MELEGNANO. Un folto pubblico ha partecipato, domenica, alla mostra retrospettiva dedicata, al Castello di Melegnano, al maestro Paolo Marchetti, venuto a mancare lo scorso dicembre. I famigliari, visibilmente commossi come molti dei presenti, hanno esaudito il desiderio dell’artista di realizzare questa esposizione su cui lavorava da tempo. “Aveva già steso l’elenco delle opere che intendeva presentare” – hanno detto i congiunti – “quindi l’esposizione si compone di tele che lui stesso avrebbe voluto presentare al pubblico”.
Sulla personalità, affabile e generosa di Marchetti, si sono soffermati il sindaco, Vito Bellomo, e il vicesindaco e assessore alla cultura, Simone Passerini. Presenti, fra il pubblico, anche la presidente del consiglio comunale, Silvana Palma, e l’assessore ai servizi sociali, Serena Mazza.
A tracciare un profilo del pittore e della sua notevole eredità artistica è stato il critico e storico dell’arte Simone Fappanni, legato all’artista da un’amicizia ventennale. “La mia musa è sempre stata la natura – diceva Marchetti – ha detto lo studioso in apertura del suo intervento, ricordando questa frase ricorrente di Palo, sottolineando come il realismo che ha praticato con entusiasmo e passione per tutta la vita è stato animato da scorci e colori che amava riprendere dal vivo, alla maniera degli impressionisti francesi e nutrendosi della lezione della seconda generazione di macchiaioli toscani.
Due le sezioni della mostra: paesaggi, con scorci di varie località italiane, soprattutto labroniche e lombarde, con qualche incursione in Liguria, e nature silenti, termine preferito dal pittore a “nature morte”, qualificandosi, Marchetti, come pittore della vita.
Nato a Livorno ha tenuto, con successo, corsi d’arte e mostre personali in prestigiosi spazi espositivi italiani, distinguendosi non solo per il grande talento creativo, ma anche per l’estrema generosità. Ha proposto i suoi quadri a Firenze, Milano, Quinzano, Casaletto Vaprio, Lavenone, Cremona, Castell’Arquato e San Donato.
Fra i suoi successi vale la pena ricordare il primo Premio conseguito nella settima edizione del Concorso Nazionale di Pittura Estemporanea promosso dal Circolo Culturale “G. Brodoloni” di Peschiera Borromeo e il Primo Premio al Concorso Nazionale “Giacomo Malfanti” di Monticelli nella sezione Pittura.
La mostraè visitabile gratuitamente dalle 17.00 alle 19.00.