MILANO. Sono davvero molte e di grande interesse le mostre d’arte contemporanea allestite lungo lo Stivale. Ne segnaliamo alcune attraverso le note di Sara Zolla – Ufficio stampa e comunicazione, che ringraziamo.
Marta Roberti, In metamorfosi, a cura di Cecilia Canziani, Z2O Sara Zanin Gallery, Roma, fino al 5 febbraio 2022.
La mostra raccoglie due serie di lavori realizzate dall’artista nell’ultimo anno e altre opere recenti. Il progetto ruota attorno a una serie di disegni intitolata S’io mi intuassi come tu t’inmii realizzati su carta dello Yunnan, che saranno successivamente ricamati su stoffa con il tradizionale punto a catenella tipico del Kashmir (attualmente sono in corso di lavorazione in India con la supervisione di Paola Manfredi, esperta di tessitura indiana). Gli arazzi verranno esposti in una mostra presso l’IIC di New Delhi a febbraio del prossimo anno. Il titolo della mostra romanda è un verso tratto dalla Commedia di Dante (Paradiso IX,81) che potrebbe essere tradotto con: se io potessi penetrare in te, capire te, percepire te con la stessa empatia che ti fa penetrare in me. Gli animali che popolano i tre Canti della Commedia sono il punto di partenza per una rielaborazione al femminile di creature mitologiche e zoomorfe, la cui iconografia viene ripensata dall’artista a partire da sé, componendo una galleria di autoritratti in mutamento.
Sissi, Sacri indici, a cura di Leonardo Regano, Laboratorio degli Angeli, Bologna, 21 gennaio-6 febbraio 2022
Progetto speciale per gli spazi del laboratorio di restauro bolognese realizzato in occasione di Arte Fiera e ART CITY Bologna 2022 realizzato in collaborazione con la Galleria d’Arte Maggiore g.a.m. Per la prima volta è esposta al pubblico una grande carta monumentale, un’anatomia ‘sacra’, prodotta appositamente per la mostra. Una selezione di otto grandi opere su carta appartenenti al ciclo degli “Index”, scandiscono lo spazio espositivo dello storico laboratorio di restauro e lo mutano in un percorso che ne riattualizza la sua originaria natura di luogo adibito al culto. Questi otto corpi, nelle loro particolarità visionarie ed emotive, rivelano la dualità della loro natura, carnale e mistica. Tra queste opere, il visitatore è guidato e costretto in un passaggio verso il centro della sala, dove l’artista presenta il nuovo, grande, “Index” prodotto per l’occasione. Alle pareti dell’ex Oratorio, l’artista espone una selezione di lavori affini, sempre su carta ma di formato più intimo, allestiti con un ritmo pacato e regolare, in contrapposizione con la visione monumentale del centro dello spazio. La mostra sarà anche l’occasione per esporre “Anatomia Parallele”, libro-opera che raccoglie gli studi di Sissi sul corpo.
Franco Guerzoni – Lorenzo Modica, Nascosto in bella vista – Hidden in Plain Sight, Galleria Studio G7, Bologna, fino al 19 gennaio 2022.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Davide Ferri ed è un’ipotesi di dialogo tra due artisti di generazioni diverse. Di Guerzoni saranno esposti alcuni lavori della serie Spie, realizzati a cavallo tra gli anni ‘70 e ’80, che appartengono al periodo in cui l’artista esce dalla fotografia e fa il suo ingresso nella pittura; a questi si aggiungerà un altro lavoro, in bilico tra pittura e scultura: una sorta di oggetto, rovina, frammento in gesso, che blocca nel muro alcuni fogli disegnati e accartocciati, vere e proprie immagini custodite fra le pieghe della carta. Di Modica, verrà invece presentata un’opera del 2021, La chacha, in cui l’intervento dell’artista nasce dal supporto (tessuto/tovaglia), tocca il collage e approda e segni che sembrano ipotesi di figure. Accanto a questo dipinto, verrà allestita una installazione di disegni – pensata appositamente per lo spazio della galleria – visibili attraverso un telo di plastica: una libera composizione di carte realizzate in tempi diversi, in forma di collage, dipinti, o semplici scarabocchi, di cui viene enfatizzata la presenza e lo spessore materiale.
Francesco Lauretta, Festival, a cura di Francesca Guerisoli, MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MB), fino al 29 gennaio 2022
Si tratta della prima mostra organizzata e curata da Francesca Guerisoli, nuova direttrice artistica del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. La mostra, allestita interamente su i tre piani dell’edificio, si configura come un viaggio nella produzione dell’artista degli ultimi 25 anni affrontata per blocchi tematici, e riunisce circa 50 opere (tra dipinti, sculture, ceramiche, spolveri, installazioni scultoree e sonore) dalla fine degli anni ’90 ad oggi, provenienti da collezioni sparse in tutta Italia. Contestualmente alla mostra, Francesco Lauretta realizzerà, il 3 dicembre alle ore 16.00, insieme all’artista Luigi Presicce e dopo una visita guidata gratuita alla mostra in corso al MAC (ore 15.00), anche un’azione performativa presso il Leaf Bar di Lissone: Scuola di Santa Rosa.
