MILANO. Visitare una mostra d’arte può essere un modo piacevole e intrigante per trascorrere una giornata durante le vacanze natalizie. Ecco alcune fra le più importanti esposizioni “fuori porta”. A Milano, presso Palazzo Reale, sono ben cinque le rassegne che meritano una visita.
A cominciare dalla retrospettiva dedicata a Giorgio Morandi (fino al 4 febbraio) con circa 120 opere. Bolognese, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti della città emiliana, dove negli anni Trenta insegna incisione, Morandi si avvicina per un non lungo ma significativo periodo al Futurismo e alla Metafisica, per poi ritagliarsi una posizione nettamente autonoma rispetto ai movimenti artistici coevi. Protagonista dei suoi quadri è il silenzio, entro cui si articolano nature morte dalle tinte morbide e vellutate, ottenute tramite l’accostamento di pochi, semplici oggetti d’uso quotidiano: barattoli, brocche, piccoli recipienti, tazzine.
Sono sei le sezioni che compongono l’antologica di El Greco (fino al 3 marzo), pseudonimo di Domínikos Theotokópoulos, fra i protagonisti indiscussi del tardo Rinascimento spagnolo e maestro del Siglo de Oro. Le sue opere, di rara caratura espressiva, sono poste in “dialogo” con la magistrale pittura veneta e romana in un avvince percorso biografico.
“La ribellione della ragione’’ è l’efficace titolo della mostra che ripercorre l’iter espressivo di Francisco Goya che ha attraversato cambiamenti epocali, come il termine dell’Ancien Régime, l’Illuminismo, la rivoluzione Francese, le imprese napoleoniche e la Restaurazione, dipingendo ed eseguendo grafiche di assoluto rilievo, spesso specchio dei rivolgimenti che si verificavano accanto a lui.
Sempre a Palazzo Reale, meritano una visita anche l’esposizione di scatti dell’inglese Jimmy Nelson (fino al 21 gennaio), dedicati alle culture indigene a rischio di estinzione, e quelli di Patrizia Mussa (fino al 4 febbraio), “Teatralità. Architetture per la meraviglia”, un vero e proprio viaggio nell’ affascinante architettura teatrale italiana.
Da sempre scrigno di capolavori, Palazzo Te, a Mantova, è sede di un’imperdibile mostra dedicata a Pieter Paul Rubens, protagonista di un allestimento, in dodici parti, in cui si coglie la sua propensione verso temi legati alla mitologia, e quindi di una certa relazione con la fortunata esperienza degli artisti italiani, a cominciare da Giulio Romano.
Vale davvero la pena spingersi fino al Palazzo Ducale di Genova per visitare “Coraggio e passione” (fino al a1 aprile), interamente dedicata ad Artemisia Gentileschi, con ben 50 opere, che evidenziano il talento cristallino dell’artista barocca, simbolo della “forza delle donne”, capace di confrontarsi con Caravaggio e declinare una pittura dai forti tratti autobiografici, davvero originalissima nel panorama seicentesco.
Sono un centinaio i quadri esposti al Gam di Torino che consentono di ammirare l’arte di Francesco Hayez, (fino al 1 aprile), l’autore del celebre “Bacio”. L’eccellente pittore romantico è rappresentato, fra l’altro, da due dei suoi capolavori assoluti, “La Meditazione” e “l’Accusa segreta”.
Sempre in Piemonte, alla Reggia di Venaria, è di scena la mostra “Turner. Paesaggi della Mitologia” (fino al 28 gennaio), con quaranta lavori del maestro inglese a sfondo mitologico, realizzati ad olio, ma anche ad acquerello.
Infine, per chi ama le innovazioni del Novecento, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia offre l’opportunità di visitare la prima grande retrospettiva, nella Serenissima, dedicata a Marcel Duchamp (fino al 18 marzo). Il tema scelto è “la seduzione” della copia.
SIMONE FAPPANNI
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