MILANO. Dal 12 luglio al 6 settembre, presso l’Accursio di Milano, è possibile visitare gratuitamente la mostra collettiva “Estate nell’arte”. In esposizione si possono ammirare i dipinti di Luciano Residori, Guerino Apostoli, William Tosi, Enrica Groppi, Xelah, Giancarlo Cutini, Giorgio Carletti, Angelo Rondelli, Romano Salami, Giuseppe Torresani, Vittorio Politi, Emi Ferrari.
Diversi gli stili e le tecniche utilizzare per realizzare i quadri, da quelle tradizionali, come l’olio, l’acrilico e l’acquerello, a quelle sperimentali, con l’impiego di materiali di recupero o strumentazione multimediale.
Gli autori provengono da diverse province: Milano, Verona, Vicenza, Lodi, Bologna, Reggio Emilia, Cremona e Brescia.
«I colori dell’estate, spiega il curatore, Simone Fappanni, caldi e avvolgentisi riflettono in dipinti dalla forte caratura espressiva; marine, ma anche scorci rurali e vedute battute dal sole o ammantate da luci aurorali, sono il riflesso di una stagione che è da sempre fonte d’ispirazione per gli artisti, che per interpretarla amano utilizzare tecniche e stili diversi, ma sempre e comunque accattivanti, in grado di suscitare emozioni e sensazioni profonde».
Si tratta, dunque, di opere di grande suggestione che descrivono, attraverso la luce e il colore, atmosfere tattili e immaginative, di rara suggestione, complici scenari mozzafiato.
Da sottolineare è anche la scelta degli espositori di non presentare soltanto marine – soggetto che maggiormente si presta al tema della rassegna – ma anche scorci campestri, montani, cittadini e persino immaginari avvolti dalle tipiche tinte, calde e pastose, della stagione. In questo modo elementi realisti si fondono a componenti simboliche in lavori che riescono a suscitare emozioni e sensazioni profonde.
Dipingere l’estate significa, dunque, porsi nel solco di una tradizione espressiva che ha avuto in ogni epoca una traduzione artistica che, forse, con l’Impressionismo ha trovato la sua apicalità, con lavori eseguiti da maestri del calibro di Monet, Manet, Seurat, senza dimenticare quelli di un vero “maestro della luce” qual è stato van Gogh, con i suoi celebri campi battuti dal sole, soltanto per riportare due esempi illustri.