondo principio di Hans Liebschner diretto dal giovane Stefano P. Testa. Dal viaggio cosmopolita alla ricerca del nostro posto nell’universo di Star Stuff di Milad Tangshir, alla ricerca sulla vita segreta del più grande regista del cinema muto italiano con Pastrone! di Lorenzo De Nicola. Altro omaggio a Giovanni Pastrone è Brucia. Ancora., sonorizzazione della sua pellicola Il fuoco da parte di quattro grandi musicisti: Paolo Fresu, Elio Biffi, Paolo Spaccamonti, Gerardo Chimini.
In collaborazione con Lab 80 film.
VENERDÌ 23 APRILE, ORE 20.30 / Diretta su canali social di BFM
Brucia. Ancora.
Paolo Fresu, Elio Biffi, Paolo Spaccamonti, Gerardo Chimini play Il fuoco di Giovanni Pastrone
DOMENICA 25 APRILE – DOMENICA 2 MAGGIO / MYmovies
Pastrone!
di Lorenzo De Nicola, Italia, 2019, 90′
Il ritrovamento di un manoscritto autobiografico di Giovanni Pastrone, regista del cinema muto italiano, spingono un ricercatore a mettersi di nuovo sulle sue tracce facendo emergere una stupefacente nuova versione dei fatti.
LUNEDÌ 26 APRILE – DOMENICA 2 MAGGIO / MYmovies, disponibile solo per gli abbonati
Sì
di Luca Ferri, Italia, 2020, 19′
Un signore di mezza età osserva una serie di immagini enciclopediche della creazione del cosmo, nelle quali l’essere umano è assente, se non per alcune sue opere e rovine. Addormentatosi cullato da una réclame, precipiterà in un incubo di cacciatori artici intenti a uccidere orsi polari.
SABATO 24 APRILE – DOMENICA 2 MAGGIO / Mymovies
Il Secondo Principio di Hans Liebschner
di Stefano P. Testa, Italia, 2020, 88′
In cinquant’anni di riprese amatoriali Hans Liebschner realizza l’intimo racconto di una famiglia unita e felice, ma nel 2013, alla sua morte, i suoi filmati finiscono in vendita in un mercatino dell’usato. Chi fu a disfarsi di quei preziosi ricordi?
LUNEDÌ 26 APRILE – DOMENICA 2 MAGGIO / Mymovies
Star Stuff
di Milad Tangshir, Italia, 2019, 87’
Un viaggio che tocca tre tra i più importanti osservatori astronomici del mondo, situati negli angoli più remoti del pianeta: il deserto di Atacama in Cile, il Grand Karoo in Sudafrica e l’isola di La Palma, nell’Oceano Atlantico.
VISTI DA VICINO – EXTRA
GIOVEDÌ 29 APRILE – SABATO 1 MAGGIO / Mymovies
FUORI CONCORSO
Solo
di Artemio Benki, Repubblica Ceca, Francia, Argentina, Austria, Czech Republic, France, Argentina, Austria, 2017, 84′
Martin è un giovane compositore argentino, virtuoso del pianoforte. In seguito a un esaurimento nervoso, da tre anni è un paziente del Borda: il più grande e prestigioso, ma al tempo stesso discusso, ospedale psichiatrico dell’America Latina. Ragazzo prodigio, nonché talento più promettente della sua generazione, Martin cerca la propria strada per tornare alla vita fuori dalle mura dell’istituto e sul palcoscenico.
SABATO 24 APRILE – DOMENICA 2 MAGGIO / MYmovies accesso gratuito
PROPOSTA CGIL
La giornata
di Pippo Mezzapesa, Italia, 2017, 11′
La storia di Paola Clemente, bracciante pugliese di quarantanove anni morta di fatica sotto il sole nei campi del Sud, viene raccontata con le parole tratte dagli atti dell’inchiesta ai caporali che la sfruttavano e delle donne che viaggiavano in pullman con lei.
