I CENTO ANNI DELLA BISSOLATI IN UNA MOSTRA DI DIPINTI DI EMI FERRARI E IN UNA SERIE DI SCATTI DI CLAUDIO ARCARI E DAVIDE MAGRI

Un’opera di Emi Ferrari

CREMONA. L’arte celebra il centenario di una delle società sportive più blasonate della Bassa padana: si tratta della Canottieri “Leonida Bissolati” (https://www.bissolati.it/). Infatti, come si legge nelle pagine del suo sito internet, il sodalizio «inizia ufficialmente la propria attività sociale il 1° gennaio 1921, ma lo Statuto e il Regolamento vennero approvati il 10 dicembre 1920, quando il suo più convinto promotore, lo scultore Francesco Riccardo Monti, detto Nino, ne era stato acclamato presidente. I primi risultati sportivi di rilievo giungono nel 1923, quando il nuotatore Alfredo Puerari si aggiudica la Popolare di nuoto sia nella fase provinciale che in quella regionale, senza però riuscire ad accedere alla finale nazionale. Nel 1926 la Bissolati viene eretta a Ente Morale.

Nel 1929 e 1930 l’equipaggio del quattro con denominato Pecore (Benedetto, Renzo e Zemiro Siboni, con Alfredo Zappieri, timoniere Giuseppe Talamazzi) diventa Campione d’Italia e nel 1930 trionfa al triangolare internazionale Francia-Belgio-Italia di Suresnes (Parigi); altri grandi successi arrivano nel 1931 grazie al due di punta con di Zemiro Siboni e Romeo Sisti (tim. Guido Spernazzati), che vince i Campionati Italiani di Como e inoltre è argento ai Campionati Europei di Suresnes. Nel 1935 la sede sociale viene completamente ricostruita e ampliata su disegni dell’arch. Rastelli. Negli anni Quaranta la vita sociale subisce una stasi dovuta alla guerra; la Bissolati, trovandosi a qualche decina di metri dal ponte in ferro sul Po, viene bombardata dagli Alleati, ma i danni per fortuna non sono gravi.

Nel 1950 nasce la squadra di pallanuoto, mentre nel 1951 il canottaggio consegue un altro oro nazionale nel quattro con (Luciano e Renato Bruni, Luigi Superti, Umberto Arcari, tim. Giuliano Gennari». Sono i primi passi di una società che a tutt’oggi è fra le eccellenze dello sport nazionale e internazionale, fra cui, nel 2000, la prima medaglia olimpica, quella di bronzo, vinta dal canottiere Nicola Sartori“.

Sino al 18 luglio, presso la sede della società, in via Riglio 12, è possibile visitare una significativa mostra di dipinti e fotografie che rende omaggio a questa storia, peraltro in divenire.

Due le sezioni dell’allestimento. La prima è riservata al canottaggio e al diporto ed è scandita da alcuni quadri sulle lanche che rimandano agli inizi del sodalizio cremonese e dagli scatti di Claudio Arcari e Davide Magri.

Nelle seconda parte, invece, sono esposti i quadri del pittore Emi Ferrari. I lavori pensati per questa rassegna guardano ai gesti degli atleti che sulle loro rapide imbarcazioni fendono l’acqua nell’ambito di avvincenti competizioni sportive. Si tratta di immagini molto suggestive, dove l’artista cremonese inserisce spesso il simbolo delle bolle, quasi a richiamare l’essenza, vitale e vitalistica, dell’acqua.