COSA CI FA UN COLTELLO NELLA TESTA DI SAN PIETRO?

La statua di San Pietro da Verona (Duomo di Cremona)

CREMONA. La cattedrale di Santa Maria Assunta in Cremona è uno scrigno di opere d’arte davvero unico. La facciata principale presenta diverse statue. Quella che però attira maggiormente l’attenzione rappresenta San Pietro. Per la precisione San Pietro da Verona. Quindi non Simone, detto Pietro, da Betsaida, uno dei dodici apostoli di Gesù. La particolarità dell’opera sta nel fatto che il santo è rappresentato con un coltello che gli taglia la testa. Ciò allude alla sua morte violenta.

Ma, citando Manzoni, “chi era costui?”. Nato a Verona, Pietro Rosini studia a Bologna. Dopo essere entrato a far parte dell’Ordine dei Frati Predicatori, fu un tenace oppositore delle eresie. Priore del convento dei frati domenicani di Asti e successivamente di quello  di Piacenza.

Pietro Calò, nella sua Storia della Chiesa di Cesena, racconta che, «quando si sapeva del suo arrivo, una enorme moltitudine gli andava incontro con entusiasmo e prontezza; e anche le signore nobili e molto onorate, per l’eccessiva fretta, gli andavano incontro anche senza mantello, senza il quale in altre occasioni, secondo le usanze cittadine, non si sarebbero mai fatte vedere in pubblico. Dopo l’accoglienza popolare veniva condotto alla piazza di quella città, e posto su un luogo ben visibile, era indotto a predicare la parola di Dio mentre tutti l’ascoltavano. Dopo di che, veniva condotto al suo Hospitium, presso la Chiesa di San Giovanni Evangelista».

Nel 1252 Rosini fu ucciso da alcuni sicari con un falcastro, cioè una sorta di falce. Si dice che, poco prima, di morire, scrisse la parola “Credo” col suo stesso sangue. La canonizzazione di Pietro avvenne nel 1253.

Oltre all’abito talare, spesso è raffigurato con un libro in mano, la palma che allude al martirio e naturalmente il capo segnato da uno strumento da taglio.

Giorgio Denti, San Pietro da Verona e il violino

Diverse sono le opere d’arte moderna che rappresentano Pietro e alcune si riferiscono direttamente al manufatto del duomo della città di Stradivari.

Fra di esse quella di Giorgio Denti. Si tratta di un pezzo eseguito a tecnica mista in cui fotografia, colore e digital art si fondono per rimandare a una scultura che interroga l’osservatore sul valore, eterno, del sacrificio.

NOTA. Le informazioni biografiche riguardanti il Santo sono desunte da Wikipedia.