UN FILM PER IL 25 APRILE
Bergamo Film Meeting continua la tradizione dell’Auditorium di presentare ogni anno, in occasione della ricorrenza del 25 aprile, un film che parli al pubblico e soprattutto ai giovani di oggi, della caduta del nazifascismo in Italia e in Europa. Quella data è indimenticabile e rievoca orrori ma anche, soprattutto per il nostro paese, la scrittura di una costituzione fondata sui valori di democrazia e libertà. Quello post resistenziale non è stato un percorso privo di ostacoli per il vecchio continente, anzi. Il film di Reitz ci aiuta a leggere e a capire un periodo storico che ha generato nuovi e drammatici conflitti, ma che in ogni caso è stato uno spartiacque, dove è ancora possibile attingere per tenere vivo il desiderio di una società più giusta.
SABATO 25 APRILE / MYmovies accesso gratuito
Stunde Null/Zero Hour/Ora Zero
di Edgar Reitz, Germania Occidentale, 1977, 108′
Luglio 1945. Il giovane Joschi, ex militante della Hitlerjugend, sogna il riscatto: con Isa cerca il tesoro di un ex nazista e progetta di fuggire con lei in America. Ma i suoi sogni si infrangono contro la dura realtà.
FILMS FROM THE NORTH – LOCKDOWN
Nel 2020, il Tromsø International Film Festival invita tre registi norvegesi a raccontare le loro storie sull’esperienza del lockdown. Il risultato sono tre documentari, ognuno dei quali rappresenta in maniera significativa uno spaccato di vita nella Norvegia del Nord,
In collaborazione con Tromsø International Film Festival.
DOMENICA 25 APRILE – DOMENICA 2 MAGGIO / Mymovies
Relativ risiko/Relative Risk/Rischio relativo [t.l.] di Inge Wegge, Norvegia, 2020, 30′
Ealát di Elle Márjá Eira, Norvegia, 2020, 32′
Alt blir bra?/Everything Is Gonna Be Okay?/Andrà tutto bene? [t.l.] di Carl Christian L. Størmer,
Norvegia, 2021, 57
PROGRAMMA SPECIALE: I CORTI IRLANDESI DEL CORK INTERNATIONAL FILM FESTIVAL
Un’istantanea del cortometraggio irlandese che offre un mix di stili, tra documentari e film di finzione, passando dall’horror comico a colorate distopie, dal tema della salute mentale a storie poetiche di ambientazione rurale.
In collaborazione con Cork International Film Festival.
DOMENICA 25 APRILE – DOMENICA 2 MAGGIO / Mymovies
4×4 di Ayla Amano, Irlanda, 2020, 16’
Afterlife/Aldilà [t.l.] di Daniel Butler, Irlanda, 2019, 15’
Algortihm/Algoritmo [t.l.] di Edwina Casey, Irlanda, 2019, 9’
Flicker/Sfarfallio [t.l.] di Luke Daly, Nathan Fagan, Irlanda, 21’
Ballast/La zavorra [t.l.] di Jesse Gilbert, Irlanda, Regno Unito, 2020, 16’
How to Fall in Love in a Pandemic/Come innamorarsi durante una pandemia [t.l.] di Michael-David McKernan, Irlanda, USA, 2020, 11’
Hanging over the Atlantic/In bilico sull’Atlantico [t.l.] di Fionn Walshe, Irlanda, 2019, 9′
AUDIO FILM
Sempre in cerca di nuove forme di accessibilità, promozione e diffusione della cultura BFM 39 propone un grande classico del cinema italiano, audiodescritto a cura del del Centro Diego Fabbri di Forlì, con il sostegno di Vini San Crispino – La cultura nel cuore.
