PESSINA CREMONESE. Dopo il grande successo dell’estemporanea “Luoghi e colori” l’Amministrazione comunale di Pessina Cremonese, interessata a valorizzare il paesaggio in cui è immerso il comune, ha deciso di offrire altri appuntamenti dedicati all’arte. Mercoledì 21, alle ore 20,45, è in programma, presso il sagrato della Chiesa di Villarocca, in via Cesare Pallavicini 12 (in caso di maltempo dell’edificio sacro), una conversazione, ad ingresso libero, con il critico Simone Fappanni su Gli Impressionisti e il silenzio, titolo dell’omonimo libro, disponibile cliccando qui.
«A “legare” idealmente Pessina ai protagonisti del movimento pittorico francese – spiega lo studioso – sono il contatto diretto con la natura e la ricerca di quiete, dimensione che i rumori delle grandi città metropolitane e la frenesia a cui siamo sottoposti ogni giorno, sembrano quasi annullare. Lo stesso Monet, fra i maestri dell’Impressionismo, preferì la tranquillità del piccolo paese di Giverny, anziché la frenesia di Parigi, che all’epoca si stava trasformando in una movimentata metropoli industrializzata».
La conversazione, di carattere seminariale, cioè aperta a tutti, anche a chi non ha alcuna preparazione sull’argomento, si aprirà con un excursus rappresentazione pittorica del silenzio è presente a diverse altezze cronologiche e culturali: si tratta, infatti, di una dimensione profonda del sentire che è espressione di stati d’animo alquanto diversi.
In passato questa raffigurazione è frequentemente legata sia ad elementi spirituali che a componenti naturalistiche, ma in ogni caso costituisce un motivo, ricorrente e costante, che ha affascinato creativi di ogni epoca. In questo incontro, dopo una sintetica ricognizione dell’interpretazione artistica del silentium dall’antichità a oggi, ci si soffermerà sui principali protagonisti dell’Impressionismo, fra cui Renoir, Manet, Degas, Pissarro, su una scelta di maestri del Pre-impressionismo e del Post-impressionismo e su quegli autori dell’Ottocento difficilmente inseribili in una determinata corrente, come Vincent Van Gogh, nelle cui opere si ravvisano elementi e soggetti che rimandano all’assenza di rumore. La scelta di considerare questa pagina di storia dell’arte deriva essenzialmente dalla poetica impressionista, che forse più di ogni altra palesa una certa propensione verso un’osservazione del reale che ha nel silenzio una componente davvero importante.