CONTAMINAZIONI: OLEG MISHCHENKO AL MUSEO DEGLI SMALTI

PONTE. Dal 15 marzo (inaugurazione alle 17) al 30 aprile il Museo degli smalti ospita la mostra personale di Oleg Mishchenko. Se è vero che non è dato di conoscere le dinamiche che determinano il futuro degli eventi o il realizzarsi delle aspettative, specie in dinamiche di tipo culturale e antropologico, è pur vero che determinate dinamiche si ripetono.

Pur cambiando nel tempo gli attori e i luoghi degli eventi e fenomeni culturali annessi, le modalità con cui tutto ciò si invera, si ripetono sempre identiche, nell’essenza, a se stesse, determinando il reiterarsi di situazioni lontane nel tempo e nello spazio ma con similitudini sorprendenti.

A registrare e fare focus su tali dinamiche luoghi preposti sono quelli della cultura: tali sono archivi e biblioteche, ove si conserva memoria degli eventi, ma anche pinacoteche, gipsoteche, musei a vocazione tematica delle piu ampie tipologie.

Spesso a determinare l’importanza di alcuni avvenimenti è il tempo nel quale questi avvengono, tempi connotati da condizioni particolari e irripetibili per i quali tutto cio che si verifica entro quell’intervallo è connotato da un ruolo di snodo direzionale relativamente agli eventi futuri.

A tale proposito e a scopo esemplificativo si può considerare lo stretto legame e compresenza fra le avanguardie del primo novecento e l’evento bellico fra il 1900 e il 1918 e come i due fenomeni siano inscindibili per comprendere quegli anni, ma anche per decodificare le dinamiche dei decenni seguenti.

1-CONTAMINAZIONI

La mostra delle opere di Oleg Mishchenko al museo degli smalti, con queste premesse, assume motivo di interesse particolare data la congiuntura storica che vede l’artista ukraino lontano dalla sua terra di origine.

Classe 1976, formatosi alla National accademy of fine art di Kiew con un’ulteriore integrazione nel 2004, Mishchenko espone le sue opere, tenute unite, idealmente, nel presente catalogo, frutto di una “contaminazione” culturale, carattere peculiare del tempo in cui l’artista opera.

Se la recente mostra dell’artista connazionale di Oleg, ovvero Oleksii Koval e dei suoi smalti monumentali è da ritenersi pertinente, in termini tematici e di modalità di espressione artistica alla vocazione del museo, opere pittoriche ospitate negli stessi ambienti mostrano, del museo, come luogo di cultura, la caratteristica capacità di non farsi fermare ma anzi di superare confini politici e ideologici, per favorire l’incontro di espressioni di caratteri anche molto diverse fra loro.

Cosi se nella ricerca artistica che si connota di una visione tendente alla ricerca valoriale della memoria dall’aurea“smaltata” delle esperienze di vita e dei luoghi che caratterizza Koval, nella visione del connazionale, unito nell’esperienza del tempo tragico che sta attraversando la terra delle proprie origini, si rinviene il carattere della “Contaminazione”.

Il termine rimanda inevitabilmente a fatti di cronaca nefasti e ravviva la memoria degli anni della pandemia, ma il termine contaminazione è da intendersi in senso trasversale.

Ogni evento culturale è il risultato di interazioni plurime e connotate da estrazione valoriale assai cangiante. Quando accade che, per cause scatenanti fra le piu varie, alcuni portatori di caratteri culturali o espressioni nuove con le quali questi si manifestano vengono in contatto con un territorio ancora vergine da questo punto di vista accade la contaminazione.

Si tratta di un fenomeno che necessita di tempi fisiologici piu o meno lunghi affinchè il processo si inneschi, evolva e si completi consentendo cosi di prendere atto della formazione di un nuovo soggetto connotato da caratteri culturali ibridi e a sua volta, principio potenziale di nuove contaminazioni.

2-EN PLEN AIR, UNA FORMULA TRADIZIONALE PER UNA DECLINAZIONE PARTICOLARE.

Oleg Mishchenko si avvicina alla pratica della pittura di paesaggio anche consapevole di quali sono stati i movimenti artistici che hanno caratterizzato la scelta particolare di uscire dallo studio, dalla comodità dello studio, per incontrare tutta una serie di difficoltà particolari nella pratica delle pittura all’aperto coime ad esempio le variabili del meteo e i numerevoli potenziali fattori di disturbo elusi invece in studio.