Il Vedovo
di Dino Risi, Italia, 1959, 100′
Il commendator Alberto Nardi deve la sua buona posizione sociale ai molti soldi della consorte. Un giorno riceve la notizia della vita: la moglie è tra le vittime di un disastro ferroviario. Nardi pensa di aver risolto, grazie all’eredità, tutti i suoi problemi. Una commedia tinta di nero.
KINO CLUB
IL FESTIVAL PER LE SCUOLE
Da sempre convinto dell’importanza dell’educazione al cinema e all’audiovisivo, quest’anno BFM vuole essere più che mai vicino al mondo della scuola, che sta vivendo un momento particolarmente difficile e delicato, offrendo a bambini e ragazzi un’occasione di riflessione ma anche di evasione. Per questo motivo il Festival proporrà, da lunedì 26 a venerdì 30 aprile ma in modalità online sulla piattaforma della Cineteca di Milano, il Kino Club, una sezione gratuita composta da lungometraggi d’animazione autoriale, cortometraggi e documentari che sarà arricchita da importanti collaborazioni tra cui una selezione di lavori provenienti dall’Animafest Zagreb; la masterclass sul film The Secret of Kells con Tomm Moore e Ross Stewart – due degli autori più importanti nel panorama del cinema d’animazione contemporaneo, quest’anno in lizza agli Oscar con Wolfwalkers -, realizzata con l’European Film Factory e accessibile sueuropeanfilmfactory.eu/registration; i cortometraggi restaurati dalla Cineteca di Milano, di cui saranno visibili due episodi dalla serie Le avventure di Tofffsy e l’erba musicale (1974) di Pierluigi De Mas e gli straordinari Harlekin (Il principe arlecchino, 1931) di Lotte Reiniger e Bambini in città (1946) di Luigi Comencini, piccolo documentario che mostra bambini e ragazzi nella Milano post Seconda Guerra Mondiale; insieme ai Cartoni animati…in corsia!, brevi cortometraggi realizzati dai piccoli pazienti dell’Ospedale dei Bambini – ASST Spedali Civili di Brescia durante i laboratori condotti dall’associazione Avisco.
Tutti i film saranno introdotti da brevi presentazioni e inoltre sarà possibile scaricare schede didattiche che supporteranno gli spettatori alla visione. Per tutte le classi della scuola primaria e secondaria di primo grado che vorranno partecipare i film saranno accessibili durante gli orari scolastici, e sarà possibile prenotare gli incontri in diretta con gli esperti del Festival per la guida alle visioni. Per le classi della scuola secondaria di secondo grado, invece, i film potranno essere fruiti anche in autonomia dagli studenti e, successivamente, si potranno prenotare gli appuntamenti online in orario scolastico per offrire un confronto con esperti e autori.
In collaborazione con Animafest Zagreb, European Film Factory e Associazione Avisco.
La partecipazione è dedicata alle scuole e gratuita previa registrazione sulla piattaforma cinetecamilano.it
Ruben Brandt, Collector/Ruben Brandt, il collezionista [t.l.]
di Milorad Krstic, Ungheria, 2018, 96′
Ruben Brandt, rinomato psicoterapeuta, è costretto a rubare tredici dipinti dai più famosi musei e collezioni private per potersi salvare dagli incubi che lo perseguitano la notte, conseguenza di messaggi subliminali costantemente ricevuti da ragazzo. Insieme alla sua banda di ladri, riesce nell’impresa con grande successo: il Louvre, la Tate, gli Uffizi, il MoMA… Il «Collezionista» diventa rapidamente uno dei più ricercati criminali al mondo, inseguito non solo dalla polizia ma anche da gangster e cacciatori di taglie; ma è Mike Kowalski, un detective privato, il più temibile tra gli avversari che Ruben Brandt dovrà affrontare.
