CASTELVETRO P.NO. “Hic sunt leones”. Questo è l’intrigante titolo scelto per la nuova mostra allestita da sabato al Centro Arte Perini a Castelvetro, in Località Ponte 7, che vede esposte, fino al 25 febbraio, le opere astratte di Alberto Besson, fra i maggiori artisti cremaschi contemporanei. Il titolo, spiega l’autore, deriva dal fatto che si tratta di «pezzi “ruggenti” e molto colorati di sapore esotico».
Già presidente del Lions Crema Host, è spesso invitato ad esporre alle più importanti esposizioni e fiere d’arte nazionali e internazionali e a tenere personali in spazi alquanto prestigiosi. I suoi lavori, presenti in numerose collezioni e in importanti pubblicazioni, sono caratterizzate da uno stile unico, immediatamente riconoscibile.
«Una dimensione meta-razionale – scrive il curatore, Simone Fappanni – s’incardina profondamente nel percorso di Alberto Besson lungo la via che giunge all’evocazione e si sviluppa attraverso un cifra stilistica che conduce direttamente nell’ambito di una riflessione sull’essere e sul divenire.
Siamo davanti, insomma, a una dimensione del comporre che non scivola mai nella facile tautologia, proponendosi invece come esperienza originale e personalissima in grado di fare proprie misure espressive proprie di un “geometrismo” di elevata caratura epigenetica, in seno alla quale si sviluppa, secondo precise scansioni temporali, una lunga e articolata litania di immagini e di figure che si alternano e compongono al ritmo di antinomie visive nelle quali risulta estremamente gradevole perdersi ad libitum.
Fra linee, cerchi e figure, si ha l’impressione di andare a toccare notazioni incisive che riguardano quella sorta di modus operandi di “forze” che variamente determinano la quotidianità, sia in una dimensione di libertà cercata nell’autonomo svincolarsi dal banale e dal già detto.
L’arte di Alberto è quindi permeata da un linguaggio metaforico in cui significato e significante entrano in una concertazione generativa da cui scaturiscono composizioni davvero attraenti e suggestive».
Nel catalogo monografico dedicato all’artista cremasco, Vittorio Sgarbi fa osservare che le opere di Besson «sono imperniate su un’idea generale della forma che del mondo contempla la dimensione mentale, rifuggendo dalla contingenza delle sue estrinsecazioni materiali».
La mostra è visitabile gratuitamente, nel rispetto delle norme anti Covid-19, da lunedì a sabato dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.30, giovedì solo al pomeriggio.
Per informazioni, fappanni71@gmail.com.