CARLO CAPURSO: IL FASCINO DELLE STAGIONI IN VALLE PADANA… E OLTRE

BIOGRAFIA. Carlo Capurso, fotografo naturalista e socio del Club Alpino Italiano, è giornalista pubblicista dal 1998. Attualmente Portavoce della sezione Cremonese del W.W.F.

Socio del Mountain Wilderness, direttore responsabile del “Nuovo Rododendro”, periodico del Club Alpino Italiano di Cremon, è da anni collaboratore fotografico del SPT, Servizio Promozione Turistica del Cremonese e di “Cremona liutaria”, periodico dell’Ente Triennale Internazionale degli strumenti ad Arco.

Il fotoreporter Carlo Capurso con il critico Simone Fappanni
durante il vernissage di una sua mostra al Museo di Storia Naturale di Cremona

Ha al suo attivo ben 39 mostre personali tenute dal 1979 ad oggi a Cremona e in altre località del Nord e centro Italia. Sui scatti sono pubblicati in autorevoli periodici, libri, riviste e quotidiani.

Fra le principali esposizioni ricordiamo quelle al Museo di Storia naturale di Cremona, all’ex Chiesa delle Dimesse di Quinzano d’Oglio (Bs), al Castello Pallavicino di Monticelli d’Ongina (Pc) e nel Palazzo comunale di Grumello Cremonese.

CALENDARIO. Il Calendario 2021 di Carlo Capurso è dedicato alle Stagioni della Valle Padana. Per l’occasione, il fotoreporter ha selezionato tredici scatti che rappresentano il territorio dell’alternarsi delle stagioni, sia con fotografie storiche, presenti in prestigiose pubblicazioni, come quella della nevicata del 1995, o la non meno conosciuta stampa intitolata “Tramonto estivo sul Po”, ad altre, realizzate negli ultimi anni, quando è passato dall’analogico al digitale.

Il calendario fotografico di Carlo Capurso

STILE. «Il verde, il marrone e i tanti colori – spiega il curatore, Simone Fappanni – che compongono gli scorci della campagna cremonese sono ammantati di luce che ora si fa morbida e asciutta, come in certi tramonti autunnali, ora più delicata, come in quelli primaverili.

Senza dimenticare le vedute nebbiose e quelle connotate dalla dolce presenza della neve in inverno, per poi esplodere d’estate in bagliori improvvisi. Sono, dunque, visioni della terra padana quelle di Capurso, avvolte da un silenzio quasi surreale, nel quale la presenza umana si fa vigile ma discreta, rispettosa di quanto la natura ci offre. Quella di Carlo è dunque un’autentica visione contemplativa ed estatica del reale che si carica di fascino e a volte persino di mistero.

Ed è questo il senso più vero e profondo della ricerca di questo eclettico fotoreporter che in tanti anni di sperimentazione è pervenuto a uno stile immediatamente riconoscibile, anche quando ad essere davanti all’obiettivo non sono solo vedute padane, ma anche l’altrettanto amatissima montagna e le figure, specie quelle femminili, colte in attimi quotidiani.

C’è dunque la voglia di “raccontare” attraverso le immagini il fascino di scenari percorsi a piedi, palmo a palmo, non alla ricerca di qualche cosa, ma alla scoperta di angoli che si possono apprezzare solo e soltanto attraverso un’osservazione attenta e perspicace della terra e dei vegetali che punteggiano i molli territori padani attraversati dalle anse del Grande Fiume. Capurso riesce così a coinvolgerci in un’affascinante “immersione” nel cuore della natura con i suoi scatti che discendono sempre dal rispetto e dalla passione di quanto viene ripreso».

GALLERIA. Vengono proposte, di seguito, diverse fotografie che ne evidenziano la vivace ricerca espressiva.