L’extraordinaire voyage de Marona/Marona’s Fantastic Tale/La mia fantastica vita da cane
di Anca Damian, Romania, Francia, Belgio, 2019, 92′
Nona di una cucciolata abbandonata per strada, una cagnolina incontra, nonostante le diverse difficoltà sul suo cammino, molte persone che la amano e che si prendono cura di lei. Così, in un lungo flashback, ricorda la simpatia di Manole l’acrobata, la premura del gigante buono Istvan e la dolcezza di Solange, una bambina con cui intraprende molte avventure.
Calamity, une enfance de Martha Jane Cannary/Calamity: A Childhood of Martha Jane Cannary/Calamity, un’infanzia di Martha Jane Cannary [t.l.]
di Rémi Chayé, Francia, Danimarca, 2020, 85′
Una carovana di pionieri è in viaggio verso l’Oregon, nel lontano West. L’ultima famiglia a unirsi è quella del signor Cannary: povero e senza moglie, fa affidamento sulla figlia maggiore Marta Jane che, quando il padre resterà gravemente ferito, dovrà imparare a cavarsela da sola e a prendersi cura dei suoi fratelli. Il carattere forte e la tenacia della ragazza la porteranno ad affrontare un percorso pieno di ostacoli e pericoli, in un mondo enorme dominato da uomini in cui tutto è possibile.
Gordon och Paddy/Gordon & Paddy/Gordon & Paddy e il mistero delle nocciole
di Linda Hambäck, Svezia, 2017, 75’
Il detective Gordon, ranocchio a capo della polizia della foresta, sta per andare in pensione: per molti anni ha protetto i piccoli animali dalla temuta volpe, ma è arrivato il momento di cercare un apprendista. La topolina Paddy, con il suo fiuto infallibile, sembra essere la candidata perfetta proprio in un momento di grande caos: due cuccioli sono scomparsi e bisogna sbrigarsi per riportare la pace nel bosco.
À voix haute – La force de la parole/Speak Up/A voce alta – La forza della parola
di Stéphane de Freitas, Lady Ly, Francia, 2017, 96′
Ogni anno all’Università di Saint-Denis, nella periferia nord di Parigi, si svolge Eloquentia, una gara di oratoria. Gli studenti, provenienti da diversi contesti sociali, si preparano ad affrontare la competizione con l’aiuto di consulenti professionisti che insegnano loro la raffinata arte del parlare in pubblico. Durante le settimane, i giovani imparano i sottili meccanismi della retorica, si raccontano rivelando agli altri, ma soprattutto a loro stessi, i propri talenti.
I CORTOMETRAGGI DI ANIMAFEST
ANIMAFEST – KIDS+
Koyaa – živahna kanta/Koyaa – trippy trashcan/Koyaa – bidone saltellante [t.l.] di Kolja Saksida, Slovenia, 2019, 2’45”
Šarkan/The kite/L’aquilone [t.l.] di Martin Smatana, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, 2019, 13’10”
Eine stürmische nacht/One stormy night/Una notte tempestosa [t.l.] di Gil Alkabetz, Germania, 2019, 9′
Odyssée de Choum/Shooom’s Odyssey/L’odissea di Shoom [t.l.] di Julien Bisaro, Francia, Belgio, 2019, 25’48”
Rime della luce di AA.VV. – Reparti dell’Ospedale dei Bambini di Brescia, Italia, 2021, 1’58”
ANIMAFEST – 11+
La vie de château/My Life In Versailles/La mia vita a Versailles [t.l.] di Nathaniel H’limi, Clémence
Madeleine-Perdrillat, Francia, 2020, 28’58”
Šarkan/The kite/L’aquilone [t.l.] di Martin Smatana, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, 2019, 13’10”
Grand loup & petit loup/Big Wolf & Little Wolf/Grande lupo & piccolo lupo [t.l.] di Rémi Durin, Francia, Belgio, 2018, 13’26”
