CREMONA. La storica Libreria del Convegno ospita, fino al 27 marzo, la mostra del fotoreporter Carlo Capurso dal titolo “Le quattro stagioni della Val Padana”.
«La fotografia di Carlo Capurso – spiega il curatore, Simone Fappanni, nella brochure che accompagna l’esposizione – nasce essenzialmente dall’irresistibile desiderio di lasciarsi sedurre dalla natura, una natura Padana che si manifesta nei suoi colori ammalianti. C’è dunque la voglia di “raccontare” attraverso le immagini il fascino di scenari percorsi a piedi, palmo a palmo, non alla ricerca di qualche cosa, ma alla scoperta di angoli che si possono apprezzare solo e soltanto attraverso un’osservazione attenta e perspicace della terra e dei vegetali che punteggiano i molli territori padani attraversati dalle anse del Grande Fiume. Capurso riesce così a coinvolgerci in un’affascinante “immersione” nel cuore della natura con i suoi scatti che discendono sempre dal rispetto e dalla passione di quanto viene ripreso.
L’istinto del fotoreporter lo accompagna dunque in tutte le sue esplorazioni all’interno delle macchie verdi che tanto nei campi quanto nei prati e nelle non isolate zone boschive svelano segreti che solo un occhio attento come il suo riescono a tradurre in fotografie di rara suggestione. In questo senso occorre assolutamente apprezzare il fatto che Capurso non cerchi a tutti i costi lo scatto ad effetto, quanto piuttosto voglia consegnarci il frutto del suo peregrinare, la paziente attesa dell’attimo più propizio per premere il dito sull’interruttore e imprimere per sempre un istante in un’immagine destinata ad essere apertamente condivisa.
La natura Padana, vista nell’alternarsi ciclico delle stagioni, non è dunque scandagliata solo nei suoi aspetti più spiccatamente bucolici, ma tradotta in ognuna delle sue aggettivazioni, anche quelle dove la memoria diventa storia, dove il ricordo si fa poesia visiva.
E qui vale davvero la pena ricordare la serie di scatti dedicati alle nevicate, dove il manto bianco ha in qualche modo trasformato, per un significativo momento, il paesaggio.
Sembra quindi opportuno parlare, a proposito dell’iter di Carlo, di ricerca sempre in divenire, basata soprattutto su uno studio inappuntabile delle angolazioni, delle inquadrature, delle luci e delle ombre, e nondimeno dei riflessi che possono essere colti come tutto quanto appena enunciato attraverso la macchina fotografica e tradotti in stampe che non lasciano mai indifferenti e pongono direttamente “in contemplazione” della natura».
BIOGRAFIA. Carlo Capurso, fotografo naturalista e socio del Club Alpino Italiano, è giornalista pubblicista dal 1998. Attualmente Portavoce della sezione Cremonese del W.W.F.
Socio del Mountain Wilderness, direttore responsabile del “Nuovo Rododendro”, periodico del Club Alpino Italiano di Cremon, è da anni collaboratore fotografico del SPT, Servizio Promozione Turistica del Cremonese e di “Cremona liutaria”, periodico dell’Ente Triennale Internazionale degli strumenti ad Arco.
Ha al suo attivo ben 40 mostre personali tenute dal 1979 ad oggi a Cremona e in altre località del Nord e centro Italia. Sui scatti sono pubblicati in autorevoli periodici, libri, riviste e quotidiani.
Fra le principali esposizioni ricordiamo quelle al Museo di Storia naturale di Cremona, all’ex Chiesa delle Dimesse di Quinzano d’Oglio (Bs), al Castello Pallavicino di Monticelli d’Ongina (Pc) e nel Palazzo comunale di Grumello Cremonese.