CASTELL’ARQUATO (Pc). S’inaugura sabato 2 luglio alle ore 17,30 la mostra personale di Paolo Marchetti allo Spazio Arte di Castell’Arquato. L’artista toscano torna ad esporre nelle sale di via Dante 8 dopo diversi anni. Un ritorno atteso dai tanti estimatori e collezionisti che, già in passato, ne hanno apprezzato le doti creative sia negli oli, quanto nei pastelli e negli acquerelli. La rassegna è visitabile nei weekend fino al 22 luglio.
Nato a Livorno, vive da parecchi anni proprio a Melegnano. Tiene frequentemente corsi d’arte e mostre personali in prestigiosi spazi espositivi italiani. Recentemente ha proposto i suoi quadri ad olio e ad acquerello a Firenze, Milano, Quinzano, Casaletto Vaprio, Lavenone e San Donato. Fra i suoi successi vale la pena segnalare il primo Premio conseguito nella settima edizione del Concorso Nazionale di Pittura Estemporanea promosso dal Circolo Culturale “G. Brodoloni” di Peschiera Borromeo e il Primo Premio al Concorso Nazionale “Giacomo Malfanti” di Monticelli nella sezione Pittura.
La rassegna è composta da lavori in cui si manifesta un infinito amore per la natura. Assieme alla ricerca cromatica va anzitutto sottolineata, nella pittura di Paolo, la sperimentazione luministica. «La luce, nei miei quadri, è la prima cosa, sostiene – attuata per conferire al quadro un’atmosfera avvolgente e una notazione dolcemente romantica».
Qual è dunque il “segreto” di Marchetti? Sicuramente l’efficacia della sua pittura, che riesce a tratteggiare coinvolgenti atmosfere paesaggistiche dove i colori della natura risaltano con una musicalità davvero sorprendente ed intensa. Oltre agli scorci e alle marine, Marchetti presenta, come di consueto, anche intriganti nature morte. Su questa tematica ha detto: «L’aggettivo ‘morta’ non rientra nel mio modo di pensare e di rappresentare la natura.
La natura, come mi è concesso osservare, non è senza vita ma solo ‘silenziosa’, con i suoi colori, con le sue ombre e luci, e ci comunica, oltre alla propria bellezza, lo spazio e il tempo impiegati a crescere e la sua volontà di sopravvivere. Dunque è in questo modo che la trasferisco sulle mie tele».
La pittura di Marchetti è dunque permeata da uno sconfinato amore per la natura che egli traduce in ricche composizioni di profonda indole lirica. L’alternarsi delle stagioni e il ciclo vitale sono al centro del suo comporre, entro il quale viene bandita qualsiasi ovvietà. (Simone Fappanni)