
MILANO. Da non perdere, fino al 25 giugno 2023, nelle sale di Palazzo Reale Milano, la retrospettiva HELMUT NEWTON. LEGACY. La mostra ripercorre, attraverso 250 scatti, riviste, documenti e video, la vita del celebre fotografo.
Nato a Berlino nel 1920 da una benestante famiglia ebrea, il suo vero nome è Helmut Neustadter ,ma riterrà opportuno modificarlo in seguito scegliendo lo pseudonimo di Helmut Newton dopo essere entrato in contatto con la famosa fotografa di moda Yva presso il cui studio inizia a lavorare . In questo periodo di apprendistato scatta le sue prime fotografie di moda ed una serie di autoritratti sempre ispirati alla moda anglicizzante del periodo . Nel 1938 però , nonostante le su capacità deve lasciare la Germania a causa delle persecuzioni razziali contro gli ebrei .
Si trasferì prima a Trieste da dove partì per Singapore dove lavorò per qualche tempo come fotoreporter per lo Straits Times . Ma anche da qui non si riuscì a fermarsi perché nel 1940 lo troviamo in Australia .
Qui ha la fortuna di conoscere June Brunell che diventerà la sua futura moglie e che come lui in seguito cambierà il suo nome prendendo lo pseudonimo di Alice Spring . Lei è un’attrice e lo aiuta anche sul lavoro divenendo sua assistente di camera oscura pur continuando a la sua carriera cinematografica . La maggior parte del lavoro di questo periodo non si è conservato , ma a detta di chi lo ha visionato si trattava per lo più di opere che si rifacevano ad una tipologia convenzionale di lavoro .
La grande svolta si verifica nel 1956 quando recatisi in Europa ottiene un contratto di un anno da Vogue Uk Da allora passa a lavorare anche con Vogue Australia consociandosi con il fotografo di origini tedesche Henry Talbot e aprendo uno studio a Melbourne .
In questo periodo viene contattato dal mondo della moda che ha uno dei suoi centri più importanti a Parigi ed iniziano per lui alcuni lavori che sono ambientati sia a Londra che a Rio , una sorta di fotoromanzo ambientato alla frontiera franco belga e un editoriale di moda maschile incorporato in un storia di James Bond .
Nel 1961 , per meglio seguire i suoi lavori , su invito di Vogue Paris la coppia si trasferisce a Parigi . Sono questi contatti che gli permettono di affinare il proprio stile e di diventare uno dei fotografi di moda più ricercati e innovativi del tempo .
Entra in contatto con le redazioni di Elle France , Vogue UK e Quenn rivista d’avanguardia inglese . Questo ambiente lo stimola a diffondere ed affinare anche le sue idee sulla moda e sull’arte contemporanea , ma anche dal mondo del cinema vengono altri riferimenti . Tramite queste riviste raggiunge un vastissimo pubblico molto prima che le sue fotografie cominciassero ad essere pubblicate .
Ha contatti con Halfred Hitchock , Francois Truffaut e Federico Fellini . La serie sulla moda di Courrèges che creò per Queen nel 1964 segna l’inizio di un nuovo capitolo della sua carriera da cui elaborerà i suoi nuovi incarichi .
A metà degli anni sessanta acquistò un casa vicino alla costa Azzurra che servirà come sfondo per la lunga serie di scatti per nuovi servizi di moda , di ritratti di June e di autoritratti . Il suo interessamento per la tematica del doppio figure reali e manichini emerge con evidenza nei lavori di questo periodo artistico nelle sue collaborazioni con diverse riviste di un po’ tutto il mondo .
Dalla visione delle su immagini sembra quasi che al soggetto reale venga accostato l’idea che lo ha generato , non più come oggetto reale ma come aspirazione generatrice . Ma questa idea viene dal fotografo che opera lo scatto , oppure dalla morfologia del soggetto ritratto oppure ancora dall’insieme delle due componenti ? Tra l’altro osservando nell’insieme queste immagini a coppie e facendo attenzione alla tipologia fisica delle diverse modelle scelte mi viene da pensare che di partenza , e quindi ancora prima di scattare le immagini , sia stato lo stesso Newton ad optare per avere alcune caratteristiche comuni come quello di corpi statuari , seni evidenti ma sempre in corpi giovani ed atletici, età molto giovane , altezza rilevante e portamento eretto per tutte coloro che venivano scelte per rappresentare il campione fisico femminile . Da qui si può anche comprendere la preferenza dell’utilizzo del corpo femminile per le immagini di nudo data la sua maggiore armoniosità in generale .
