VENEZIA. Fino al 21 novembre, la Galleria Michela Rizzo (Isola della Giudecca 800Q) propone una mostra che vede protagonisti gli artisti inglesi Brian Eno e David Tremlett.
Questo ol comunicato di presentazione dell’artista:
Entrambi hanno già collaborato in passato con la galleria veneziana ed è grazie a queste precedenti occasioni che è nato questo straordinario connubio artistico.
Il percorso della mostra prevede sia opere che nascono da un dialogo stretto tra i due artisti che lavori site specific con sale dedicate a ciascuno.
Brian Eno, considerato uno dei maggiori artisti contemporanei, eclettico e fervente sperimentatore, fondatore della musica ambient, da anni indaga parallelamente il mondo del sonoro e del visuale, spesso creando una connessione tra le due realtà.
Eno, attraverso opere quali i Lightbox e Lenticulars, gioca con la mutevolezza delle forme e dei colori, sottoponendoli ai nostri occhi come fossero elementi liquidi.
È infatti nella fissa e lenta osservazione dei lightbox che ci sentiamo sprofondare in un’atmosfera acquosa, all’interno della quale il tempo si dilata e dove il nostro sguardo, guidato dai toni cangianti, può concentrarsi su ciò che abbiamo dentro, accompagnandoci in un tentativo di meditazione.
L’opera di Brian non è semplicemente l’oggetto ma l’ambiente, uno spazio nel quale le atmosfere dai profili soffusi e brillanti delle opere visuali si accompagnano alle composizioni sonore, dando origine a una dimensione nella quale potersi perdere, nel fluire di una musica che trascende dall’essere musica e nella contemplazione di elementi mutevoli che si trasformano in stati d’animo.
Colore e suono si amalgamano, diventando in qualche modo elementi della stessa cosa, fondendosi in un fluido che scorre in modo continuo e senza intervalli.
Le opere di Eno sono strumenti di osservazione che ci trasportano, attraverso le sonorità, in un mondo ovattato e inaspettatamente silenzioso.
David Tremlett, artista dal vissuto intenso, i cui numerosi viaggi e ricerche hanno fortemente inciso sulla sua pratica artistica, è conosciuto in particolare per i suoi grandi interventi murali site specific che ha realizzato in diverse parti del mondo.
Tremlett, attraverso i colori compatti, densi e corposi, ci racconta della concreta bellezza delle cose: le forme semplici e le campiture piatte descrivono i profili di un mondo osservato e tradotto nella semplicità del segno e della materia.
Dalle opere su carta ai grandi wall drawing, il disegno di Tremlett si esprime nella sua essenziale purezza, tanto nell’estetica quanto nella realizzazione. Il pigmento è steso sulla parete direttamente con le mani, senza l’utilizzo di strumenti, in un rimando, anche attraverso il gesto, alle origini primitive della pittura.
Molti sono stati gli interventi di David Tremlett realizzati in Italia, paese molto amato dall’artista come lui stesso afferma “Non riesco a pensare a un posto migliore nel mondo, dove avrei potuto lavorare. E lo dico proprio perché ho viaggiato e ho esposto in molte parti del mondo.”
Le opere di Tremlett, infatti, hanno contraddistinto paesaggi e luoghi caratteristici dell’Italia in modo unico e inconfondibile. Dalla Puglia alle Langhe svariati sono stati gli interventi pubblici negli spazi di antichi edifici, luoghi di culto e costruzioni moderne, sui quali l’artista ha apposto il suo tratto distintivo, inserendolo in modo armonico nel contesto. I wall drawing di David cambiano il volto alle costruzioni già esistenti, ridando loro nuova vita nel rispetto del luogo e del contesto culturale del quale fanno parte, creando una liaison tra il presente e il passato.
Dal colore impalpabile ed etereo alla polvere del pigmento, dalle forme mutevoli e vacue dalle geometrie precise e astratte, le personalità forti e definite di Brian Eno e David Tremlett trovano, all’interno degli spazi della galleria, un terreno fertile dove poter comunicare, innescando un dialogo e un confronto che potenzia e amplia, in maniera incantevole e ammaliante, il lavoro dei due artisti.
In appendice alla mostra, la Galleria è felice di esporre un doppio lavoro a firma dei due artisti al di fuori del suo perimetro, all’interno del nuovo spazio “Cosmo”, presso Campo San Cosmo, nella ex Chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Una innovativa piattaforma professionale per lo sviluppo di progetti e processi artistici, con particolare riferimento all’ambito musicale e sonoro, che nasce per rispondere alla necessità di nuovi modelli di produzione e fruizione con la volontà di valorizzare le professionalità artistiche e tecniche del territorio, attraverso un perimetro in grado di costruire nuovi ponti tra le realtà esistenti, amplificando le ricadute delle eccellenze culturali che risiedono ed attraversano la città.
NOTA. Comunicato e immagini: courtesy of Galleria Michela Rizzo.