Hors piste/Fuoripista [t.l.] di Léo Brunel, Loris Cavalier, Camille Jalabert, Oscar Malet, Francia, 2018, 6’01’’
Tio Tomás – A contabilidade dos dias/Uncle Thomas – Accounting For The Days/Zio Thomas – La contabilità dei giorni [t.l.] di Regina Pessoa, Canada, Francia, Portogallo, 2018, 13’04”
ANIMAFEST – 14+
Nuit chérie/Sweet Night/Dolce notte [t.l.] di Lia Bertels, Belgio, 2018, 13’43”
Time o’ The Signs/Tempo dei segni [t.l.] di Reinhold Bidner, Austria, 2019, 8’36”
Tio Tomás – A contabilidade dos dias/Uncle Thomas – Accounting For The Days/Zio Thomas – La
contabilità dei giorni [t.l.] di Regina Pessoa, Canada, Francia, Portogallo, 2018, 13’04”
Dcera/Daughter/Figlia [t.l.] di Daria Kashcheeva, Repubblica Ceca, 2019, 14’50”
Per tutta la vita di Roberto Catani, Italia, Francia, 2018, 5’19”
Kosmonaut/Cosmonaut/Cosmonauta [t.l.] di Kaspar Jancis, Estonia, 2019, 11’38”
Uzy/Ties/Legàmi [t.l.] di Dina Velikovskaya, Germania, Russia, 2019, 7’36”
Freeze Frame/Immagine congelata [t.l.] di Soetkin Verstegen, Belgio, Germania, 2019, 5′
MERCOLEDÌ 28 APRILE, ORE 10.00 – 11.30 / Diretta sul profilo Fb e YouTube di Bergamo Film Meeting
MASTERCLASS CON TOMM MOORE E ROSS STEWART
La sezione Kino Club, in collaborazione con l’European Film Factory presenta una Masterclass tenuta da uno degli autori più influenti nel panorama del cinema di animazione, Tomm Moore, insieme all’art director Ross Stewart. I due autori parleranno con gli studenti iscritti del film The Secret of Kells, disponibile sulla piattaforma dell’European Film Factory: un capolavoro dell’animazione che celebra l’arte e la cultura celtiche, oltre alla bellezza della natura e alla necessità di proteggerla.
La masterclass, che verrà registrata, sarà tenuta in inglese e sarà disponibile la traduzione simultanea in italiano.
The Secret Of Kells/Il segreto di Kells [t.l.]
di Tomm Moore, Nora Twomey, Irlanda, Belgio, Francia, Regno Unito, 2009, 71′
Il giovane Brendan, nipote orfano dell’abate, non sopporta che lo zio gli proibisca di entrare nella misteriosa foresta fuori delle mura dell’abbazia. La vita del giovane eroe prende una strada inaspettata e avventurosa quando Aidan, un maestro miniatore, trova rifugio a Kells, portando con sé un libro incompiuto che permetterà al ragazzo di scoprire luoghi misteriosi e fare nuove e meravigliose amicizie.
RITROVATO E RESTAURATO – CINETECA DI MILANO
Le avventure di Tofffsy e l’erba magica – L’erba magica
di Pierluigi de Mas, Italia, 1974, 5’44”
Le avventure di Tofffsy e l’erba magica – Gianandrea e l’erba magica
di Pierluigi de Mas, Italia, 1974, 5’50”
Tofffsy è un minuscolo folletto che vive in un castello. Venuto in possesso della magica erba musicale, che suona solo se chi ci soffia sopra è veramente pentito delle proprie malefatte, riesce a smascherare numerosi personaggi malvagi. Grazie alle sue idee geniali che, quando arrivano, gli fanno allungare i ciuffi biondi e arricciati ai lati della testa, ha la capacità di far immancabilmente pentire i cattivi.
Harlekin/Il principe arlecchino
di Lotte Reiniger, Germania, Italia, 1931, 11’22”
Scelto come messaggero per il complicato rapporto d’amore tra un signorotto e una ricca nobildonna, il buffo Arlecchino sarà protagonista di una concitata avventura fiabesca, fra diavoli tentatori, intrighi di corte e un epilogo a dir poco inaspettato.
