
CASTELVETRO P.NO. Dopo una rassegna interamente dedicata alla scultura africana, il Centro Arte Perini torna alla pittura contemporanea con un artista che percorre con successo le strade della sperimentazione. Dall’8 al 28 ottobre si possono, infatti, ammirare i lavori di Giacomo Mazzari. «Si tratta di una rassegna composita, spiega il curatore, Simone Fappanni, che consente al visitatore di addentrarsi nei dipinti di un artista che spazia agilmente sul confine che separa il reale dall’immaginario, mediante il colore e la forma.
Mazzari si addentra negli infiniti sentieri de reale con i suoi dipinti in cui spesso il silenzio conduce l’osservatore in una dimensione meditativa, come accade nelle sue celebri marine che ritraggono spiagge deserte durante il periodo invernale o alle prime luci dell’alba, o ancora composizioni d’insieme e vedute in cui gli elementi “minimi” sono autentici protagonisti, come un vecchio tavolo di campagna che è sinonimo del tempo che trascorre».
L’artista è nato ad Agazzano e vive a Rivergaro. Laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano si dedica per passione alla pittura dagli anni Settanta.
«Ho iniziato a dipingere negli anni 70, spiega, quando l’Italia era in pieno periodo di “austerity” ed era vitato circolare nei weekend così, per passare il tempo, decisi di procurarmi il necessario per dipingere, visto che, come architetto, avevo già dimestichezza con il disegno e con l’arte. I miei primi maestri sono stati gli Impressionisti e i Macchiaioli; il modo scelto per avvicinarmi a loro fu quello di cercare di riprodurre fedelmente le loro opere ripetendo nel tempo questa pratica e misurandomi con altri grandi del passato come Vermeer, Klimt, Lorenzo Lotto raggruppandoli alla fine in una mostra di “Falsi d’autore” quale omaggio alla loro bravura».
E aggiunge: «la morfologia e la definizione dello spazio suggeriti dall’ambiente e dal paesaggio sia naturale che contaminato dall’uomo – spiega – hanno sempre suscitato la mia attenzione; l’osservazione delle connotazioni naturali del respiro, della luce e del ritmo delle cose mi stimola alla ricerca della bellezza che in esse si racchiude e diventa la scintilla per trasferirle sulla tela».
La mostra, accompagnata da una brochure monografica, è visitabile gratuitamente da lunedì a sabato dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.30, giovedì solo al pomeriggio. Per informazioni, fappanni71@gmail.com.