CITY LIFE, IL FASCINO DELLE METROPOLI NEI DIPINTI DI PEZZINI A SPAZIO ARTE

Un dipinto di Claudio Pezzini

CASTELL’ARQUATO. Da sempre l’arte è lo specchio della realtà in cui un artista vive. E ciò vale naturalmente anche per i pittori contemporanei che, con le loro opere, raffigurano ciò che li circonda. Non stupisce, quindi, che Claudio Pezzini, pittore che vive a San Martino del Lago, nella sua mostra “City Life” allestita, dal 17 giugno al 9 luglio allo Spazio Arte (Via Dante 8) di Castell’Arquato, abbia voluto rappresentare il fascino delle metropoli in tutti suoi aspetti, anche quelli più nascosti.

Fra opere più significative c’è quella intitolata “Lockdown”, e vede raffigurata un’enorme stazione con treni tristemente fermi sui binari. Un altro dipinto, altrettanto allusivo, è “Wasted sunset” in cui, come afferma l’autore, «viene descritta l’atmosfera di sacrificio e sofferenza patita durante il lungo isolamento ma con il sogno di poter riprendere a vivere insieme in un mondo migliore».

«Sono dunque veri e propri “segreti metropolitani” – spiega il curatore, Simone Fappanni – quelli descritti anzi evocati dalla pittura di Pezzini, segreti che risiedono nel mistero di agglomerati urbani che a causa della loro immensità generano spesso un senso di spaesamento. Questi dipinti, in cui prevale contrasto fra il bianco e il nero, richiamano alla mente scenari che diventano visioni: quelle di città in cui la massificazione è tale per cui l’individuo viene fagocitato ed è quasi sopraffatto ma allo stesso tempo ne è talmente attratto da rimanerne conquistato. Lontano anni luce dal rassicurante paesaggio bucolico, il vedutismo Claudio Pezzini ci porta addirittura su di una altura per contemplare scenari che nella loro vastità incutono un certo timore e allo tempo costituiscono un’attrattiva che si comprende solo in parte e che l’arte del pittore cremonese aiuta a svelare. Ciò avviene sia quando le le strade sono deserte, ma anche quando i lunghi viali vengono attraversati a folle velocità da auto che, paradossalmente, nella loro diversità sembrano tutte uguali perché hanno in comune quel senso di voler sembrare sfuggenti, come lo sono i conducenti che neppure si riescono a intravvedere oltre il parabrezza». La mostra è visitabile gratuitamente nei giorni festivi dalle 10,30 alle 12 e dalle 16 alle 19, nei feriali su appuntamento.