Bambini in città
di Luigi Comencini, Italia, 1974, 14’37”
Milano, 1974. La II Guerra Mondiale è finita e la città è devastata dai bombardamenti, ma questo non ostacola i bambini che, trasformando con l’immaginazione i luoghi devastati in un campo da gioco, comunicano la loro gioia di vivere e la loro capacità di adattamento.
CARTONI ANIMATI IN CORSI
Rime della luce
AA.VV. – Reparti dell’Ospedale dei Bambini di Brescia, Italia, 2021, 1’53”
Cosa può nascere nel buio? La luce! Un corto animato ispirato all’omonima poesia di Pierluigi Cappello, realizzato dai giovani pazienti animatori del reparto di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ASST Spedali Civili – Presidio Ospedale dei Bambini di Brescia nell’ambito del progetto CIC in TOUCH, la versione sperimentale e hi-tech del progetto Cartoni animati in corsia, che ha preso avvio nella primavera del 2020.
Dancing around – Tra l’erbetta
AA.VV. – Reparti dell’Ospedale dei Bambini di Brescia, Italia, 2019, 4’46”
Uga e Sergio stanno facendo la loro solita passeggiata tra i fili d’erba, quando si ritrovano l’uno di fronte all’altra. Anche i ragazzi della Scuola secondaria di Darfo e i giovani pazienti animatori si sono incontrati in questo film: non di persona, ma attraverso una colonna sonora che è stata la base per sviluppare questo breve ma intenso racconto.
Topon
AA.VV. – Reparti dell’Ospedale dei Bambini di Brescia, Italia, 2019, 6’42”
Realizzato in gruppo nel reparto di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza a Brescia, Topon rende omaggio, con delicatezza e brio, all’intramontabile saga di Star Wars.
Sai la storia degli elefanti?
AA.VV. – Reparti dell’Ospedale dei Bambini di Brescia, Italia, 2019, 6’14”
Prendendo spunto dalla filastrocca omonima scritta dalla classe IVªA della scuola primaria «A. Canossi» di San Zeno Naviglio, vincitrice del concorso di scrittura Cartoni animati dall’Aula alla Corsia, una simpatica storia con protagonisti degli elefanti che ne combinano di tutti i colori.
Insieme
Classe Vª E della Scuola Primaria “G. Pascoli” – I.C. di Redona, Italia, 2021
Granseole, fenicotteri, vipere, delfini si organizzano in gruppo per proteggersi gli uni con gli altri, mettere su famiglia, procurarsi del cibo e fare tante altre cose, tra cui anche divertirsi. Anche noi esseri umani funzioniamo un po’ così. Anche in tempo di pandemia, anche a scuola, anche realizzando un cartone animato. Stare insieme conviene!
FESTIVAL E DINTORNI
VENERDÌ 23 APRILE – DOMENICA 2 MAGGIO, ORE 9.30 – 9.45 / Diretta sulla pagina Fb e sul canale YouTube di BFM
Bergamo Film Meeting Diary – Il diario di Bergamo Film Meeting
Giorno dopo giorno, per tutta la durata del Festival, sui canali online di BFM saranno disponibili una serie di video pensati per raccontare il programma! Condotte dalla redazione di Longtake, queste brevi pillole daranno spazio a critici, ospiti e allo staff di BFM per orientare le scelte degli spettatori, illustrare il programma quotidiano del Festival e scandire gli appuntamenti più importanti.
A cura della redazione di LongTake.
