BOZUFFI, LA NATURA IMMAGINATA: SONCINO E DINTORNI AL MUSEO DELLA STAMPA

Un dipinto di Bozuffi

SONCINO. Domenica 6 gennaio alle 1730, presso il Museo della Stampa – Casa degli Stampatori di Soncino, s’inaugura la mostra personale del pittore Riccardo Bozuffi dal titolo “Soncino e dintorni”. Due sono le sezioni in cui è suddiviso l’allestimento; nella prima sala vengono proposte le vedute del paese, a cominciare da particolari angoli della Rocca Sforzesca, ma anche insoliti e desueti, eseguiti ad acquerello. «Sono da sempre affascinato da Soncino – spiega l’artista – e anche recentemente ho voluto scattare una serie di fotografie per poi completare la serie di dipinti dedicati a questo luogo carico di fascino e di storia». La seconda parte dell’allestimento comprende, invece, scenari e paesaggi ripresi “al naturale”, com’è nello stile, del tutto particolare, di questo eclettico creativo. Figlio d’arte, il padre Sergio è stato fra i maggiori restauratori lombardi, già da giovanissimo la passione per il disegno e la pittura portano Bozuffi a frequentare la bottega d’arte di famiglia dove negli anni matura la sua vena creativa. Conosce vari esponenti della pittura italiana che contribuiscono ad accrescere la sua passione per le diverse tecniche, come l’olio, l’acrilico, la tempera, l’acquerello e il trompe l’oeil. I viaggi compiuti negli anni e i paesaggi visitati sono da spunto per le sue innumerevoli opere ad acquerello.  La critica ha particolarmente evidenziato la sua facilità ed immediatezza esecutiva, quasi come naturale conseguenza di una dote innata. Tiene corsi d’arte, soprattutto rivolti ai bambini. Ha esposto con successo in importanti sedi fra cui quelle dell’Accursio di Milano, dell’Officina dell’Arte di Piacenza, dell’Adafa di Cremona e dello Spazio Arte di Castell’Arquato (Pc).  Attualmente è fra i protagonisti di un’importante esposizione a Cagliari, Kaleidoscope. «Con un impiego magistrale dell’acquerello, spiega il curatore, Simone Fappanni, Bozuffi riesce a definire, con brillante apertura immaginativa, il fascino di paesaggi senza tempo, sospesi fra realtà e immaginazione, capaci di entrare immediatamente “in dialogo” con l’osservatore. La predilezione verso tinte morbide declinate ad acquerello e la vocazione sperimentalista che lo ha condotto verso l’ideazione. Siamo, infatti, di fronte a un creativo veramente eclettico, ama spaziare, con sorprendente continuità stilistica, dal realismo alla sperimentazione rimanendo sempre e comunque fedele a se stesso, a quella raffinatezza di fondo che s’innerva profondamente in ogni sua opera trasmettendo un senso di serena ed empatica contemplazione». L’esposizione, introdotta dal curatore e da Giuseppe Cavalli, è visitabile fino al 25 aprile da martedì a venerdì dalle 10 alle 12,30, sabato e festivi dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18.