MADRID. L’Ospedale Universitario Puerta de Hierro Majadahonda ospita la mostra itinerante “Goya in a Hospital?” (Goya in un Ospedale?, ndr), promossa dalla Fundación Cultura en Vena (https://www.culturaenvena.org/), ente che avvicina le arti all’ambiente sanitario e alle regioni a rischio di spopolamento, in occasione del 275° anniversario della nascita di Francisco de Goya. La mostra doveva aprire il 30 marzo 2020, ma la crisi sanitaria l’ha rinviata di un anno.
La rassegna presenta Goya da una prospettiva innovativa: la cultura come strumento a vantaggio della salute, ed è appositamente curata per i pazienti, le loro famiglie e il personale sanitario dell’ospedale.
“Goya in a Hospital?” si compone di riproduzioni di opere del Museo del Prado concesse alla Fondazione per visite di diversi ospedali e comunità rurali. Integra una selezione dei cartoni che l’artista dipinse per la Fabbrica Reale di Arazzi, commissionata da Carlo III per decorare le pareti del palazzo con “soggetti umoristici e piacevoli”.
Le opere sono state raggruppate per temi: umorismo, sfide, emozioni o contraddizioni e includono testi appositamente elaborati al fine di connettersi con le esperienze dei pazienti e creare collegamenti tra arte e salute.
18 scene di campagna
Ben 18 scene di campagna, costumi o con bambini come protagonisti di Goya occupano diversi spazi dell’ospedale Puerta de Hierro: atri principali, piano oncologico, sale d’attesa e stanze.
“La situazione pandemica globale che stiamo vivendo ha confermato il rapporto positivo che cultura e salute hanno da sempre avuto. Da anni esiste un supporto scientifico che supporta l’uso di pratiche artistiche in ambito sanitario. Con questa mostra e le molteplici letture offerte dal lavoro di Goya, abbiamo voluto evidenziare quegli aspetti dell’arte che ci permettono di avvicinarci alle esperienze che i pazienti e le loro famiglie vivono negli ospedali ”, spiega Juan Alberto García de Cubas, fondatore di Cultura en Vena. “Crediamo che l’arte sia un bisturi emotivo che aiuta a migliorare la salute e il benessere delle persone, e Goya ci permette di stabilire legami intensi con tutti, legami che vanno oltre il strettamente artistico o storiografico del lavoro”.
Il Director General de Humanización y Atención al Paciente de la Consejería de Sanidad, Alberto Tomé, ha affermato che “nell’essenza dell’umanizzazione dell’assistenza sanitaria c’è anche la cura del benessere emotivo dei pazienti. Avere la possibilità durante il ricovero di godere di opere d’arte è un modo per contribuire a quel benessere emotivo, così necessario in momenti di particolare vulnerabilità come il ricovero ospedaliero. E quale modo migliore di farlo se non con un campione del grande Francisco de Goya che, a 275 anni dalla sua nascita, consolerà chi cerca la salute in questo straordinario ospedale?”.
La mostra fa parte di “Ambulatory Art“, un programma di Cultura en Vena che promuove mostre temporanee e itineranti in ospedali sanitari spagnoli e comunità rurali a rischio di spopolamento. Parallelamente al suo passaggio, Majadahonda, “Goya in a Hospital?” sarà all’Ospedale Miguel Servet di Saragozza con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di ospedali e comunità rurali.
Lo dice l’OMS: l’arte può giovare seriamente alla salute
Nel novembre 2019, l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato ufficialmente che le pratiche artistiche hanno effetti positivi sulla salute e sul benessere, in un rapporto senza precedenti supportato da oltre 900 studi scientifici. Inoltre, l’OMS esorta i governi della regione europea a introdurre le arti nelle loro politiche di salute e benessere: non solo quelle di promozione e prevenzione della salute, ma quelle di gestione e cura delle malattie.
Collaboratori e sponsor
Questa mostra ha la collaborazione dell’Ospedale Universitario Puerta de Hierro, il Museo del Prado e SIT Spagna. È stato sponsorizzato da Reale Seguros, Fundación Ibercaja e Sociedad Concesionaria Hospital Majadahonda SA
OPERE IN MOSTRA: https://www.culturaenvena.org/goya-en-un-hospital-page/
CREDIT. Testo e foto: courtesy of Cultura en Vena. Un particolare ringraziamento a Juan Alberto García de Cubas, Presidente y director de Cultura en Vena, e a Marcello Tosi, per aver segnalato l’evento.