BFM ON TOUR
BFM @BRESCIA
SABATO 24 APRILE, ORE 10.00 – 11.30 / Webinar gratuito con prenotazione obbligatoria
Colazione con il critico – Il cinema di Billy Wilder
Il Nuovo Eden ospiterà l’ottava Colazione con il critico, completamente dedicata a Billy Wilder, protagonista di numerose edizioni del festival bergamasco, che gli rese omaggio con una retrospettiva nella 25a edizione e che, quest’anno proporrà in streaming sulla piattaforma MYmovies Billy, How Did You Do It di Volker Schlöndorff, film in cui Wilder e Schlondorff conversano amabilmente di cinema e Wilder racconta episodi e aneddoti, parla di cinema, di storie, di pubblico.
Tenuto dal critico Andrea Chimento, direttore di LongTake, l’incontro porrà un’attenzione particolare alla modalità in cui Billy Wilder ha saputo muoversi magistralmente tra i generi: spesso identificato come regista di commedie, non ha mai mancato un tocco autoriale e una visione graffiante e cinica della realtà hollywoodiana e statunitense, portata sul grande schermo grazie a titoli indimenticabili come Quando la moglie è in vacanza (1955), A qualcuno piace caldo (1959), Testimone d’accusa (1957), L’appartamento (1960), La fiamma del peccato (1944) e Viale del tramonto (1950).
Iscrizione gratuita e obbligatoria: l’evento sarà registrato e, per chi si è iscritto, sarà possibile rivederlo anche dopo la diretta.
In collaborazione con Fondazione Brescia Musei – Nuovo Eden di Brescia e LongTake.
BFM @MILANO
GIOVEDÌ 29 APRILE, ORE 14.30 | Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
Conversazione con Mia Hansen – Løve
In collaborazione con Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti – Fondazione FM.
BFM @VERONA
GIOVEDÌ 29 APRILE, ORE 20.00 | Circolo del Cinema di Verona
Proiezione online del film John From e intervista al regista.
In collaborazione con Circolo del Cinema di Verona.
BRIGATA ERMANNO OLMI
L’educazione non è il rispetto delle regole, ma il rispetto degli uomini.
Ermanno Olmi
La Brigata Ermanno Olmi nasce in supporto a Super Bergamo, l’attività di volontariato del Circolo Maite, realizzata con il supporto di Ink Club, Barrio, Club Ricreativo di Pignolo, UpperLab, csa Pacì Paciana, Arci Bergamo, La Popolare Ciclistica e con il sostegno del Comune di Bergamo, durante il primo lockdown. In quell’occasione, per tre mesi, una quarantina, tra autrici e autori di origine bergamasca, mettono a disposizione alcuni dei propri lavori in streaming. Viene scelto come nume tutelare Ermanno Olmi, non solo per l’origine comune, ma anche per l’attenzione all’ambiente e al rispetto dei viventi. Tutto il ricavato prodotto dalle visioni sulla piattaforma viene devoluto alla rete solidale di consegne a domicilio di beni di prima necessità per persone anziane o in condizione di fragilità. È stata una “chiamata alle armi”, che ha reso da subito evidente la varietà di proposte, rispetto a generi, formati e lunghezze dei film. È segno di vivacità del cinema orobico, che non va sprecata e ridotta al piccolo momento di emergenza. Non tutte le autrici e gli autori vivono ancora in bergamasca, ma tutti citano Bergamo Film Meeting come riferimento, negli anni della formazione e nel presente.
Durante il Festival si terrà un incontro che racconterà come è nata l’idea della Brigata, come è stata costruita grazie alla rete di contatti e alla call sulla piattaforma e, soprattutto, la risposta avuta, che restituisce la professionalità e la ricchezza del cinema orobico. Verranno visionati i trailer dei 6 pacchetti di film (30’ circa ciascuno). Ne parleranno con Chiara Cremaschi: Carmen Pellegrinelli, Davide Lantieri, Valentina Mazzola, Andrea Zambelli. Si proseguirà parlando dei due percorsi iniziati a Bergamo e che continuano all’estero, quelli di due donne: Adriana Ferrarese e Francesca Scalisi.