Dagli anni settanta Newton , anche a causa di un attacco di cuore subito a New York durante un servizio fotografico , si vede costretto a modificare il suo modo di lavorare puntando più sulla qualità delle sue prestazione che sulla loro quantità . In seguito a questa scelta comincia anche a servirsi delle modelle e degli stylist che gli vengono proposti . L’utilizzo di questi aiuti lo aiuta a realizzare delle versioni sempre più audaci delle fotografie di moda che gli vengono commissionate . Inoltre la maggiore pubblicità che gli deriva da queste iniziative risulterà anche propedeutica alla pubblicazione dei suoi primi libri di fotografia . White Women esce nel 1976 ed è seguito nel 1978 dal secondo con il titolo di Sleepless Night nel quale sono raccolte immagini già pubblicate su Play Boy . Entrambi avranno numerose ristampe .
Intanto continua l’attività di fotografo ambientando i suoi set in hotel , appartamenti signorili spesso in località dove si trovano le sue case come La Costa Azzurra , New York , Miami , Roma .
L’ispirazione , come già precedentemente , deriva dai suoi rapporti con l’ambiente del cinema come nel caso del film Metropolis di Fritz Lang nel quale appare il tema del doppio e della metamorfosi ; o con il mondo dell’arte come con il Surrealismo , o ancora con la letteratura rifacendosi ai racconti fantastici di E.T.A. Offmann . Da questo approfondimento derivano tematiche emblematiche e intramontabili che sono considerate oggetto di approfondimento ancora ai nostri giorni .
E degli anni ottanta il libro Big Nude che mette in pratica l’idea della doppia immagine di un gruppo di modelle fotografate prima come in un servizio di moda e poi, a fianco nelle medesime pose ma rigorosamente nude . Manco a dirlo la pubblicazione suscitò grande scalpore nel settore e contribuì a collegare la fotografia di moda con quella di nudo . Il risultato fu l’uscita del libro Big Nudes attualmente quello di maggior successo tra quelli pubblicati .
Alla fine del 1981 Newton e la moglie si trasferirono a Monte Carlo . In seguito a questo ulteriore spostamento si modifica anche la tipologia di clientela nel cui novero cominciano ad entrare anche alcune celebrità del cinema conosciuta ad Hollywood che ora commissionano ad entrambi i fotografi una nutrita serie di ritratti . Infatti anche la moglie dal 1970 gli si affianca nello studio dopo avere cambiato il suo nome in Alice Springs . E’ del 1987 la pubblicazione della rivista Helmut Newton ’s Illustrated che si concluderà al suo quarto numero dopo un iter editoriale irregolare .
Il lavoro di Newton in questo lasso di tempo si orienta al realizzare immagini più frequentemente a Monte Carlo , Parigi e Miami , ma anche a Berlino nel leggendario ristorante Exil .
Negli anni novanta Newton lavora più raramente su commissione di specifiche riviste mentre viene più spesso ingaggiato direttamente dal cliente finale come Mugler , Chanel , Lavazza , Swarovski , Yves Saint Laurent , Wolford che si affidano a lui per le loro campagne pubblicitarie . Allontanatosi dalla fotografia di moda ormai gestita ed indirizzata dalle riviste negli anni novanta è più occupato dal seguire le sue mostre personali che gallerie e musei gli chiedono con maggiore frequenza .Dalla produzione degli ultimi tempi si evidenzia che i suoi temi preferiti sono stati essenzialmente la moda . il nudo ed i ritratti .
Helmuth Newton muore accidentalmente presso Chateau Marmont, Sunset Boulevard di Los Angeles, il Chelsea Hotel della West Coast la mattina del 23 gennaio 2004, a 83 anni, schiantandosi contro un muro dell’hotel con la sua Cadillac, non è mai stato chiarito se l’incidente sia stato conseguenza di un malore. La moglie June raccoglie – e difende – l’immensa eredità del fotografo, la fa confluire nella Newton Foundation di Berlino dove, ogni anno, viene inaugurata una mostra con questo formato : un grande fotografo classico, un nome meno conosciuto che vive l’occasione come un trampolino, ed una selezione di scatti e cimeli di Newton che sembrano uscire dall’archivio infinito di storie che sono state la sua vita.
STEFANO COZZAGLIO