VERONA. Loredana Fantato è una raffinata artista veneta che a un certo punto della sua vita ha incontrato la disabilità. Nello specifico la Sindrome di Down. E ha deciso di dipingerla.
«Ho incontrato la disabilità all’età di 39 anni – spiega – quando è nata la mia terza figlia con questa sindrome. Più che un incontro è stato uno scontro con una realtà di cui poco sapevo poiché, come tanti, fino a quel momento ne ignoravo l’esistenza.
Dopo l’accettazione delle peculiarità che ciò comportava, ho scoperto negli anni sulla mia pelle quanto fortemente siano radicati i luoghi comuni nei confronti dei disabili “mentali” che sono visti come persone semplici, caratterialmente simili (sono buoni, sempre allegri, amano la musica, ecc.), spesso associati a grande mancanza intellettiva, pochezza di desideri, aspirazioni affettive e/o lavorative ma a grande mitezza; luoghi comuni che ne limitano la socializzazione con i coetanei, l’inclusione, la partecipazione, lasciandoli sempre al margine della società».
Ecco quindi l’idea. «Dipingere persone con disabilità – afferma Loredana – è stata una sorta di evoluzione catartica di un personale percorso artistico iniziato molti anni prima con la scrittura.
Ho infatti pubblicato alcuni romanzi tra i quali “La forza della vita”, dedicato alla mia terza figlia, sulla cui copertina appariva una sua fotografia che ho poi tradotto in un dipinto ad olio, riscuotendo un buon consenso di pubblico e di critica.
Abbandonata la scrittura, ho frequentato per molti anni i corsi liberi di pittura presso l’Accademia Cignaroli di Verona dove ho scoperto una particolare attitudine per il ritratto.
Dopo essermi cimentata nella copia dei ritratti di “grandi artisti”, ho ritratto le mie figlie, gli amici, i figli degli amici ed è stato quasi naturale realizzare molti ritratti della mia terza figlia in varie età per fissare su tela il suo mondo interiore, la sua dolcezza, la sua gioia di vivere, la sua bellezza certamente al di fuori dei consueti canoni stereotipati ma non per questo meno capace di suscitare in me emozioni e riflessioni sulla complessità della disabilità».
Da qui il passo di dare vita a un preciso ciclo di quadri. «Per continuare questa narrazione – conclude Fantato – ho deciso di dare vita ad un progetto pittorico con una serie di ritratti di bambini e giovani con Sindrome di Down che ho intitolato “I Colori dell’Anima” proprio per raccontare attraverso piccoli dettagli quali un sorriso buffo, uno sguardo fiducioso, un’espressione imbronciata o curiosa, l’unicità di ogni soggetto con SdD, la complessità del suo mondo interiore, la presenza di sogni, aspirazioni e perché no, di delusioni, nella speranza di evocare nell’osservatore il giusto rispetto».
NOTA. Si ringrazia Loredana Fantato per l’intervista e per l’autorizzazione a pubblicare i suoi dipinti: «Il primo raffigura mia figlia ad un anno seduta su un pallone gonfiabile che tende le mani verso di me me con uno sguardo gioioso. E’ l’immagine della copertina del mio romanzo La forza della vita. Il secondo è un ritratto d’oggi mentre il terzo la raffigura adolescente che cammina in riva al mare».