PROCIDA. Lungo la passeggiata che costeggia il porto della meravigliosa isola di Procida, non si può non entrare nella galleria personale di Luigi Nappa, capitano di lungo corso, narratore e soprattutto artista a trecentosessanta gradi.
Basta una battuta per entrare subito in confidenza con questo eclettico creativo che ha girato il mondo navigando con grande spirito di scoperta.
Ciò si riflette in lavori in cui promana un flusso continuo di emozioni. Luigi, come lui stesso afferma, per le scelte coloristiche si è liberamente ispirato alle tinte dei Fauves, e a quelle di Matisse in particolare, elaborando uno stile molto personale che deriva dal suo spiccato spirito di osservazione.
Non si tratta soltanto di dipinti ma anche di sculture e di altri lavori eseguiti su supporti e superfici diversi con uno spirito da vero sperimentatore. Entrare nella sua galleria significa quindi entrare nel suo mondo e accedere ai suoi bellissimi colori che illuminano per la freschezza immaginativa.
Si potrebbe stare per ore ad ascoltare le sue storie, i suoi racconti di mare, senza mai annoiarsi, quasi calandosi in un romanzo di Conan Doyle.
Ma il tempo a Procida è sempre troppo poco e bisogna salpare come i tanti comandanti che, come Luigi, hanno attraversato mari ed oceani per poi tornare, come lui, alla sua terra.
Non a caso a Procida tanti uomini di mare hanno voluto un camposanto eretto proprio di fronte alle onde che hanno solcato per tutta la vita. “Non vogliamo abbandonare il mare neanche da morti”, dicono con orgoglio e dolcezza gli anziani del posto.
Vale quindi davvero la pena entrare nella galleria di Nappa per incontrare una persona che, nonostante una vita in mare, non ha mai tralasciato la passione per l’arte.
Una sincerità di fondo che si ritrova anche nei tanti appassionati, italiani e stranieri, che ammirano i suoi colorati e avvolgenti quadri.
AUTORE: SIMONE FAPPANNI – RIPRODUZIONE RISERVATA