ARONA. Torna puntualmente ad Arona, nelle sale dello Spazio Moderno (Via Martiri della Libertà, 38), la nuova, attesissima mostra di Giancarlo Fantini. L’esposizione si apre sabato 31 agosto alle 16 con la presentazione del critico Simone Fappanni e l’ouverture del saxofonista Luca Marchetti . “Trascorsi i primi vent’anni di ArteAdAronA, spiega l’artista, celebrati nel 2023, in attesa del prossimo impegnativo compleanno dello Spazio Moderno, soprattutto non potendo fermare la corsa del Tempo, ho deciso di dedicare la personale di questi giorni ai miei primi 70 anni, che andrò a compiere tra qualche settimana. Non ricordo chi mi ha spiegato come i decenni della nostra esistenza su questo pianeta corrispondano spesso a dei momenti di grandi cambiamenti, in quanto vivibili come dei cicli. Non conosco bene la numerologia e tutti gli annessi e connessi, ma, per quanto mi riguarda, i settanta non sono cosa da poco e quindi vanno degnamente iniziati.Salvo modifiche dell’ultimo momento dovute a cause esterne alla mia volontà, in questa occasione vorrei esporre 70 opere, tra cui le ormai classiche 12 nuove, che mi hanno consentito la realizzazione del calendario 2025.
Proseguendo nella mia visione di ‘artetotale’, anche in questa occasione ho invitato qualche compagno di viaggio. Qualcuno/a nuovo/a, altri già…collaudati. Luisa Ticozzi mi ha colpito fin da subito per l’attenzione alle cose che fa e pure per la sua disponibilità ad entrare nel direttivo di ArteAdAronA.
La stessa cura ho notato nei lavori di Mojsi Harka ed anche con lui è stata attrazione reciproca: il regalo che mi ha fatto lo potete vedere in mezzo agli altri suoi preziosi pezzi. Luca Marchetti ha la musica dentro e ci regalerà molti brividi, ascoltandola.
La presentazione è a cura di Simone Fappanni che, oltre ad essere un valente critico, è diventato un amico che mi porta a mostrare nella bassa padana. Su Moka, novella editrice, non ho mai avuto dubbi né perplessità. Abbiamo sempre lavorato bene insieme ed il fatto che, insieme, abbiamo individuato in Angelo Vecchi l’autore da presentare qui la dice lunga sul come la sinergia risulti efficace. Oltretutto quello con l’autore de “l’italianissimo frutto” è stato davvero un reincontrarsi, visti i comuni passati di …mezzo secolo fa. Di ENOTELA, nome d’arte di William Dozzi c’è da segnalare la competenza e la disponibilità per un mestiere ormai giunto alla seconda generazione: di vino non me ne intendo, ma le cornici dei miei quadri ormai da anni si realizzano qui.
Il “Caravaggio” di Paolo D’Anna sarà memorabile e chi non l’avrà visto, il 7 settembre, non saprà cosa si è perso. Di Elide del Negro so ancora poco, ma se Moka si è detta entusiasta dopo che le ho fatte incontrare, c’è da fidarsi.
Con Alessia Bucco ho già lavorato e i suoi “blu frutti” sono solo da gustare, così com’è da visitare il luogo fiabesco in cui opera da qualche anno. Sara Piola, Viola Forcherio e i ragazzi del coro AMA li conosco e li sostengo da tempo, al punto che l’unica condizione che ho posto è che sia solo musica italiana. Questa è, in sintesi, la mostra che il visitatore avrà la possibilità di godere nelle prime due settimane di settembre.
Naturalmente ci sono anche i quadri. Da vedere e, in molti casi toccare, perché negli anni ho continuato a raccogliere ed apporre sulle tele una moltitudine di materiali con due obiettivi da tempo noti ed esplicitamente dichiarati: stante la povertà dimensionale della tela, aumentare le profondità degli spazi raffigurati e/o mettere sul supporto un po’ del materiale raccolto nel luogo rappresentato.
Non amo i numeri, ma più di 500 opere realizzate soprattutto negli ultimi 50 anni sono già un bel bagaglio di ricordi da lasciare a chi vuol passare un poco del suo tempo con me, in questa vita.”
Nato ad Arona, dove vive, Fantini ama definirsi “professore di piante”. Ha insegnato per una quarantina d’anni all’Istituto Agrario di Crodo.
Attratto dall’arte fin da bambino, inizia a esporre con continuità dagli anni Novanta, presentando i propri lavori in numerose ed importanti sedi sia in Italia che in Europa conseguendo significativi apprezzamenti da parte della critica e del pubblico. Sue opere sono esposte in permanenza in Italia e all’estero.
Nel 2003 ha fondato l’associazione ArteAdAronA, di cui è infaticabile presidente, tanto che è riuscito a far restaurare l’ex cinema Moderno trasformandolo nello Spazio Moderno, una sala espositiva che accoglie iniziative di alto profilo.
Per eseguire i suoi lavori, oltre a tele e pigmenti, impiega materiali eterogenei d’origine naturale, fra cui sabbia, terra e segatura, che conferiscono all’insieme un caratteristico spessore materico, oltre a essere dense di chiari rimandi simbolici.