CRISTINA ALLETTO. La meraviglia dello stupore

Oggi gradita ospite a “Un caffè con l’Artista” è Cristina Alletto, brillante creativa agrigentina, autrice di intriganti e raffinate figure femminili. Il suo stile, davvero originale, si connota per opere dalla profonda intonazione poetica.

Sei molto conosciuta per le tue seducenti e sensuali figure femminili, ce ne parli?

Sono affascinata dall’universo femminile così straordinariamente complesso e intenso nelle sue contraddizioni, un flusso in continuo divenire con mille sfumature. 

Le mie figure vibrano sulla tela con grazia, forti e fragili, leggere e tenaci, in un vortice emozionale profondo per arrivare (spero), al di là della fisicità dei corpi, al cuore dell’osservatore.

In ognuna di loro c’è un pezzetto di me. 

Spesso i tuoi lavori hanno un titolo che assomiglia molto a una poesia, come mai?

Vorrei un mondo diverso, più bello, gentile, libero, in cui gli esseri umani possano vivere in armonia, in connessione profonda tra loro e sempre in volo verso i propri sogni. Senza omologazione, manipolazione, cinismo, prepotenza. Mi piacerebbe poter esercitare ogni giorno la meraviglia dello stupore!

La pittura e la poesia  sono il mio minuscolo contributo per dare un messaggio che addolcisca l’anima facendola fluttuare in un tempo sospeso e indimenticabile in cui ciò che conta è l’unicità.

È pura gioia se l’emozione arriva.

Quali soggetti ami particolarmente dipingere?

Come dicevo, amo dipingere donne accompagnate spesso da farfalle, simbolo di bellezza, leggerezza, trasformazione, evoluzione. 

La farfalla non vive per cibarsi e invecchiare, vive intensamente solo per amare e, così, è un emblema sia dell’effimero, sia di ciò che dura in eterno. Come diceva Hermann Hesse, è un simbolo dell’anima. 

Ci sono tecniche che preferisci utilizzare?

Prediligo la tecnica mista, figure ad olio, piani acrilici e materici, perché è una pittura libera che permette alla mia creatività di spaziare senza i limiti di una sola tecnica.

Quando hai iniziato ad avvicinarti al mondo dell’arte?

Al mondo dell’arte non ti avvicini. L’arte è dentro di te da sempre, da quando da piccola scarabocchi fogli e disegni, è una voce che ti chiama e non puoi fare altro che seguirla.

È la parte più autentica e viscerale di me e, anche per questo, esporre un quadro mi emoziona sempre tanto.

Come si è evoluto il tuo stile?

Nel mio percorso creativo ho sperimentato un linguaggio eterogeneo. Ho esordito come astrattista, con l’uso di colori vividi e pennellate agitate e materiche, espressione del nostro essere “screpolati”, per approdare al realismo e, infine, al mio stile attuale che lascia librare i corpi su uno sfondo informale, ora impalpabile da perdersi in un soffio, ora infuocato e ardente di passione.

Pensi che l’arte, in questo difficile momento, possa essere utile? 

Spero di sì. L’arte è un importante mezzo di comunicazione, è etica, estetica, modus vivendi, storia, filosofia, spiritualità, concretezza, cura. 

Un quadro non è un semplice oggetto decorativo ma può essere un mezzo per fare riflettere, emozionare e trasportare chi osserva in un mondo fantastico. 

In questo momento difficile, l’arte può rappresentare un punto di riferimento per riaffermare l’essenza della natura umana capace di volare per i percorsi infiniti della creatività, anche con un pizzico di sana follia! Oggi più che mai, sentiamo il bisogno di bellezza, di continuare a sognare e combattere per lasciare il mondo un posto migliore.