ROMA. É possibile realizzare un “ritratto sonoro” A questa domanda risponde efficacemente Franca Sacchi con la sua straordinaria sperimentazione neoavanguardista ben documentata da una mostra in corso al MACRO fino al 29 agosto.
Questo il comumicato che illustra l’evento.
Enstasi è un progetto monografico dedicato alla sperimentazione sonora diFranca Sacchi. Una selezione di tracce musicali – alcune delle quali inedite e proposte per l’occasione – ripercorre l’evoluzione del suo approccio al suono, alla composizione, alla creatività e all’essere.
Nella sala per l’ascolto di MUSICA DA CAMERA i brani che si susseguono in ordine cronologico, per una durata di quattro ore, restituiscono il percorso di Franca Sacchi, dalle prime sperimentazioni legate alla musica elettronica della fine degli anni Sessanta, alle collaborazioni con diversi artisti, fino all’adozione dell’improvvisazione come metodo creativo. Il ritratto sonoro di una ricerca che, unendo discipline differenti, mette in atto e insegna la coincidenza interiore (samādhi, o en-stasi) tra essere e opera.
Nella seconda metà degli anni Sessanta, Franca Sacchi è tra le poche donne in Italia a partecipare alla neoavanguardia elettronica e concreta. Dopo essersi formata allo Studio di Fonologia Musicale RAI di Milano, con Marino Zuccheri e Luigi Nono, all’Office de Radiodiffusion-Télévision Française di Parigi e con il compositore belga Léo Kupper, si cimenta nelle sue prime sperimentazioni su nastro magnetico.
Muovendosi principalmente nell’ambiente artistico, tra il 1967 e il 1970 organizza presentazioni e concerti di musica elettronica, sonorizza mostre per diverse gallerie e collabora con molti artisti. Per Ugo La Pietra crea le tracce sonore dei “caschi” di Self-service audiovisivo del 1968, e dell’Ambiente audiovisivo in mostra nel 1969 alla Biennale di San Benedetto del Tronto, dove la Sacchi si unisce a un’improvvisazione en-plein air con Vittorio Gelmetti, Steve Lacy, Giuseppe Chiari, Boguslaw Schäffer ed Emilio Prini. Sempre nel 1969 è a Como per la mostra Campo Urbano: insieme a Chiari, per il concerto Suonano la città, e con Paolo Scheggi, per cui cura il parlato e l’accompagnamento musicale della Marcia funebre o della geometria. Nel 1970 Michelangelo Pistoletto la invita a sonorizzare la letturadi alcuni estratti del suo libro L’uomo nero, il lato insopportabile.
Ainsi fut le commencement, il n’y aura pas de fin (1970) è la sua prima vera epropria composizione, cui seguono, tra le altre, Arpa Eolia (1970), Danza mia cara (1971) e Quando mi hanno ucciso, se così posso dire. E quindi rinasco
(1972). Questi brani, strutturati «razionalmente con grandissima precisione» ma associati a titoli «sentimentali», erano concepiti, come racconta la stessa Sacchi, con il proposito di decondizionare tanto l’ascolto quanto l’atto stesso di comporre, provando a restituirgli una dimensione sacra.
In questi stessi anni Franca Sacchi si avvicina al femminismo grazie al gruppo Rivolta femminile e inizia un periodo di riflessione che la porta a ripudiare la ricerca formale e a dedicarsi unicamente all’improvvisazione come metodo per manifestare la propria autenticità più profonda e universale. Sposta allora la sua attenzione dall’organizzazione del materiale sonoro all’organizzazione del proprio Sé, integrando tutte le sue conoscenze nei vari campi della musica, del canto, della danza e dello yoga. A sottolineare questa rinascita, per il suo primo album sceglie un titolo legato a un desiderio d’infanzia: Ho sempre desiderato avere un cane, un gatto, un cavallo. Ora ho un gatto ed un cavallo, mi manca soltanto il cane (1973). Il secondo album è semplicemente Essere (1975). Per evitare ogni distrazione “esterna”, eseguirà d’ora in poi lesue improvvisazioni musicali nel buio quasi totale, e le sue performance di danza senza accompagnamento sonoro.
Franca Sacchi (Milano, 1940) è una musicista, artista, maestra di canto, danza e yoga che vive a Milano. Giovanissima studia pianoforte e composizione presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, che abbandona per dedicarsi all’elettroacustica, prima allo Studio di Fonologia RAI, poi all’ORTF di Parigi e a Bruxelles con Léo Kupper. Studia inoltre danza, yoga, canto lirico e dal 1989 canto gregoriano. Dal 1966 al 1975 lavora principalmente nel campo della musica elettronica e concreta: dirige il Centro Ricerche Musica Elettronica (1968-70) presso la galleria-laboratorio Il Parametro a Milano; crea lavori di tipo interdisciplinare con compositori come Giuseppe Chiari e Giancarlo Cardini e per molti artisti, partecipando a numerose mostre. Nel 1973 sposta la sua attenzione dalla composizione all’improvvisazione e pubblica il suo primo album, edito dalla Galleria Toselli. Nel 1974 fonda un gruppo di danza chiamato Essere come Danza. Nel 1975 pubblica il suo secondo album per le Edizioni Salvatore Ala e crea con Christina Kubisch, Davide Mosconi e Christopher Piscitello il CMƆ – Centro
Musica Contemporanea di Milano, dove insegna improvvisazione. Nel 1986 fonda la Compagnia Alta Pratica d’Arte con cui organizza tuttora numerosi concerti e spettacoli di danza. Tra gli album più recenti: EN (Die Schachtel 2004-2011), Desiderio di assoluto (M.A.P. 2015). Insegna yoga dal 1968 ed è membro onorario a vita del Consiglio Mondiale di Yoga con sede a Nuova Delhi.
Le mostre sono promosse da ROMA Culture (culture.roma.it) sotto l’indirizzo dell’Assessorato alla Crescita culturale.
Nel rispetto delle attuali disposizioni, il museo è aperto dal martedì alla domenica (ore 11-20).
L’ingresso è gratuito e su prenotazione (museomacro.it/it/prenotazione) con accessi ogni ora e limitazione della capienza, al fine di evitare assembramenti e garantire la sicurezza del pubblico.
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Via Nizza 138 00198 Roma
CREDITS. Testoe foto, courtesy of uf. stampa MACRO