BFM DAILY STRIP: IL FESTIVAL A FUMETTI
Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Togni aka SerT, nostro ospite nel 2019, già lo scorso anno avevamo intercettato quattro giovani illustratori emergenti, locali e non, pronti a raccontarci il Festival attraverso le immancabili strisce giornaliere. I fumettisti erano Irene Dovigo, Ilaria Di Emidio, Kamome e Ratematica. In occasione di questa edizione online di BFM gli stessi fumettisti ci faranno vivere la loro avventura a fumetti, tra uffici, distanze di sicurezza e sale virtuali. Un dietro le quinte del Festival inedito, curioso e davvero irresistibile.
In collaborazione con Stefano Togni.
DOMENICA 25 APRILE, ORE 20.30 / Webinar gratuito con prenotazione obbligatoria
APERITOON In Tha House – BFM Edition
Si conferma un appuntamento fisso di Bergamo Film Meeting APERITOON, l’evento di networking dedicato a quanti per studio, passione o professione frequentano il magico mondo dell’animazione, che ha l’obiettivo di mettere in connessione artisti, studenti, giornalisti, film-maker, operatori culturali, broadcaster e produttori, e fare il punto su quello che succede nel settore.
Gli onori di casa saranno fatti da Studio Bozzetto che firma il tradizionale animated background della serata e presenta in anteprima la nuova serie The Game Catchers, a seguire ampio spazio sarà dato ai nuovi progetti di lungometraggio.
DOMENICA 25 APRILE, ORE 15.00 – 17.00 / Webinar gratuito con prenotazione obbligatoria
MASTERCLASS CON IZABELA PLUCIŃSKA
Durante la masterclass, Izabela Plucińska illustrerà la peculiare modalità in cui realizza i suoi film in claymation, tecnica cinematografica che anima la plastilina a passo uno. Non si tratta della più conosciuta puppet animation, che prevede la realizzazione di personaggi tridimensionali; il risultato ottenuto è, piuttosto, molto vicino al bassorilievo tanto che, in certi casi, sfondi e personaggi si combinano e si confondono. La regista, inoltre, porrà una particolare attenzione anche sulle narrazioni dei suoi film che, spesso trasposte da pièce teatrali o romanzi, si piegano in modo incredibile al suo stile di animazione.
Iscrizione gratuita e obbligatoria: formazione@bergamofilmmeeting.it. In collaborazione con Associazione Avisco – Audiovisivo Scolastico.
SABATO 1 MAGGIO ORE 17.30 – 19.30 / Webinar gratuito con prenotazione obbligatoria
HITCH: L’uomo che sapeva troppo e i capolavori di Alfred Hitchcock!
In collaborazione con Bergamo Film Meeting, LongTake è lieta di invitarvi a un webinar gratuito dedicato al grande regista inglese. Un percorso di due ore in cui verranno analizzati i più importanti lavori del Regista del Brivido, a partire dal bellissimo L’uomo che sapeva troppo, il film del 1934 che sarà proiettato proprio durante il BFM 2021! Da La finestra sul cortile a Gli uccelli, passando per La donna che visse due volte, Intrigo internazionale e Psycho, ripercorriamo alcune delle tappe principali di una filmografia unica e irripetibile. Attraverso la visione di alcune emblematiche sequenze, il webinar sarà finalizzato ad analizzare, interpretare e indagare criticamente le tematiche, le ossessioni e la ricerca formale di uno dei Maestri della settima arte. Il webinar sarà tenuto da Andrea Chimento, direttore di LongTake, critico cinematografico de IlSole24Ore.com e docente universitario.
In collaborazione con LongTake.
DOMENICA 2 MAGGIO, ORE 20.00 / Diretta sulla pagina Fb e sul canale YouTube di BFMProclamazione dei film vincitori della 39a edizione di Bergamo Film Meeting.
CREDITS. Testo e foto: couretsy of uf. stampa dell’evento