FIRENZE. Per il ciclo Il tavolo dell’architetto, nel loggiato al piano terra del museo, si inaugura GENDER GAP, a cura di Laura Andreini, una galleria allestita con i progetti e le maquettes di 20 architette internazionali: Carmen Andriani, Sandy Attia, Cristina Celestino, Izaskun Chinchilla, Maria Claudia Clemente, Isotta Cortesi, Liz Diller, Lina Ghothmeh, Carla Juaçaba, Fuesanta Nieto, Simona Ottieri, Carme Pigem, Guendalina Salimei, Marella Santangelo, Maria Alessandra Segantini, Benedetta Tagliabue, Monica Tricario, Patricia Viel, Paola Viganò e la stessa Laura Andreini.
La mostra propone una riflessione sulla figura professionale delle donne nel mondo dell’architettura, partendo da una città come Firenze, segnata da figure di grandi architetti dal Trecento al Novecento, da Arnolfo di Cambio a Michelucci, da Brunelleschi e Michelangelo a Nervi e all’architettura Radicale. Nel 2004 Zaha Hadid dichiarava che era “molto, molto difficile per le donne distinguersi nel campo dell’architettura, ancora dominato dagli uomini”.
E in una delle sue ultime interviste anche Cini-Boeri affermava che quando iniziò a lavorare le donne laureate in architettura non erano neppure considerate architetto. E ancora oggi, molta strada deve essere fatta. “Al momento – racconta la curatrice della mostra Laura Andreini – la disparità di genere nel nostro settore, come d’altra parte in tutti gli altri, esiste. Noi dobbiamo prenderne atto ed individuare strategie per superarla” (fino al 10 ottobre 2021).
NOTA. Testo e foto: courtesy of Ufficio stampa Davis & Co