FANTASMAGORIE, STREGHE, DEMONI E TENTAZIONI NELL’ARTE FIAMMINGA E OLANDESE DEL SEICENTO NEL LIBRO DI DE NILE

La copertina del libro

MILANO. Fantasmagorie, streghe, demoni e tentazioni nell’arte fiamminga e olandese del Seicento è un interessante libro di Tania De Nile pubblicato da Officina Libraria

A dispetto di quanto è diffuso nell’immaginario prevalente, streghe, demoni e paure legate alla sfera magico religiosa non furono prevalenti nel medioevo( che al contrario si reggeva su una religiosità che di volta in volta si poneva al confronto con dispute dottrinarie e pratiche alchemiche) ma nel periodo identificato fra tardo manierismo del XVI sec e tutto il XVII secolo.

L’inquisizione di matrice spagnola, il ruolo di Ferdinando d’Aragona quale vessillifero dell’ortodossia e un controllo serrato delle predicazioni, pensieri e tendenze comportamentali considerate di tipo ereticale, esasperarono un clima presente già di estrema tensione.

Tutto ciò ha prodotto un mondo immaginario nel quale i mostri infernali, piu pertinenti alle paure dell’inconscio miste a fanatismo, che non a preoccupazioni escatologiche, hanno generato mostri d’ogni genere incombenti sull’uomo, pronti a carpire e dannarne le anime.

La capacità di inventare mostri è da sempre considerata tra le più alte espressioni dell’immaginazione umana come ben si evince da questo volume, consigliatissimo agli appassionati dei retroscena della storia, arricchito di un suggestivo apparato di illustrazioni che aiutano a immergersi nel clima dei fatti narrati.

C’è come sottotraccia, il tema creativo dell’artista visto come species il cui atto creativo accomuna a Dio.

Tuttavia mentre Dio conferisce forma e senso a ciò che esiste, l’artista può esprimersi dando vita a ciò che non esiste e inganna.

E questo di contro porta a riequilibrare la Hubris latente in questo azzardo, poiché l’artista inganna con la parvenza del vero, come solo il Diavolo sa fare.

Dalle prime sezioni si incontrano centinaia di espressioni dell’immaginazione umana che raccontano genesi, evoluzione e ragioni di un universo magico di un’età di cambiamenti e scoperte scientifiche che si accompagnano al crollo del mondo costruito attorno al sistema aristotelico/tolemaico.

Certamente semplice risulta il riferimento illustre a heronimus Bosch, e tale referenza non sarebbe erronea a patto di non ignorandone la ben più complessa genesi di iconografie da parte di nomi meno noti, talvolta in grado di rivaleggiare in meraviglia con l’ingombrante precursore.

Non si tratta in ogni caso di stravaganze episodiche, isolate le une dalle altre come potrebbero essere quelle dell’Orbetto, dell’Albricci o del Todeschini.

Si tratta piuttosto di un substrato di credenze e bizzarrie inserite in una costellazione di un mondo a se stante.

Il testo offre una veduta d’insieme che ne ricompone l’originaria unità e le raccoglie sotto il nome di Fantasmagorie.

Garanzia di autenticità di una condizione veramente esistita all’epoca( e non fantasie dell’autore come spesso capita di trovare) sono le fonti del Seicento, e un vaglio al metodo scientifico, nelle quali vengono precisate le declinazioni irreali e illusorie del demoniaco, ovvero di Stregonerie, Inferni e Tentazioni.

Si tratta di un campionario fatto di situazioni che costituivano una precisa categoria tematica della coeva cultura figurativa dei Paesi Bassi del nord.

Sono arcinoti i modelli messi in circolazione nelle Fiandre da Bosch e da Pieter Bruegel tra Quattro e Cinquecento, e poi diffuse in tutta l’Europa mediterranea, ma precedenti illustri gia vi furono al principio delXII sec presso miniature realizzate nella scuola cattedrale di Chartres.

Ampio spazio è dedicato a nomi come Jan Brueghel il Vecchio, Jacques de Gheyn II, Jacob van Swanenburg, Cornelis Saftleven, David Teniers II e Domenicus van Wijnen.

Interessante anche il confronto tra dipinti, disegni e stampe che proprio nel XVI sec. si diffusero in gran varieta e sfumature.

Non sono tralasciate nemmeno le intricate relazioni che collegano letteratura onirica, trattati demonologici, scritti sulle streghe e teorie su immaginazione e fantasia al fianco al trattati di Copernico e Keplero e le “giustificazioni” di Osiander.

Un ambito fantastico ma trattato con grande serietà in questo testo.

LUCA NAVA