Flavio Favelli, Casematte, a cura di Francesca Guerisoli, MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MB), fino al 29 gennaio 2022.
Il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone presenta REPLAY, un ciclo di installazioni context-specific e incontri sulla museologia del contemporaneoa cura di Francesca Guerisoli. Il progetto prevede una riflessione della durata di un anno sugli spazi della Sala Gino Meloni, sede della collezione dello storico Premio Lissone. L’obiettivo della rassegna è rinnovare l’attenzione nei confronti della collezione permanente del Premio, innescando riflessioni sui valori dell’opera d’arte, le modalità di allestimento, di fruizione delle opere, la mediazione culturale e il collezionismo.Il primo intervento è di Flavio Favelli, che presenta, fino al 29 gennaio 2022, l’installazione ambientale Casematte. L’installazione consiste in tre costruzioni – Casematte, appunto –, simili per dimensione, che si configurano come dei “monolite”. I tre blocchi sono costituiti da un “assemblage” di cassette di plastica utilizzate per trasportare le bottiglie di acqua minerale, oggetti che l’artista raccoglie e colleziona da tempo. Uno dei due blocchi sarà di colore rosso e composto da cassette “Igea Catanzaro”, ditta ormai scomparsa; gli altri due sono costituiti da tipi diversi di cassette, di marchi e colori differenti. L’operaCasematte è accompagnata da un’installazione al neon e da quattro grandi collage di cartoni da imballo dipinti con smalto di colore oro.
NOVENA. Francesco e Bernardino Zaganelli | Franco Pozzi – Nicola Samorì. Storie di un Cristo Portacroce acquisito tra varianti antiche e meditazioni contemporanee. Mostra a cura di Raffaella Zama e Federico Settembrini, Museo Civico Luigi Varoli, Cotignola (Ravenna), fino al 6 marzo 2022.
La mostra ruota intorno all’acquisizione, importante e identitaria, da parte del Comune di Cotignola, di un dipinto ad olio di grande intensità espressiva che raffigura un Cristo portacroce realizzato da Francesco e Bernardino Zaganelli. L’opera proviene da una collezione privata bolognese e si potrà ammirare in tutto il suo splendore fino al 6 marzo 2022,a Palazzo Sforza, insieme ad altre due versioni dello stesso soggetto realizzate sempre dagli Zaganelli e ai preziosi interventi di due artisti contemporanei: Franco Pozzi, che esporrà cinque disegni a matita dalla serie “Piccola Passione”, e Nicola Samorì, che presenterà un dipinto a olio su onice, Le spine (2021), appositamente realizzato per la mostra.
Monumento fiume – Fotografie di Michele Buda e Marco Zanella,Ex Ospedale Testi, Cotignola (Ravenna), 10 ottobre 2021-9 gennaio 2022.
La mostra presenta le foto delle serie Sul confine di Michele Buda e Scalandrédi Marco Zanella ed è l’esito di un progetto pensato per lavorare sul tema del paesaggio, del territorio, su Cotignola e il suo patrimonio materiale e immateriale, nonché sulle persone, promosso dal Comune di Cotignola e dal Museo Civico Luigi Varoli. L’indagine degli artisti traccia una mappa inedita di Cotignola restituendo sguardi, percorsi, una visione del paesaggio che restituisce una geografia quasi “esotica”. Le foto esposte alla mostra sono raccolte in due libri fotografici editi da Quodlibet (Michele Buda) e Cesura Publish (Marco Zanella).
Gea Casolaro, Mare Magnum Nostrum, a cura di Leonardo Regano, Museo Nazionale di Ravenna, fino al 31 dicembre 2021.
Mostra fotografica e installativa che raccoglie molteplici visioni del “Mediterraneo”, oggi più che mai simbolo dell’incontro tra culture diverse visioni. Dopo circa un anno di lavoro, durante il quale l’artista ha raccolto e collezionato più di 1500 immagini del mare attraverso il sito www.maremagnumnostrum.art, l’opera entra ufficialmente a far parte del Museo Nazionale di Ravenna e sarà esposta per la prima volta al pubblico presentando un display di foto scelto dall’artista. Le immagini che compongono l’opera sono fotografie a colori e in bianco e nero scattate in ogni luogo e in ogni tempo, dal Novecento fino ad oggi, che raffigurano il mare in tutte le sue rappresentazioni. Una grande installazione immersiva porterà quindi il visitatore “al centro del mare” illustrato da una pluralità di punti di vista: culturali, storici, antropologici e anche ludici, senza dimenticare i numerosi temi che quotidianamente lo affliggono, dai problemi ambientali al dramma delle migrazioni. Il progetto è promosso dalla Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Hulu – Split e qwatz-contemporary art platform, ed è reso possibile grazie al sostegno dell’Italian Council (VIII edizione, 2020) – programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC – Ministero della Cultura.
FONTE. Testi e foto, inseriti al solo scopo di presentare l’evento: press kit Ufficio stampa Sara Zolla.