È SCOMPARSO IL MAESTRO PINO BONFADINI

Il Cardinale, un’opera di Pino Bonfadini

SORESINA. È venuto a mancare, nei giorni scorsi, il pittore e scultore Pino Bonfadini. Aveva 89 anni. Nato a Milano nel 1931, ha iniziato a frequentare il mondo dell’arte negli anni Sessanta, partecipando a circa cento rassegne, fra cui le Biennali di Napoli e Firenze, e conseguendo premi di notevole importanza. Gli è stato conferito il titolo di consultore della National University Dominion of Canada.

Suoi lavori, presenti in collezioni pubbliche e private, sono stati ampiamente apprezzati dalla critica e dal pubblico. Nel 1995, in occasione dell’anniversario della fondazione dello Stato di Israele, il Consolato Generale gli commissiona un’opera da collocare nella Sinagoga Beit Knesset Rachamin ve Simcha di Gerusalemme. Dal dicembre 2008 è attiva l’Associazione culturale “Archivio Pino Bonfadini” (http://archivio.pinobonfadini.it/), che si occupa di promuovere e diffondere la conoscenza dell’opera del maestro.

Un ritratto fotografico dell’artista

Tra le iniziative del sodalizio, nel 2011, presso le Sale del Podestà, si è tenuta un’ampia retrospettiva intitolata Antologia, accompagnata da un ampio catalogo e curata dal figlio Riccardo, anch’egli affermato artista.

In questa pubblicazione, Carla Milanesi fa osservare che «non è fuori luogo definire Pino Bonfadini un “classico moderno” per quella sua aderenza completa ad una realtà che appare trasfigurata poeticamente».

L’avvincente percorso creativo di Bonfadini s’incardina profondamente nell’osservazione, attenta e perspicace, del reale, che via via viene “trasposto” in una dimensione fantastica che presenta tratti schiettamente meta-surreali; una dimensione dalla quale si dipana un coinvolgente “racconto” interiore che giunge all’osservatore secondo precise scansioni ritmiche e volumetriche.

Paesaggio (anno Settanta) di Pino Bonfadini

Nel 1984, con l’Universalismo, il maestro perviene a un momento compositivo fondamentale: «si tratta – leggiamo nel catalogo monografico – di un’espressione altamente innovativa, un compromesso tra un’evoluzione post-cubista e la tradizione dell’immagine classica.

Nell’Universalismo sono contenute tutte le rappresentazioni e le raffigurazioni a lui famigliari. Questa fusione di contenuti e di principi fondativi è evidenziata altresì dalla creazione di nuove figure-immagine in sostituzione delle forme umane fino ad allora illustrate; nascono dal suo pennello nuove figure, simpatici personaggi stilizzati dal volto quasi umano, un alternarsi di curve e di linee rette che disegnano le varie parti del corpo: la testa, il busto, gli arti.

Un solo occhio centrale, un forte richiamo alla mitologia, un insieme primordiale di simboli ed immagini che racchiudono e sintetizzano l’evoluzione umana».

L’artista lascia la moglie Rosa e i figli Danilo, Elio, Roberto e Riccardo, a cui vanno le nostre più sincere condoglianze.

AUTORE: SIMONE FAPPANNI – RIPRODUZIONE RISERVATA.

NOTA. Si ringrazia, per le immagini, Riccardo Bonfadini.