La tradizione artistica europea ( senza scomodare i primi paesaggisti ottocenteschi oltreoceano che erano comunque uomini imigrati di cultura europea) annovera fra il genere di pittura all’aperto, nella penisola italiana i Macchiaioli, gli artisti della scuola napoletana e piemontese per citarne alcune soltanto e tralasciando le numerose scuole regionali.

Oltre le alpi a questo titolo fanno parte gli impressionisti( mossi da motivazioni diverse dai primi), nonché la scuola romantica tedesca, a onor del vero non sempre aderente a pieno ai dettami della pittura dal verio.

Mishchenko consapevole e conoscitore delle motivazioni e delle tecniche en plen air affinate nel tempo appartenenti a queste realtà artistiche, anche grazie alle visite museali e quindi al contatto diretto con le opere simbolo della tradizione, ha elabolrato una sua personale poetica che è inscindibile dall’esperienza anche di vita.

Le sue opere spesso portano un’eco del gusto cromatico delle sue terre, caratterizzato da saturazione e denaturazione generanti così i forti contrasti rinvenibili nelle opere in mostra.

Nondimeno sono presenti due aspetti evidenti al primo sguardo: un incedere grafico-disegnativo da un lato, che tiene conto dell’esattezza delle proporzioni, con costruzioni prospettiche che stabiliscono subito un canale comunicativo basato sulla famigliarità dei luoghi, questo è vero in particolare per chi abita le zone divenute soggetto dell’opera.

Da un altro lato l’elemento di spicco è il colorismo enfatizzato e non certo tendente al reale: guardando il paesaggio dipinto non è possibile dire di vedere la realtà; tuttalpiu una particolare trasposizione di essa.

Una verosimiglianza piu che verità e questo ha precise motivazioni e connotazioni.

3-REALTA OGGETTIVA VS SOGGETTIVA.

L’ottenimento dell’immagine che riconduce alla realtà è frutto di una componente grafica e disegnativa studiata e voluta: cio che si vede è oggettivamente il riferimento a un luogo reale e presenze reali di quel contesto tangibile.

L’intento è quello di fare riferimento a una realtà oggettiva.

Il colore è invece talvolta quell’elemento riempitivo irregimentato dalla forma disegnata, tal altra come nella definizione ad esempio di alcune chiome arboree, è forma che nasce dal colore.

Si tratta spesso di colori non naturalistici, intendendo con questo dei riferimenti a un dato reale: un aranciato o un giallo tramontano che si specchia nell’acqua così come l’artista li propone sono una esasperazione dei caratteri che in natura sono mitigati da una sorta si omogeneizzazione dell’insieme.

Ciò che il nostro autore oggettiva sulla tela è un distillato di caratteri naturalistici come bilanciamento di percezioni derivanti da piu fattori concomitanti: il fatto d’essere li, fisicamente sul luogo e poterne quindi percepire luminosità, rumori, tepore o freddo nell’aria, rifrangenze luministiche, cogliere pensieri fuggevoli, riflessioni sulla propria condizione, e quindi nostalgia, commozione, sollievo e quanto di piu inaspettato puo sorgere nell’animo in modo estemporaneo, d’improvviso.

La visione di quel paesaggio cosi oggettivamente definito e individuato dal disegno, si tinge di tinte decisamente piu soggettive, personali, dove ogni grado di saturazione della cromia assume valenza di temperatura emotiva interiore.

Questo elemento, partecipativo, per trasposta parte del colore e vissuti personali, in un determinato frangente temporale è anche ciò che stabilisce incontrovertibilmente l’esperienza artistica che commuta quella emotiva.

Questa accanto a quella, stabiliscono omologa identità che si affianca alla comprensione razionale costituendo il legame fra l’artista e i luoghi da lui frequentati, fermati nella trasposizione pittorica.

L’oggettivazione sul corpo dell’opera traspone l’esperienza di vita nella condizione di atemporalità, che può rinnovarsi tal quale nel momento in cui si rinnovano, sullo sfondo, le emozioni che l’ hanno originariamente accompagnata.

LUCA NAVA

Orari di apertura SAB-DOM :10-12:30 /14:30- 18 (Possibilità di visita guidata)