DALLA REALTÀ AL SOGNO: TAVERNARI IN MOSTRA NELLA CITTÀ DEI GONZAGA

Un’opera in mostra

MANTOVA. La Galleria “Arianna Sartori. Arte & Object Design” di Mantova presenta, nella sala di via Ippolito Nievo 10, una interessante selezione di dipinti del Maestro Ernesto Tavernari (Lucca 1911 – Milano 2007).

L’esposizione intitolata “Dalla realtà al sogno”, organizzata dai figli dell’Artista e curata da Arianna Sartori, resterà aperta al pubblico fino al 1° luglio 2021.

Adalberto e Arianna Sartori conoscevano Ernesto Tavernari, frequentavano il suo studio milanese già dalla metà degli anni Ottanta, avevano instaurato con il Maestro un bel rapporto di stima e ammirazione, lui Ernesto Tavernari sempre disponibile e cordiale.

Oggi, in collaborazione con l’ “Associazione Maestro Ernesto Tavernari”, la Galleria Arianna Sartori lo ricorda con questa importante mostra retrospettiva.

“Penso al mite sorriso, scrive Alberico Sala, alla conversazione sussurrata di Ernesto Tavernari, recupero le sue immagini, i suoi colori, e sono tentato da una affettuosa correzione, non homo ma puer avus ludens, dentro uno scenario di sogni, invenzioni, affabulazioni.

Nei suoi quadri, d’una grana che suggerisce il fascino affrescale, giocano le forme, ma soprattutto i colori.

Penso a Chagall, senza alle spalle le tenebre e le fiamme d’una lunga storia; meno azzardato, senza malinconie, anche quando la memoria è più profonda; a Chagall filtrato, magari, attraverso il rigore e la tensione di Osvaldo Licini. Ernesto Tavernari è lucchese (le antiche mura sono sospese nei suoi dipinti), ma la tenerezza dei suoi verdi, la trasparenza dei suoi cieli, proprio non si possono non dire lombardi”.

Ernesto Tavernari nasce a Lucca nel 1911.

Pittore e scenografo, trascorsa l’infanzia in Liguria, negli anni Venti giunge a Milano, dove collabora con l’impresa di scenografie Bertini e Pressi.Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e la Scuola d’Arte Superiore del Castello.

Negli anni Trenta e Quaranta realizza le scenografie per le più rilevanti opere del Teatro alla Scala ed esegue affreschi al Lido di Venezia, all’EUR di Roma, a Quartu Sant’Elena, a Solarolo di Sanremo e alla Certosa di Chiaravalle. Nel 1939 è invitato a esporre alla Triennale di Milano.

Nel secondo dopoguerra è molto attivo sulla scena artistica al fianco, come collega e amico, di Arturo Martini, Aligi Sassu, Giacomo Manzù, Lucio Fontana, Renato Birolli e Luciano Minguzzi.

FONTE. Testo e foto, courtesy of Galleria Sartori.