REGGIO EMILIA. Per oltre un anno abbiamo fatto i conti con il nostro guardaroba. Lo abbiamo svuotato, pulito, riorganizzato. Abbiamo riposto gli abiti da gran soirée ed indossato la tuta (pare che lo stile comfy chic spopoli anche fuori dalle mura domestiche…). Il magico potere del riordino – per citare Marie Kondo – ci ha aiutato a ripensare i nostri spazi e la nostra vita.
Non è tuttavia necessario guardare così lontano perché questo potentissimo antidoto ai samskara, coazioni a ripetere che divengono abitudini di vita, è presente anche nella nostra cultura e in particolare nell’assai radicata tradizione delle “Pulizie di Pasqua” che, a sua volta, trae origine da Pesach, la Pasqua ebraica, e in particolare dall’usanza di eliminare ogni traccia di lievito – e per traslazione di polvere – dalla casa, dal corpo e dall’anima.
Ma ritorniamo al nostro guardaroba. E se non fosse ciò che sembra? Se nascondesse l’accesso per l’immaginaria Terra di Narnia, per il candore fiabesco di un bosco innevato? Impossibile, dite? Vedere per credere…
Nella potentissima immagine costruita da C. S. Lewis si nasconde il significato profondo dell’arte, capace di farci riflettere sul nostro presente, portandoci in un altrove onirico e visionario.
Ecco allore, come possibile immagine guida, Museum Highlights – Cloakroom di Aqua Aura, ambientata in uno spazio museale.
Una piccola stanza, immersa nella semioscurità, con una panca per sedersi ed un quadro da osservare. Il bosco bianco di betulle, tuttavia, si rivela immediatamente nella sua tridimensionalità e ci rendiamo conto che ciò che vediamo non è all’esterno, ma dentro di noi.
È il tentativo estremo di preservare e conservare quella natura di cui in questi lunghi mesi ci siamo re-innamorati, anche attraverso processi di musealizzazione o ricostruzione onirica tesa a tramandare una forma di bellezza che ci avvicina al senso del sublime, all’assoluto, al divino.
AUTRICE: CHIARA SERRI, Titolare CSArt – Comunicazione per l’Arte. Testo tratto da GOOD VIBES, nr. 3