CREMONA. Fino all’11 maggio la Libreria del Convegno (Corso Campi 72) ospita la mostra personale di Enrico Garota, al secolo Enrico Caserini, dal titolo Spartiti cromatici.
L’artista nasce in provincia di Milano il 20 maggio 1952. Entra in contatto con l’ambiente artistico milanese in giovanissima età, frequentando l’Istituto d’arte Cimabue nel 1968, affinando le tecniche pittoriche, prediligendo il disegno, l’utilizzo del colore ad olio e dell’acrilico.
Tra gli artisti del Novecento subisce il fascino delle opere di Mario Sironi, Ennio Morlotti, Gabriele Mucchi e
Mauro Staccioli, di cui fu allievo. I pilastri storici di riferimento Caravaggio e il Vecellio.
Gli esordi del Caserini ruotano intorno alla scelta di soggetti paesaggistici, caratterizzati da un’attenta
scelta cromatica, ponderata e fortemente comunicativa.
Tra gli anni Settanta e Ottanta opta per le rappresentazioni astratte, forme geometriche intervallate da
elementi bucolici, componenti di still life, il tutto arricchito da cromie vivacissime e calde.
La fine degli anni Novanta e il primo decennio del Duemila esprimono il forte interesse dell’artista per la
teologia in tutte le sue declinazioni espressive; adotta nuovi supporti, tavole di compensato di svariate
dimensioni su cui realizza figure di divinità e personaggi legati alle tradizioni induiste e buddhiste.
Il secondo decennio del Duemila è foriero di novità: se il supporto privilegiato rimane la tavola di legno, i
soggetti divengono per la prima volta ritratti, volti comuni, persone conosciute fugacemente, amici, affetti,
ma anche personaggi noti, con una significativa valenza culturale per il Caserini.
L’esposizione allestita presso Libreria del Convegno a Cremona è una vetrina sulle ultime scelte stilistiche
dell’artista: la tavola lignea si fa base per opere raffiguranti musicanti, mietitori di grano, amanti avvolti da
spirali floreali, manifestanti rivoltosi, uniti dal filo rosso dello studio anatomico che esprime incisivamente
la forza del linguaggio delle forme corporee.
AUTRICE: Melissa Caserini, Curatrice della mostra.